Missioni Consolata - Aprile 2013

DAI LETTORI Cari mission@ri APRILE 2013 MC 5 IL MITO DEL MISSIONARIO Autunno di circa quaranta anni fa, Cusio, Alta Val Brembana nel bergama- sco, prime giornate d’ot- tobre, anche primi giorni di scuola elementare; paesaggio stupendo, bo- schi dipinti di mille colori, come nessun pittore può realizzare, a specchio di un cielo azzurro e di cime montagnose ancora per me, bambino, irraggiungi- bili, come era irraggiungi- bile e sconosciuto il dise- gno che Dio aveva su di me, e su ognuno di noi. Ecco entrare in aula la maestra, a spiegarci che il mese di ottobre è anche il mese missionario, e un missionario verrà a visi- tarci. Un po’ stupiti, ci chiediamo, ma chi è il missionario? Parola an- cora ignota al nostro vo- cabolario dei primi anni di scuola elementare. A di- stanza di anni, l’unica co- sa che ricordo è un volto scottato dal sole con una barba bianca. Alcuni anni dopo, essendo un po’ più grande, ecco di nuovo la visita di un missionario tra noi. Stesso volto se- gnato dal sole e dalla vita, stessa barba, che ci incu- te un certo rispetto per un uomo venuto da un mon- do a noi sconosciuto e lontanissimo, che con la sua fede salda e grande come certi baobab che si vedono in Africa, i sui rac- conti dal sapore pionieri- stico e avventuroso, le fo- tografie in bianco e nero che danno una sensazio- ne magica, ci fanno senti- re il calore e il desiderio di partire per quei luoghi misteriosi e affascinanti. E allora al domanda di al- cuni anni prima, «ma chi è sto missionario», per noi ragazzi delle medie trova una risposta: il mis- Cari Lettori e Amici, il mese scorso ho dovuto rubare una pagina in più per far stare tutte le let- tere, comprese le mie ri- sposte, magari troppo lunghe. Naturalmente, mentre scrivo queste ri- ghe verso fine febbraio, non ho ancora i vostri commenti su quanto pub- blicato. Così, visto che non ci sono vostre lette- re, mi permetto di dare spazio alla voce di due missionari. P. Giano Be- nedetti, sessantenne quest’anno, che è ritor- nato in Costa d’Avorio do- po lunghi anni dedicati prima a servizio dell’isti- tuto come consigliere ge- nerale e poi come diret- tore della casa per i mis- sionari anziani e malati ad Alpignano. Ricomincia a sessanta, altro che a- spettare la pensione. La seconda lettera è di un missionario laico in Con- go RD, Ivo Lazzaroni, ber- gamasco. Il suo scritto mi è arrivato a metà ottobre, troppo tardi per quel me- se e troppo lungo per i mesi a seguire. Ma è una testimonianza viva, trop- po bella per essere di- menticata. Ve la propon- go nella sua freschezza. Il Direttore PREVIDENZA E PROVVIDENZA Carissimi, provo a scuotermi di dos- so un po’ di pigrizia per comunicare qualcosa del- la nostra vita da Grand Zattry. In Costa d’Avorio sono stato accolto come se fossi un «vecchio lupo» di questa missione. A dire il vero, qui ho lavorato po- co e conosco pochissimo la realtà. Raccontandovi una piccola iniziativa dei mesi scorsi, non so se, conoscendo poco, ren- derò l’idea a chi mi legge lontano da qui. Partendo dall’Italia, a fine settembre 2012, mi ave- vano promesso in dono i regali di nozze di una cop- pia di «sposini» a me ca- rissimi. Cosa fare di quei soldi? Di comune intesa si era deciso di destinarli ai ragazzi in difficoltà finan- ziarie che iniziavano il nuovo anno scolastico a Grand Zattry, grosso vil- laggio della zona di Sou- bré, luogo della mia de- stinazione. Appena arrivato sul po- sto, ho informato del ge- sto di solidarietà le comu- nità ecclesiali di base di Grand Zattry. Dopo aver- ne parlato al loro interno, hanno segnalato alcuni casi da aiutare perché co- nosciuti nei loro rispettivi quartieri: ragazzi in età scolare, figli di cristiani e di musulmani (qui la maggioranza della popo- lazione è musulmana). Sono molti gli alunni che una volta iniziate le lezio- ni ne rimangono fuori do- po i primi giorni. Basta molto poco: «I tuoi non hanno ancora pagato l’i- scrizione», «non hai la di- visa richiesta», «non hai i libri di testo», «ti manca il kit per la geometria, ti manca…». E, così, un buon gruppo di scolari viene allontanato dalla scuola. Da queste parti l’economia familiare so- vente è da sopravvivenza e non arriva a coprire nemmeno le spese – irri- sorie diremmo noi – della scuola. E… per quest’an- no «andrai a lavorare nei campi». In breve, con 1200 euro, trentadue ragazzi delle e- lementari e quattro del li- ceo hanno potuto ripren- dere i loro studi. Tra di essi anche tre piccoli di un villaggio lontano dal centro di Grand Zattry i cui genitori da anni non inviavano i figli alla scuo- la «di campagna» più vi- cina, perché, a causa del- l’isolamento, esige un supplemento di spesa. Mi sembra che i ringra- ziamenti ricevuti da geni- tori e scolari siano stati sinceri e a volte anche ca- lorosi… per così poco. Nel caso di quel villaggio iso- lato, il «grazie» forse ha cominciato a ridurre an- che le distanze che lo ca- ratterizzano e a rendere possibile una comunica- zione aperta ad altre coo- perazioni. Vedremo. Vi confesso che sono pre- so da tanti altri pensieri e programmi perché mi so- no ritrovato parroco di Grand Zattry ancor prima di arrivarci… e non so se proporremo anche da qui le adozioni a distanza o altri progetti, ma spero che nei mesi che verran- no, in vista del prossimo anno scolastico, si possa mettere da parte qualco- sa di gratuito e di impre- visto, secondo i formulari e i protocolli della Provvi- denza… che non ne ha. Previdenza e provvidenza le possiamo trovare ben integrate nell’azione divi- na, ma difficili da coniu- gare, almeno per me. In situazioni di grave preca- rietà economica, nell’at- tesa di soluzioni pianifica- te, lungimiranti o definiti- ve, la più spicciola e inattesa solidarietà ridà fiato e non emargina. Ho ancora nel cuore tante si- tuazioni familiari cono- sciute in Italia e persino nelle nostre comunità: un po’ di «Fiato e di Vicinan- za» non solo non fanno male ma possono abbas- sare, purificare ambizioni e pretese, e innalzare, mettere meglio a fuoco la passione verso gli altri. Che è quella di Dio. E gra- zie a chi ha donato! P. Giano Benedetti, Grand Zattry, Costa d’Avorio, 29/01/2013

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=