Missioni Consolata - Aprile 2013

N egli ultimi due secoli, in verità, ci furono vari tentativi, promossi da Propaganda Fide , per en- trare nell’attuale Mongolia passando dalla Cina. Uno di essi fu programmato dai Cistercensi, che nel 1883 stabilirono la loro comunità a Yang Kia Ping, nel nord della Cina, vicino alla grande muraglia. Il mona- stero fu intitolato a Nostra Signora della Consolazione, titolo suggerito da Giovanni Bosco, quando il fonda- tore della trappa, don Ephrem Seignol, priore del mo- nastero di Tamié nella Savoia, prima di partire per la Cina si recò a Torino per salutare il suo amico. In tale occasione, oltre ai consigli, don Bosco gli diede un’im- magine della Consolata, con scritto nel retro: «Che Dio benedica voi e le vostre opere, che la Santa Vergine Consolata vi benedica sempre». Fiorente di vocazioni e attività, agli inizi del XX sec. la trappa contava oltre 100 monaci in maggioranza ci- nesi, tanto da sentire il bisogno di dare vita a una nuova fondazione. «Consolazione mandò una colonia in una provincia centrale cinese - racconta Thomas Merton - e questo nuovo monastero era stato messo sotto il controllo di un priore titolare Cinese, don Pao- lino Li... I monaci stavano preparando i piani di espan- sione nella Mongolia, quando l’esercito rosso occupò entrambe le case e pose fine ad ogni progetto futuro» (T. Merton, Le acque di Siloe , pag. 301). Erano gli anni 1947-48, durante la guerra tra l’armata rossa di Mao Tze Tung e i naziona- listi di Chiang Kai-shek; i monaci della se- conda fondazione si rifugiarono a Hong Kong, ma dei 75 monaci di N. S. della Consolazione, sottoposti a tor- ture inaudibili, 33 morirono e l’abbazia fu rasa al suolo. Ma la Consolata ha trovato ugualmente le sue vie per entrare in Mongolia: il 27 luglio 2003 atterrarono nella capitale mongola due padri e tre suore della Consolata. Oggi la loro presenza è raddoppiata e quest’anno festeggiano con gioia il decimo anni- versario della loro pre- senza di «Consolazione» in Mongolia. B.B. L a Chiesa cattolica in Mongolia è la più gio- vane tra le chiese particolari nel mondo: ha appena 20 anni di età e ha festeggiato con meritato orgoglio il suo ventesimo com- pleanno nel corso del 2012. Ad aprire le cele- brazioni nella cattedrale di Ulaanbaatar è stato mons. Savio Hon, segretario della Congregazione per l’E- vangelizzazione dei Popoli. Si tratta di «una Chiesa di piccole dimensioni, ma di grande vitalità» ha affer- mato il presule. Tale vitalità è stata espressa anche simbolicamente: a conclusione dei festeggiamenti, ri- spondendo all’invito del loro vescovo mons. Wences- lao Padilla, i cattolici mongoli hanno piantato un al- bero, come augurio che il Vangelo di Cristo affondi sempre più profondamente le radici nei cuori della popolazione mongola. Non è la prima volta che la Buona Notizia viene an- nunciata a questa popolazione. Già nel secolo VI i mo- naci della Chiesa siriaca orientale (i cosiddetti nesto- riani) si erano spinti fino alle steppe dell’Asia orien- tale, costituendo solide comunità che neppure le per- secuzioni del IX secolo riuscirono a soffocare comple- tamente. Nel secolo XIII, in seguito all’espansione del- l’impero mongolo creato da Gengis Khan e dai suoi successori, l’evangelizzazione dei mongoli riprese sotto forma di «missioni diplomatiche», affidate ai missionari francescani, fino a costituire la diocesi di Khambaliq (oggi Pechino), con l’arcivescovo che aveva autorità « in toto dominio Tartarorum » (in tutto l’impero dei Tartari). Ma tutto fu troncato a par- tire dal 1368, quando i cinesi della dina- stia Ming posero fine all’impero mon- golo. Dopo oltre sei secoli di vuoto, in cui dal- l’attuale Mongolia scomparve ogni traccia di presenza cristiana, la Chiesa cattolica è rinata nel 1992, con l’arrivo di tre missionari del Cuore Immacolato di Maria (Cicm) e ha continuato a cre- scere in numero e qualità: oggi, dopo 20 anni, la Prefettura apostolica di Ulaanbaatar conta sei parrocchie e nume- rose iniziative in campo so- ciale, di promozione umana e di dialogo interreligioso. OSSIER PREMESSA 36 MC APRILE 2013 CONSOLAZIONE IN MONGOLIA

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