Missioni Consolata - Aprile 2013

Il dottor Giuseppe Meo, Pino, ci ha lasciati il 28 gennaio scorso a 75 anni. Un male incurabile, sco- perto a giugno durante una sua ennesima missione chirurgica in Sud Sudan, gli è stato fatale. L’ul- timo intervento sulle pagine di MC lo fece per l’indipendenza del Sud Sudan (MC, marzo 2011). Vo- gliamo ricordarlo nella sua sem- plicità, ma pure nella sua gran- dezza di medico, di uomo, di formatore, di pioniere. Un ri- ferimento, an- che per chi, 26 MC APRILE 2013 pur non essendo chirurgo, cerca quotidianamente di mettere in- sieme le forze per lottare a fa- vore dei più poveri. E non sempre trova l’energia necessaria. Ma la storia di Pino Meo conti- nua. Lascia un metodo, la «chi- rurgia povera», e lascia un’orga- nizzazione, il Comitato Collabo- razione Medica, che porta avanti la sua opera. E il suo sorriso disarmante e un po’ malinconico continuerà ad accompagnarci. Abbiamo pensato di ricordarlo attraverso le sue parole, stu- pende, raccolte nel libro «Africa Malata. Memorie di chirurgia povera in Sudan», una perla di rara profondità e umanità, di cui propo- niamo alcuni brani. Grazie Pino. La redazione MC ITALIA Di GIUSEPPE MEO (a cura di MARCO BELLO) LA SCOMPARSA DEL DOTTOR GIUSEPPE MEO CHE LE TUE MANI AIUTINO IL VOLO Mi è rimproverata una parzialità acritica a fa- vore dei poveri, degli ultimi. Ebbene, può darsi, anzi è vero: non sono obiettivo, non sono imparziale, sono schierato dalla loro parte. Non solo: non sa- prei essere diverso, sono sempre stato così. E non mi interessa cambiare. È la scelta preferenziale dei poveri in quanto portatori de- gnissimi di diritti. Vorrei che li mettes- simo al centro, impo- stare tutto a partire dai loro bisogni. Non una forma qualsiasi di solidarietà. © Archivio CCM

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=