Missioni Consolata - Dicembre 2012

suoi jihadisti , che rendono la presenza cristiana sempre più a rischio in Medio Oriente e altre regioni asiatiche; i Talebani che in Afghanistan danno la caccia ai convertiti e in Pakistan, insieme ad altri gruppi fanatici, accusano i cristiani di blasfemia (161 nel 2011, di cui 9 giustiziati senza al- cun processo). Altrettanto preoccupanti sono i gruppi nazionalisti o separatisti islamici in Indonesia, Molucche, Mindanao, Malesia, i quali sono spesso autori di intimidazioni, rapimenti di persone e attentati a fedeli e chiese cristiane. «La cosiddetta primavera araba ha destato speranze nei cristiani di tutto il Medio Oriente, che chiedono uguaglianza e rispetto per la loro fede, ma l’affermarsi di gruppi islamisti (Fratelli mu- sulmani in Egitto, salafiti in Tuni- sia, entrambi finanziati dall’Ara- bia Saudita) ha riacceso nuove paure» afferma Samir Khalid Samir, islamologo gesuita egi- ziano. Durante il 2011 circa 100 cristiani copti sono rimasti uccisi in attacchi settari: un numero superiore a quello dell’intero precedente decennio, afferma il Rapporto 2012 della Commis- sione Usa sulla libertà religiosa internazionale. Si teme un au- tunno arabo, cioè, il passaggio da una dittatura politica a una religiosa. Anche il nazionalismo indù ha tracciato una lunghissima lista di violenze anticristiane in sette stati dell’India: «170 attacchi di governo cerca di fondare una chiesa patriottica sul modello di quella cinese, per questo «la persecuzione si esprime anche con interruzioni di celebrazioni, arresti, distruzione di edifici reli- giosi, confisca di terreni, aggres- sioni contro i fedeli» ( Rapporto Acs 2012). In Laos restrizioni e violazioni della libertà religiosa sono sistematiche. Ma è soprattutto nei paesi a maggioranza islamica che si re- gistrano atteggiamenti anticri- stiani, soprattutto dove è in vi- gore la sharia (legge islamica), dove l’ostilità contro i cristiani si traduce spesso in accuse di pro- selitismo e blasfemia, demoli- zioni di chiese, rapimenti e con- versioni forzate. In molti di que- sti paesi si sviluppano movimenti e gruppi estremisti islamici ( cfr. il dossier in MC 2012 n.11 ): gli Aqim (Al Qaeda nel Maghreb islamico) che vuole imporre la sharia a tutta l’Africa Settentrio- nale e nelle regioni a sud del Sahara come il Mali; i Boko Ha- ram, che anno bruciato o di- strutto oltre 430 chiese, con lo scopo dichiarato di cancellare la presenza cristiana in Nigeria; gli Al Shabaab somali, che oltre a islamizzare il loro paese fanno attentati contro chiese e fedeli cristiani in Kenya; Al Qaeda e i grave o media entità solo nel 2011» secondo il Global Council of Indian Christians (Gcic); «circa mille violenze ogni anno» af- ferma John Dayal, segretario ge- nerale dell’ All India Christian Council . Prosegue inoltre l’appli- cazione delle cosiddette leggi anti-conversione. Alle nuove vio- lenze anticristiane si aggiunge l’amarezza per l’impunità dei po- grom perpetrati nel 2008 nel di- stretto di Orissa, «il più deva- stante attacco alla comunità cri- stiana in India degli ultimi tre se- coli», afferma J. Dayal. EUROPA... ANTICRISTIANA Il Rapporto Acs 2012 sottolinea anche segnali positivi, in arrivo soprattutto dall’Occidente, Eu- ropa in testa, dove si nota «mag- giore consapevolezza sul tema della libertà religiosa nell’opi- nione pubblica» e interventi legi- slativi in vari paesi (Italia, Belgio, Germania) e nel Parlamento Eu- ropeo, grazie all’impegno di va- rie organizzazioni internazionali nel portare all’attenzione pub- blica il tema della persecuzione religiosa. Eppure anche il Vecchio Conti- nente sta diventando sempre più anticristiano: nel 2011 sono stati ben 527 i casi di violazione della libertà religiosa dei cristiani de- scritti nel Rapporto 2011 dell’Os- servatorio sull’intolleranza e di- scriminazione dei cristiani in Eu- ropa (Oidce) con sede a Vienna. I fatti riportati sono divisi in tre categorie. Nella prima vengono DICEMBRE 2012 MC 65 MC RUBRICA © Afp/HO

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