Missioni Consolata - Ottobre 2012

aeroporti e, nel caso di Isiolo, ve- drà sorgere una resort city fra le più grandi del paese. Le imma- gini fuori dal finestrino, invece, parlano del dramma degli sfollati di Camp Garba, quasi tutti di et- nia Turkana, fuggiti in oltre tre- mila dai propri villaggi dopo gli attacchi da parte dei pastori Bo- rana e gli scontri che ne sono conseguiti (vedi il lungo repor- tage su MC 3/2012, pp. 8-13 ). Ol- tre trenta morti, un centinaio di case distrutte e interi insedia- menti che si sono riversati nel complesso della missione della Consolata, nel cortile della scuola elementare e nel campo del Kenya Wildlife Service , l’ente che gestisce i parchi naturali. La scorsa primavera, Mco aveva raccolto l’appello dei missionari per contrastare l’emergenza at- traverso la distribuzione di ge- neri di prima necessità. Oggi, il peggio sembra essere passato ma quasi nessuno ha fatto ri- cede il passo a una lunga lingua di asfalto nero: la grande strada che da Isiolo deve portare via Marsabit a Moyale, al confine con l’Etiopia. Isiolo è una città in espansione che sta per inaugu- rare il nuovo aeroporto interna- zionale. Isiolo fra Vision 2030 e l’emergenza rifugiati Percorrere in 4x4 i sentieri che portano dalla strada principale all’entroterra di Isiolo sfogliando l’opuscolo governativo Vision 2030 ha un che di ironico. Le pa- gine parlano di un Kenya che, entro il 2030 valorizzerà le pro- prie risorse, realizzerà strade e torno alle zone di provenienza. «La missione», spiega padre Si- mon Wambua, il parroco, «cerca di incentivare i rientri fornendo a chi accetta di tornare al proprio villaggio il necessario per rico- struirsi la casa, ma la maggior parte della popolazione si sente ancora insicura e teme nuovi at- tacchi». La mancanza di sicu- rezza, dunque, è il principale ostacolo e gli scarsi sforzi per garantirla aprono a una serie di interrogativi. Il timore è quello che a spingere i Borana ad attac- care non sia stato solo il bisogno di acqua per le migliaia di cam- melli che possiedono, ma anche il desiderio di cacciare gli altri gruppi etnici. «Gli elementi sul tavolo», commenta p. Simon, «sono questi: c’è in ballo la co- struzione di una resort city , i due parlamentari di Isiolo sono en- trambi Borana e ad essere attac- cati sono stati i Turkana. Io non dico che basti unire i punti per ottenere un disegno complessivo veritiero. Dico solo che, come missionari, abbiamo il dovere di tenere in considerazione tutto». Piccoli progetti agricoli per crescere «È assurdo stare seduti sull’oro e supplicare per un po’ di bronzo». Padre Zachariah King’aru non usa mezzi termini quando parla delle potenzialità non sfruttate del suo paese. La savana di ar- busti di Isiolo ormai alle spalle, sono ora le piantagioni di cereali e di frutta del Meru e il verde lus- sureggiante (le grandi piogge sono finite da poco e qui è la sta- gione fredda, invece a gennaio - febbrario è facile trovare tutto secco e polveroso) del Tharaka a scorrere fuori dal finestrino. «Potremmo coltivare abbastanza anche per fronteggiare siccità e emergenze senza aiuti esterni, se solo ragionassimo come un unico paese e non ci perdessimo in mille diatribe inutili». «Noi abbiamo cominciato da qui», continua p. Zachariah, «dal progetto per l’impianto idrico e la serra presso la scuola superiore di Mukothima finanziato da Cari- tas e ampliato grazie al supporto di un’associazione amica cala- brese». Un tentativo di coltivare ortaggi che permetta di abbat- tere i costi di gestione della Cooperando… 78 MC OTTOBRE 2012 # Da sinistra a destra: scuola sotto l’albero a Camp Garba; serra per l’orto a Mukothima; incontro di pace in una chiesetta protestante di Eldoret; mappa del safari del team di Mco; donne Turkana, rifugiate a Camp Garba.

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