Missioni Consolata - Ottobre 2012

costi che l’ambiente e le popola- zioni stanno pagando. Da Jacy Paraná la Br-364 ci porta a Nova Mutum Paraná. Ben pre- sto, ai lati dell’autostrada, ini- ziano a comparire enormi cartel- loni pubblicitari. Attraggono l’at- tenzione perché non reclamiz- zano automobili, bibite, fertiliz- zanti o prodotti per la casa, ma Nova Mutum Paraná e la sua qualità della vita. Su un cartel- lone campeggia una coppia con due bambini, tutti sorridenti, classica immagine di una fami- glia da pubblicità. Lo slogan è dello stesso tenore: « Nova Mu- tum Paraná, a felicidade veio pra ficar » (la felicità è venuta per re- stare). Sul concetto di felicità in- siste anche un altro cartellone che raffigura un padre e il figlio- letto in bicicletta e con un ampio sorriso. Accanto a loro la scritta: « Nova Mutum Paraná, preparada para ser feliz » (preparata per es- sere felice). E ancora: « Nova Mutum Paraná, a sustentabilidade mora aqui » (la sostenibilità abita qui). Altri sono incentrati sul binomio sostenibi- lità-sviluppo: « Ser sustentável é promover o desenvolvimento » (essere sostenibile significa pro- muovere lo sviluppo). Ormai ebbri di curiosità, final- mente entriamo a Nova Mutum Paraná. Che è, come dice il nome, una città nuova, essendo stata inaugurata nel gennaio 2011 per sostituire la «vecchia» Mutum Paraná, distrutta per fare posto al futuro lago della centrale idroelettrica. La cittadina sembra irreale, ma forse è soltanto un’impressione dettata dalla sua diversità. Le case sono tutte eguali, disposte su file ordinate e geometriche. Si tratta di villette familiari ad un piano, con un piccolo porticato e qualche metro di prato verde at- torno. Soltanto le strutture pub- bliche hanno dimensioni mag- giori: il centro commerciale, la posta, la stazione degli autobus, il presidio medico, quello della si- curezza. Nova Mutum Paraná conta 1.600 case e ospita almeno 6.000 abi- tanti, in maggioranza persone co- strette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa dei lavori per la centrale. La cittadina è stata pianificata dall’impresa che costruisce Jirau, un consorzio chiamato Energia Sustentável do Brasil . L’azionista mente perché è come una fine- stra sul brutto, sul progresso che, per avanzare, distrugge ciò che trova sul proprio cammino. Un al- tro regalo dello «sviluppo», que- sta volta declinato alla brasiliana ma con le medesime controindi- cazioni riscontrate in quasi ogni luogo del mondo. «LA FELICITA È VENUTA PER RESTARE» Percorriamo la Br-364 diretti alla seconda centrale idroelettrica progettata sul fiume Madeira, un’opera ancora più faraonica di quella di Santo Antonio. Jirau - questo il nome (indigeno) della centrale - si trova a circa 110 chi- lometri da Porto Velho. Attraversiamo Jacy Paraná, una brutta cittadina dove la idroelet- trica Santo Antonio ha pagato al- cune opere pubbliche. Tecnica- mente, si chiamano «programmi di compensazione», attraverso i quali le imprese indennizzano le comunità per gli effetti negativi che un’opera produce sulla loro esistenza. Le autorità - a iniziare da quelle di Porto Velho - sono contente per- ché ricevono fiumi di denaro dalle due imprese idroelettriche sotto la voce «compensazioni sociali e ambientali». Ma è difficile soste- nere che i benefici compensino i OTTOBRE 2012 MC 17 # Sopra : due immagini della centrale idroelettrica di Santo Antonio, in costruzione sul fiume Madeira, nei pressi di Porto Velho, Rondonia. Le immagini sono state scattate dal promontorio su cui sorge la chiesetta di Santo Antonio, unico re- perto della missione aperta dai gesuiti nel 1728. # A lato : la presidenta Dilma Rousseff interviene alla cerimonia per l’inizio della deviazione del Madeira, a Porto Velho (5 luglio 2011). (Continua a pagina 20) © Planalto Precidencia do Brasil

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