Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2012

di Gigi Anataloni EDITORIALE AGOSTO-SETTEMBRE 2012 MC 3 Ai lettori IL REGNODELL’ASSURDO E ra il 20 giugno 2012. A Rio de Janeiro la Conferenza Mondiale sull’Ambiente (Rio +20) co- minciava e il paragrafo 244 (del trattato in discussione), che garantiva i diritti riproduttivi delle donne e la pianificazione familiare, veniva cancellato grazie a «l’alleanza monoteista tra Santa Sede e paesi arabi e islamici», tra cui «uno stato canaglissima come la Siria», e la complicità de «il Cile e tutti gli stati centro americani» e della «cattolicissima Polonia». Un av- venimento che, secondo la rappresentante di una ong americana, era un «nuovo Axis of Evil , l’As- se del Male contro le donne» ( La Stampa , 21.06.2012). Mi permetto di puntualizzare alcuni termini. Per «diritti riproduttivi delle donne e pianificazione familiare» non si intende certo il diritto di avere figli e di poterli far crescere degnamente. Si in- tende aborto libero e accessibile su richiesta, si intende «non» avere figli. « Axis of Evil » è invece un’espressione coniata nel 2002 da George Bush, l’ex-presidente degli Stati Uniti, per descrivere quegli stati - Iraq, Corea del Nord e Iran - che per lui erano la causa di tutti i mali del mondo. Che questa espressione sia applicata a chi invece difende la vita nella sua integrità, fin dal concepi- mento (anche se è un paese islamico, visto che l’Islam non è né il fondamentalismo né Assad), è un paradosso assurdo sulla bocca di chi pratica, promuove e difende come conquista di civiltà l’assassinio sistematico di milioni di bambini indifesi (53 milioni ogni anno, secondo l’Organizza- zione Mondiale della Sanità, un miliardo in 20 anni). È indice di come il nostro mondo cosiddetto civile abbia perso il contatto con le dimensioni vere dell’umanità e scelga la morte invece della vi- ta. Forse però la Natura sta predendo la sua rivincita. Il fenomeno - che tanto preoccupa i sociolo- gi - delle adolescenti che scelgono la maternità precoce, a dispetto di tutte campagne di «educa- zione sessuale», dei centri che rimuovono i problemi anche senza il consenso dei genitori e della vasta disponibilità di mezzi che garantiscono «i diritti riproduttivi delle donne», non è forse un grido di vita e gratuità? Le statistiche dicono che quando c’è una guerra, nascono più donne che uomini, proprio per assicurare la sopravvivenza. Non dovrebbero forse farci pensare queste ado- lescenti che in fondo preferiremmo tutte scuola, divertimento e sterilità (non certo castità)? E ra il 20 giugno, festa della Madonna che amiamo sotto il titolo di Consolata. Un caso? È un caso anche che il 3 luglio scorso una delle due chiese attaccate in Kenya a colpi di granate sia stata la cattedrale di Garissa dedicata alla Consolata. E che dire dell’altra cattedrale dedicata alla Consolata che nonostante la dinamite e i cannoneggiamenti ancora svetta nella martoriata città di Mogadiscio in Somalia? Lo so che sono accostamenti fatti un po’ a orec- chio. Ma anche lì siamo di fronte a uno degli assurdi del nostro mondo. I fondamentalisti islamici se la prendono con obiettivi indifesi come comunità cristiane radunate in preghiera per distrug- gere quello che per loro è il depravato mondo occidentale, senza Dio e senza morale. A parte la vigliaccheria insita nell’azione, c’è proprio il rovesciamento dei valori, l’incomprensione più as- soluta e l’ignoranza più totale dei principi e della spiritualità cristiana. Coloro che per fede do- vrebbe essere i più naturali collaboratori dei veri musulmani nella costruzione di un mondo più giusto secondo la volontà di Dio, sono invece visti come i nemici da distruggere. Tutta colpa dei fondamentalisti o anche di un’inquinante cultura anticristiana che si alimenta di leggende nere, di esagerazioni e falsificazioni storiche su crociate, templari, inquisizioni, scan- dali, presunte ricchezze, complotti vaticani, codici segreti, Ici non pagate, eccetera? Non si può passare la vita a rispondere colpo dopo colpo a tutte le bugie, mezze verità e chiac- chiere sulla Chiesa che vengono stampate, dette, chattate, twittate o passate in Tv. Sarebbe una battaglia senza fine. Ma credere a tutto, acriticamente, prendendo per vangelo quello che Van- gelo non è, è diventare complici dell’assurdo. La nostra Chiesa non è perfetta come il suo Signo- re le ha chiesto di essere, e neppure è santa come Lui la invita ad essere, ma è la nostra famiglia, la nostra casa, siamo noi. Amiamoci un po’ di più ed esercitiamo una coscienza critica.

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