Missioni Consolata - Maggio 2012

58 MC MAGGIO 2012 CUBA urbani degli altri paesi del conti- nente. Questi sono stati davvero invasi da un groviglio d’insegne d’ogni forma e dimensione, ac- calcate disordinatamente, con vistosi colori fosforescenti di giorno e luci artificiali di notte, come tanti piccoli altari consa- crati alla fede della società con- sumistica. Nelle strade dell’Avana invece questo non accade: i pochi mani- festi che si trovano appesi sono messaggi in difesa della rivolu- zione o di denuncia dell’em- bargo, a cui ultimamente si sono aggiunti gli appelli per il ritorno dei cinque eroi antiterroristi, in- giustamente incarcerati negli Stati Uniti. Le strade di quest’i- sola, così particolari, stanno vi- vendo al tempo stesso (come l’intera isola) un processo di profonda trasformazione. Nel- l’ultimo anno i cambiamenti si sono fatti evidenti: si tratta di una crescita a dir poco esponen- ziale di chioschi, piccole caffette- rie, ristorantini a conduzione fa- miliare, piccoli bar istallati nei cortili delle case dei privati, in cui si offrono pizze, caffe, spre- mute di frutta e una lunga serie di dolci della variegata pasticce- ria habanera . L’Avana è in meta- morfosi, i cosiddetti cuentapro- pistas (quanti lavorano per conto proprio e non alle dipendenze dello Stato) tra il 2011 e il 2012 si sono moltiplicati, grazie alle aperture del VI Congresso del Partito comunista dell’anno scorso. I cuentapropistas stanno reinventando il modo di fare commercio. Stanno cambiando anche il volto del mercato. Una quantità di carretti (il cui arrivo è anticipato dalle grida dei vendi- tori) girano oggi per le strade, carichi di ananas, pomodori, tu- beri di manioca, fagioli e altre verdure, fra cui la tipica ma- langa . Questa è una patata dolce, che insieme alla carne di maiale, costituisce uno dei fondamenti nella dieta cubana, a tal punto da diventare, come racconta il can- tautore popolare del gruppo Buena Fe , un prodotto sociocul- turale. Questo paese e il suo po- polo hanno un loro ritmo di vita peculiare, che oltre ad essere una particolarità degli isolani, è diventato ancora più indecifra- bile e caratteristico dal marchio lasciato dalla combinazione di oltre mezzo secolo di rivoluzione socialista e privazioni dovute al- l’embargo. In questi giorni, nei giornali più popolari, quali J uventud Rebelde (dell’Unione dei Giovani comuni- sti) e Granma , il giornale uffi- ciale del Partito comunista, si pubblicano una serie di articoli sulla storia della Chiesa catto- lica e alcuni comunicati ufficiali della conferenza di vescovi cat- tolici di Cuba. Nelle chiacchiere disordinate che si fanno per strada fra conoscenti e passanti, l’arrivo del pontefice è diventato un tema inevitabile. Ritorniamo un po’ in dietro dove ebbe inizio questa storia. CHIESA E RIVOLUZIONE: UN INIZIO DIFFICILE La Chiesa cattolica e la Rivolu- zione hanno cominciato il loro rapporto, diciamo, col piede sba- gliato. Questa è l’opinione di Sergio Samuel Arce Martinez, notabile teologo presbiteriano, che nel suo libro «La missione della Chiesa in una società so- cialista» ( La misión de la Iglesia en una sociedad Socialista ), af- ferma: «Il trionfo della rivolu- # A sinistra : uno scorcio de La Habana Vieja ; i palazzi del quartiere vecchio della capitale, pur necessitando di restauri, conservano un grande fascino. © Paolo Moiola La Repubblica di Cuba ha una superficie di 110.861 km2, con una popolazione di 11.242.000, dei quali 6.766.000 cattolici, - il 60,19% della popolazione. Il Paese conta 11 circoscrizioni ec- clesiastiche; 304 parrocchie e 2.210 centri pastorali; 17 vescovi; 361 sacerdoti; 656 religiosi e reli- giose; 24 membri di istituti seco- lari; 2.122 missionari laici e 4.133 catechisti impegnati in attività di apostolato. I seminaristi minori sono 13 e i maggiori 78. Nella Repubblica di Cuba la Chiesa cattolica dispone di 12 centri educativi di tutti i livelli nei quali studiano 1.113 alunni, oltre 10 centri di istruzione speciale. Vi sono inoltre 17 centri caritativi di proprietà e/o diretti da eccle- siastici; 2 ambulatori; 1 lebbrosa- rio; 8 case per anziani, invalidi e minorati; 3 orfanotrofi e asili nido e 3 istituzioni di altro tipo. (Vis News) I NUMERI DELLA CHIESA CATTOLICA A CUBA

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