Missioni Consolata - Aprile 2012

46 MC APRILE 2012 OSSIER C i troviamo davanti due ragazzi poco più che ventenni, dai tratti fini e dai modi gentili. Sono fidanzati e hanno deciso di affrontare insieme il percorso della Fève. Marie, 24 anni, è nata e cresciuta nel- l’Arca di St. Antoine, ma ha già speri- mentato cosa significhi vivere al di fuori dell’abbrac- cio della comunità. «Quando cresci nella comunità non ti fai molte domande, non ti rendi conto di vivere in modo “alternativo”. Vedi tante persone. Alcune le conosci da sempre e sono la tua famiglia, altre re- stano per qualche anno, altre ancora passano e se ne vanno». Anche lei se n’è andata, ma solo per un po’. Tre anni di psicologia all’università, Barcellona, Grenoble, l’a- desione insieme a Vincent al movimento degli Squat- ters. In mezzo anche un’esperienza all’altra Arca, quella rurale della Borie Noble. Utile, questa, per im- parare tanti mestieri manuali, trovare un proprio stile di vita, un saper-fare che garantisca il necessa- rio sostentamento senza vincolarsi a un lavoro di routine, che Marie dimostra, anche in modo molto espressivo, di aborrire. «Vivere insieme non è facile, ho constatato quanti conflitti possano sorgere anche tra individui pieni di buona volontà. Gli spazi comuni sono luoghi di equilibri delicati. Per viverli senza con- flitti bisogna darsi delle regole e maturare come indi- vidui. La Fève è stata concepita qui a St. Antoine da persone con l’esperienza adatta a comprendere e spiegare le difficoltà e gli ostacoli che si incontrano nelle relazioni di coppia, di famiglia o di comunità. In questo modo ci prepariamo al futuro, seminando il grano della nonviolenza dentro di noi con la speranza di essere un giorno adulti migliori, almeno di averci provato forse più seriamente dei nostri coetanei de- gli anni ‘70, che in molti casi hanno fallito nel tenta- tivo». IL MONDO CAMBIA, I GIOVANI ANCHE… «La violenza distrugge i progetti collettivi», a parlare è ora il ventitreenne Vincent. «L’ho sperimentato nelle “occupazioni” e nei tentativi di comunità fatti in modo “artigianale” dai miei amici, ai quali mi sono avvicinato con curiosità e interesse negli anni pas- sati. Qui stiamo imparando strumenti e antidoti a queste pulsioni, lavoriamo sulla qualità dei rapporti interpersonali, imparando le tecniche di comunica- zione nonviolenta, anche di matrice americana, e i metodi di gestione dei conflitti e della riconcilia- zione». I GIOVANI E LA VITA NELL’ARCA A SCUOLA DI SAGGEZZA DI L UCA C ECCHETTO Sempre più incuriositi dai due anni di formazione alla non violenza, la cosiddetta Fève (Formazione e sperimentazione alla vita comunitaria), ci rechiamo nella biblio- teca comunitaria dove ci aspettano Marie e Vincent. IL MOVIMENTO L’Arche è diffusa, soprattutto in Francia, paese adottivo di Lanza del Vasto. Nella regione di Languedoc, a Larzac, si trova la comunità storica (aperta nel 1960) di Borie Noble e nelle vicinanze quella di La Fleyssière, inaugurata nel 1976. Cia- scuna conta oggi una ventina di membri. A Saint Antoine (Val d’Isère), comunità aperta nel 1987 e descritta in questo dos- sier, vi sono 20 persone impegnate ( les en- gagés ); sommate agli ospiti che vivono un tempo di formazione ( les stagiares ) e i loro figli, totalizzano una cinquantina di persone. In Svizzera esiste la comunità di Chambre- lien, in Germania, quella di Friedenshof. En- trambe sono nate circa vent’anni fa e con- tano tra le 12 e le 15 persone. Ci sono an- che comunità in Italia, Spagna, Canada e America Latina

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