Missioni Consolata - Aprile 2012

bellezza a salvare il mondo», disse Dostoevskij e at- torno a questa considerazione ruota quasi tutta la fi- losofia di Giuseppe Lanza del Vasto, che a partire dal suo più noto scritto «Pellegrinaggio alle sorgenti» fino ai dialoghi, trasmette al pubblico e ai suoi suc- cessori diretti un’intensa ricerca interiore della Bel- lezza, tradotta in pace, armonia e spiritualità, e fatta confluire nell’immagine della festa. Un arco segna l’ingresso nel villaggio al cui interno, una manciata di case e botteghe in formato presepe ruota attorno alla storica abbazia. A ridosso dell’ab- bazia sorge l’antico complesso dell’Arca. Nella calma ovattata del paese, nel freddo pungente dell’inverno e nelle ultime luci della sera, nulla stona in questo an- golo di mondo. La bellezza del paesaggio scompare di fronte al rivelarsi di un altro modo di vivere e di un’altra umanità che della scelta radicale della pace ha fatto la sua ragione di vita. Lo storico palazzo in cui risiede la comunità dell’Arca è segnalato da una semplice freccia di legno. Bus- siamo al portone in ferro battuto ed entriamo in un lungo corridoio abbellito al soffitto da ornamenti bo- tanici. Ad attenderci c’è Anna Massina. Forte e de- cisa, vitale e grintosa nel suo abbigliamento casual con un tocco esotico, Anna ci accoglie con un sorriso e un po’ di sorpresa per il nostro ritardo. Trentacin- que anni di vita nell’Arca, Anna sarà il nostro cice- rone italiano alla scoperta di questa comunità. Nei fine settimana l’Arca si riempie di gente che usu- fruisce degli spazi per fare seminari o corsi di appro- fondimento. Ci aspettano dunque tre giorni movi- mentati. Come ospiti non possiamo dormire nell’area riservata alla comunità ma solo nella zona di acco- glienza per i viandanti. Ogni camera ha una titola- zione precisa. La nostra è «frumento». Anna è orga- nizzativa e ha stabilito che faremo le interviste il giorno successivo, mentre la serata - dopo la cena co- munitaria in mensa - saremo liberi di curiosare…in punta di piedi. LA GIORNATA A SAINT ANTOINE Arriviamo nel refettorio gremito di gente, qualche sorriso e un po’ di impasse da parte nostra caratte- rizzano i primi istanti. Appese alle luci del soffitto animano la stanza alcune colombe bianche di carta, simbolo stilizzato di un credo forte in ogni angolo della comunità. La sala è semplice ma ispira calore: tavolate e panche di legno sono gli unici arredi. Al- l’ingresso ci si può fornire di stoviglie (non esistono i tovaglioli di carta) e al centro della sala c’è lo spazio apposito per il buffet . Prima di accedere alla scelta delle vivande - esclusiva- mente vegetariane - , una delle persone che vivono in comunità presenta il cibo e invita ad un momento di APRILE 2012 MC 37 © Photo by Mark Shepard, 1979 Da sinistra: La campana che regola il ritmo di vita della comunità; il cartello che nel villaggio di St Antoine l’Abbaye guida alla sede dell’Arca; la semplicissima cappella; Lanza del Vasto in una foto del 1979. MC A «SCUOLA» DI NONVIOLENZA

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