Missioni Consolata - Marzo 2012

MC ARTICOLI Henri Konan Bedié) eletto nella circoscrizione di Adzopè (Re- gione dell’Agneby) ammette la gravità del problema: «Ci sono oltre 26.000 militari, un tempo membri delle Forze Nuove e delle Forze di Difesa e Sicurezza (Fds), queste ultime fedeli a Gbagbo, che oggi devono essere reintegrati nella società. Nelle neonate Frci convivono con diffi- coltà i due gruppi armati (i mem- bri delle ex Fn sono maggiori- tari), e spesso mancano di for- mazione, di inquadramento, di disciplina. Inoltre, la quantità di armi ancora in circolazione è elevatissima; la sicurezza resta una bomba pronta ad esplodere in ogni momento». ARMI E MANIPOLAZIONE Il capo villaggio di Akoupè, zona Est del paese, cuore della resi- stenza di Gbagbo, risponde al- l’interrogativo di Abullay: «Il po- polo della Costa d’Avorio è paci- fico, ma quando entra in gioco la politica, tutto si trasforma. Fra- telli, cugini che aderiscono a fa- zioni opposte diventano nemici, l’odio e l’irrazionalità prevalgono su ogni etica di fratellanza e so- lidarietà. Nella nostra regione la popolazione è principalmente contadina e in maggioranza analfabeta. I leader politici hanno manipolato questa gente per oltre dieci anni con argo- menti di propaganda e promesse fasulle, come la possibilità di de- finire il prezzo del cacao, che in realtà dipende dal mercato inter- nazionale. Le armi sono state di- stribuite e la miccia della rivalità etnica innescata». L’11 dicembre 2011 gli ivoriani sono stati chiamati nuovamente alle urne, questa volta per eleg- gere 255 deputati dell’Assemblea Nazionale (il Parlamento unica- merale). Le ultime elezioni legi- slative si erano svolte nel 2000 e gli eletti avrebbero dovuto avere un mandato di cinque anni ma, a causa della duratura crisi poli- tica, sono rimasti in carica per oltre dieci anni con una legitti- mità precaria e un’operatività li- mitata. Le elezioni del 2011 sono definite di «uscita dalla crisi» e vengono convocate e organizzate in tutta fretta dal governo Ouattara. Il Fronte Popolare Ivoriano (Fpi), partito di Gbagbo, decide di non partecipare perché le condizioni richieste non vengono accolte: il Fpi richiede la liberazione dell’ex presidente e il rientro di tutti gli altri leader esiliati; lo scongela- mento dei conti del partito e una ricomposizione più equilibrata della Commissione Elettorale In- dipendente (Cei). Gbagbo è in- vece estradato e portato all’Aia, il 29 novembre, per comparire da- vanti alla Corte penale interna- zionale. Il sabotaggio elettorale del Fpi è tema di discussione co- stante: alcuni membri del partito MARZO 2012 MC 23

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