Missioni Consolata - Dicembre 2011

dispongono solo di piccoli appez- zamenti su cui vivere in povertà dignitosa. Anche i braccianti a giornata hanno potuto sopravvi- vere con il misero salario e l’aiuto di familiari o amici che prestavano o affittavano a basso prezzo un pezzo di terra dove se- minare. Molte persone, soprat- tutto donne sole con figli a ca- rico, sono riuscite a difendersi con il tongueo o la «spigolatura» seguendo pazientemente i rac- coglitori di riso. In questa terra c’è sempre stata povertà, mai la fame. Adesso per molti è fame! Il sistema tradizio- nale solidale e autosufficiente è saltato a causa delle nuove poli- tiche del governo che favori- scono solamente l’agroindustria che qui da noi si concentra sulla coltivazione della palma da olio africana per produrre biocombu- stibili. Abbiamo realizzato due «forum» per studiare il pro- blema e creare coscienza, ma la politica agraria del governo non cambia e diventa sempre più ag- gressiva. Nel nostro comune si parlava inizialmente di cinque- mila ettari, adesso si prospet- tano diecimila e addirittura di- ciassettemila destinati a questa coltivazione, che favorisce certa- mente alcune persone, ma ob- bliga moltissime famiglie ad emigrare. Di fatto la coltivazione della palma ha una serie di con- seguenze nefaste. La monocol- tura è sempre disastrosa per l’e- cosistema. Le aree destinate a palma non permettono nes- sun’altra coltivazione. Zero cibo! La palma produce per circa ven- ticinque anni e il terreno rimane poi infecondo per diversi anni. La manodopera viene drastica- mente ridotta e il contadino perde la sua identità e i mezzi di sussistenza. Noi missionari vi- viamo ormai con angustia questo problema anche se la maggio- ranza della gente sembra non accorgersi della gravità della si- tuazione. D’altra parte non si ve- dono soluzioni. La politica del governo è questa e nuotare con- trocorrente non è facile. La no- stra gente è pacifica e si dimo- stra addirittura indifferente e passiva di fronte a qualsiasi si- tuazione. Cultura africana? Con- seguenza della schiavitù? Rifiuto al cambiamento? Paura dopo gli ultimi dieci anni di violenza che hanno segnato la vita della no- stra gente con tanti morti e mi- gliaia di sfollati? O un forse grande amore per la vita che ha comunque sviluppato mille 80 MC DICEMBRE 2011 COLOMBIA # Il fumo della fabbrica per l’estrazione dell’olio di palma ammorba l’aria. Ormai la redditizia monocultura per la produzione di biodiesel sta soppiantando la produzione di cibo, creando nuove povertà, dipendenze e fame in una regione ricca e fertile.

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