Missioni Consolata - Dicembre 2011

Quale migliore occasione per una città come Bari, decaduta politicamente dopo la conquista normanna, per riacquistare il prestigio che aveva sotto l’im- pero bizantino? E così, nel 1087, 62 marinai baresi finanziati dal nuovo governo cittadino e con la benedizione di padre Elia, abate del monastero benedettino di Bari, sbarcarono a Mira trafu- gando, senza neppure combat- tere, le spoglie di san Nicola per trasportarle oltremare. Con l’arrivo delle reliquie, la città pugliese riuscì a riemergere dal torpore religioso e, grazie al conseguente flusso di pellegrini, l’economia conobbe un nuovo sviluppo. La devozione a san Ni- cola fu talmente profonda che fino al XVI secolo le famiglie di- scendenti dai 62 marinai che avevano trasportato la tomba a Bari, ebbero diritto a una per- centuale sulle offerte che i fedeli donavano in occasione delle due feste patronali del 9 maggio (giorno in cui arrivarono le spo- glie del santo a Bari) e del 6 di- cembre (giorno del calendario li- turgico dedicato a san Nicola). Ma Bari non avrebbe (il condizio- nale qui è d’obbligo) l’intero corpo di san Nicola: la riesuma- zione delle ossa e lo studio effet- tuato il 5 maggio 1953 da un pro- fessore universitario, Luigi Mar- tino, conclusero che lo scheletro era incompleto, dando così cre- dito alla tesi «veneziana», se- 12 MC DICEMBRE 2011 sprigiona una fiammella, cadono delle gocce d’acqua e nelle mani di Nicola rimane solo terra. Tale episodio riguardante un dogma basilare per la fede cattolica, de- finito per la prima volta proprio durante il Concilio di Nicea, vuole indicare l’elevata statura morale e teologica che i posteri avrebbero dato a san Nicola. La morte del vescovo di Mira non fece altro che rafforzare la fede riposta in lui da parte della po- polazione dell’Asia Minore. Ma sino al X secolo, la fama di san Nicola rimase relegata nella re- gione medio orientale. ESPORTATO E TRAFUGATO IN EUROPA Fu Teofano, figlia di Costantino Sclero, che nel 972 «esportò» la popolarità del santo in Europa. Promessa sposa al diciasset- tenne Ottone II, il 14 giugno 972 la principessa giunse a Roma portando con sé l’effige del suo patrono, san Nicola, appunto. Il riscontro dato dai fedeli fu im- mediato: in pochi anni la venera- zione si espanse fino al nordeu- ropa, tanto che nell’XI secolo Mira divenne uno dei principali centri di pellegrinaggio di tutta la cristianità. I credenti anda- vano fin lì per pregare, ma anche per portare a casa l’olio sacro, un liquido che si diceva trasu- dasse dalla tomba del santo. L’e- spansione musulmana, però, raggiunse Mira, preceduta da un panico incontrollato, che indusse alla fuga i cittadini lasciando in- custodite le spoglie del loro pa- trono. TRADIZIONI # Bari, basilica di San Nicola. # Venezia, chiesa di San Nicolò al Lido. # Monsignor Georg Untergassmair, abate dell’abazia di Novacella nel Sud Tirolo.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=