Missioni Consolata - Dicembre 2011

sia, versava in grave crisi e alla sua guida si succedevano, uno dopo l’altro, imperatori inetti e poco rappresentativi. Nicola crebbe in questo clima di incer- tezza politica e di insicurezza economica. E proprio la miseria fa da sfondo alla leggenda che lo rese poi celebre. Un padre di famiglia si struggeva per maritare le proprie tre figlie, ma la povertà in cui versava non gli consentiva di dare loro una dote sufficiente. Giunse così alla decisione di farle prostituire. Sa- putolo, Nicola decise di aiutare la famiglia donando, in via del tutto anonima, le somme di de- naro sufficienti per combinare i matrimoni delle tre grazie. Tra le tante versioni pervenuteci, una narra che, dopo aver lan- ciato alle tre sorelle, per due volte, il sacchetto con le monete dalla finestra, per non farsi sco- prire, Nicola si arrampicò sul tetto lasciando cadere il terzo sacchetto dal camino. Un chiaro riferimento allegorico al tradi- zionale percorso seguito da Babbo Natale per lasciare i pac- chi dono sotto l’albero. La storia ha comunque dato origine all’i- conografia che distingue san Ni- cola da ogni altro santo cri- stiano: il virtuoso, difatti, viene sempre raffigurato con tre sfere d’oro ai suoi piedi o tra le mani. A Bari, dove il santo è venerato come patrono cittadino, il culto di san Nicola ha portato all’isti- tuzione del maritaggio, mante- In effetti, le luminarie multicolori che addobbano i grandi magaz- zini e le strade delle nostre città durante le feste natalizie, ri- schiano di offuscare il vero signi- ficato della ricorrenza religiosa. Non è certo un caso che su in- ternet, e in particolare negli Stati Uniti, si stanno moltiplicando i siti che esaltano la figura di Gesù rispetto a quella di Babbo Natale. Spesso (ma parliamo di scuole o sette cristiane radicali) Santa Claus viene demonizzato sino ad assimilarlo ad un anticri- sto o addirittura a Satana. Tutta questa acredine ideologica, però, non permette di osservare l’interessante evoluzione che, lungo l’arco di diciassette secoli, ha portato un umile vescovo della costa turca, a trasformarsi nel moderno rubicondo omone dalla barba bianca, che la notte del 24 dicembre passa di casa in casa a lasciare regali. TRA STORIA E LEGGENDE La storia di Babbo Natale iniziò infatti nel 260 d.C. a Patara, una città sulla costa meridionale del- l’odierna Turchia, la cui popola- zione era di cultura e lingua greca: qui, da una famiglia cri- stiana, nacque il futuro san Ni- cola. L’impero romano, dopo la scon- fitta di Valeriano contro la Per- nuta in vita sino al 1984, grazie alla quale ogni anno venivano sorteggiate alcune ragazze or- fane di padre e povere, a cui ve- niva assegnata una dote per con- trarre matrimonio. Anche questa pratica aveva un chiaro riferi- mento alla storia delle tre so- relle aiutate dal patrono barese. Ma altri racconti narrano innu- merevoli meriti ascrivibili a san Nicola, grazie a cui marinai, bambini, ragazze nubili, ladri, prigionieri, macellai si pongono sotto il suo patronato. Michele Archimandrita, monaco dell’VIII secolo, si spinge sino a dipingere un Nicola infante già destinato alla santità, scrivendo che il bambino rifiutava di suc- chiare il latte dal seno materno più di una volta al mercoledì e al venerdì, giorni dedicati al digiuno settimanale. Il confine tra realtà e fantasia torna a farsi più evidente dopo la nomina a vescovo della città di Mira, un importante porto della Licia, avvenuta nel 295 d.C. Il ve- scovado di Nicola si protrasse nel periodo delle persecuzioni di Diocleziano, per prolungarsi ol- tre il Concilio di Nicea, a cui par- tecipò schierandosi dalla parte di Atanasio nella disputa con Ario sulla natura umana e divina di Cristo. L’ennesima leggenda lo vede im- pegnato a spiegare la Trinità agli scettici, mostrando loro un mat- tone formato da terra, acqua e fuoco, quando dal laterizio si DICEMBRE 2011 MC 11 MC ARTICOLI # Vocazione di san Nicola e suo aiuto alle tre sorelle (Beato Angelico). # San Nicola di Mira (icona russa di Aleksa Petrov, 1294).

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