Missioni Consolata - Dicembre 2009

50 MC DICEMBRE 2009 PERÚ mo assistito ad una alleanza tra il fujimorismo e l’Apra, il partito di go- verno. Ad esempio, lavorando per la creazione di una commissione ad hoc che promuova l’indulto, assimi- lando i processi contro centinaia di innocenti durante l’epopa di Fujimo- ri a quelli (pochi) che si stanno svol- gendo oggi contro i militari coinvolti in casi di gravi violazioni dei diritti u- mani. Tutto questo entra in un contesto che vede questa amministrazione non impegnata sulla tematica dei diritti umani lo si vede anche da al- tre situazioni: non attuando il Plan Nacional de Derechos Humanos (PNDH) e togliendo spazio ai mem- bri della società civile nel Consejo Nacional de Derechos Humanos .O la mancata applicazione delle senten- ze della Corte Interamericana de De- rechos Humanos ». Aparte la vicenda legata al Parla- mento europeo di cui ci ha raccon- tato, nel febbraio 2008 avete dife- so 7 persone (di cui 6 donne) (4) arrestate con l’accusa infondata di essere dei sovversivi.Per questi fatti vi hanno accusato di stare dalla parte dei terroristi.Tanto che, in due occasioni,avete avuto manifestazioni contro di voi, con gente bellicosa arrivata fin sotto la porta di Aprodeh... «Sì, è vero. Sono statemanifesta- zioni organizzate da settori del fuji- morismo con ex membri della poli- zia, pensionati, signore dei barrios popolari portate qui con autobus pagati da qualcuno.Anche l’ Instituto de defensa legal (Idl) ha avuto ed ha problemi. Senza dimenticare attivisti dei diritti umani,dirigenti ambienta- listi, contadini accusati di terrorismo o di alterazione dell’ordine pubblico soltanto per promuovere o parteci- pare a proteste sociali». Oltre che per la violazione dei di- ritti umani, la prima presidenza di AlanGarcía fu disastrosa anche dal punto di vista dell’economia. In questa, il presidente sta ripe- tendo gli errori del passato? «C’è stato un cambio di indirizzo economico: adesso García applica interamente i dettami del neolibera- lismo». Come dimostrano alcuni articoli del presidente pubblicati nell’ot- tobre 2007 sotto il titolo de «El perro del hortelano».A chi era in- dirizzato il messaggio? «Alle organizzazioni dei diritti u- mani, alle associazioni, ai movimenti indigeni... Li ha chiamati così perché - suppostamente -, come il“cane del- l’ortolano”, nonmangiano né lascia- nomangiare gli altri (“ El perro del hortelano no come ni deja comer” ). Perché si oppongono ai grandi in- vestitori. Perché sono contro la sua politica». È un’offesa? «Diciamo che è un utilizzo di una figura della letteratura classica per screditare chiunque sia contrario ad un certo tipo di politica». García e i governi progressisti del- l’America Latina: come va? «È distante dai governi progressi- sti dell’America Latina,mentre è al- leato con Uribe.Per esempio, non ha partecipato a livello di presidenza al- l’iniziativa di Unasur ( Unión de Nacio- nes Suramericanas ). In ogni caso, secondome, spesso ci sono comportamenti censurabili verso le organizzazioni dei diritti u- mani sia da parte di governi neolibe- risti che da quelli progressisti.Que- sto tema sta al margine della posi- zione ideologica». Invece, come sono i rapporti del presidente García con gli Usa? «Molto amichevoli, come lo furo- no al tempo di Toledo». re cosa accadde in un paese in un determinato periodo. In Perú, fu dal 1980 al 2000. Lavorarono per due anni sul perché, come e quando del- la violenza politica. Furono ascoltati più di 17.000 testimoni provenienti da ogni zona del paese». E in cosa siete esigenti con riferi- mento alla Commissione? «Rispetto alle sue conclusioni in termini di giustizia, riparazione e memoria.Un numero su tutti: sono 30.000 i peruviani che stanno aspet- tando le riparazioni». Comemai il governoGarcía osta- cola in tutti i modi la ricerca della giustizia rispetto ai crimini com- messi durante la guerra sporca? «Ricordiamo che il primomandato di García fu caratterizzato da gravi e sistematiche violazioni dei diritti u- mani. Tanto che subito dopo l’assun- zione del secondomandato abbia- S ONO 286 I CONFLITTI SOCIALI IN ATTO (31 OTTOBRE 2009) • 1980 - 2000: il Perú è sconvolto dalla guerra civile. • 1985 - 1990: primo mandato presi- denziale di Alan García Pérez. • LUGLIO 1990 - NOVEMBRE 2000: go- verni di Alberto Fujimori. • 2001 - 2006: presidenza di Alejandro Toledo. • 28 AGOSTO 2003: viene presentato il rapporto finale della «Commissione per la verità e la riconciliazione». Sono 69.280 le vittime di 20 anni di guerra civile. • LUGLIO 2006: inizia il secondo man- dato presidenziale di Alan García Perez. • 22 SETTEMBRE 2006: il Cile concede l’estradizione in Perú dell’ex presi- dente Alberto Fujimori. • 22 LUGLIO 2007: il governo García approva 11 decreti legislativi che li- mitano le libertà di critica e manife- stazione. • 1 FEBBRAIO 2009: entra in vigore il «Trattato di libero commercio» (Tlc) con gli Stati Uniti. • GIUGNO 2009: a Bagua, il governo García soffoca duramente le prote- ste delle popolazioni indigene. • SETTEMBRE 2009: la Corte costituzio- nale dichiara incostituzionale la Legge 29166 che attribuisce alla po- lizia ampia discrezionalità nell’uso delle armi. • OTTOBRE 2009: la Defensoria del Pueblo presenta il 68.mo «Rapporto dei conflitti sociali». Alla data del 31 ottobre 2009 sono 286 i conflitti in essere nel Perú governato da Alan García. Alan García Pérez è al secondo mandato; è stato presidente anche nel periodo 1985-1990. Dal 1980 all’ottobre 2009

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