Missioni Consolata - Dicembre 2009

V estire i panni di un rifugiato si gnifica seguirne le orme. In viaggi in cui si rischia il tutto per tutto e in cui si riparte da zero in una terra sconosciuta. Da questo zero in terra «altra» da quella natia vogliamo incominciare il nostro viaggio. Il primo passo per il richie dente asilo è la domanda che deve essere presentata alla Polizia di frontiera (nel caso di una persona in arrivo sul territorio italiano) oppure in Questura all’Ufficio immigrazio ne (se il soggetto si trova già sul ter ritorio italiano). La domanda d’asilo viene invia ta al ministero dell’Interno dove l’Unità Dublino accerta che l’Italia sia davvero il paese competente e rilascia un permesso di soggiorno che può essere di un mese e poi rinnovabile (con motivo Conven zione di Dublino); oppure un per messo di soggiorno con validità tre mesi per motivo richiesta d’asilo. Dopo aver svolto queste pratiche, il richiedente verrà con vocato per un’audizione presso le commissioni territoriali che po tranno riconoscere lo status di ri fugiato e rilasciare un soggiorno valido per 5 anni, negare lo status (con possibilità di ricorso), asse gnare uno status di protezione in ternazionale valido per 3 anni e rinnovabile. Un tempo c’era un’unica com missione competente a livello na zionale e con sede a Roma. Con la legge Bossi Fini del 2002 sono state istituite altre 7 Commissio ni territoriali per il riconoscimen to dello status (Gorizia, Milano, Roma, Foggia, Siracusa, Crotone e Trapani). In seguito, con decre to legislativo, ne sono state indi viduate altre tre con sedi a Tori no, Bari e Caserta. Mentre con un’unica Commissione centrale vi erano attese per il responso fino a tre anni, che favorivano situa zioni di illegalità, oggi con 10 Commissioni territoriali i tempi burocratici si sono ridotti note volmente. Ogni Commissione ha 30 giorni di tempo per convocare il richie dente dopo aver ricevuto la do manda d’asilo e i 3 giorni feriali successivi per dare un responso. Va ricordato che una volta ri chiesto l’asilo politico in Italia non è possibile richiederlo in altri pae si e che la maggior parte delle per sone che sono riconosciute biso gnose di protezione in Italia rice ve un permesso di soggiorno per «motivi umanitari», anziché lo status di rifugiato. DOSSIER 34 MC DICEMBRE 2009 I l prefetto Rodolfo Poli presi dente della Commissione terri toriale per il riconoscimento del la protezione internazionale a To rino è stato funzionario alla Digos nel periodo del terrorismo, capo di gabinetto a Napoli, vica rio a Napoli, questore a Asti, Pa dova e Torino e oggi prefetto. A lui domandiamo di farci en trare nel vivo di un’audizione presso la Commissione territoria le: «Le commissioni hanno una composizione fissata per legge, il presidente deve essere un prefet to o un vice prefetto e questo of fre un aspetto di garanzia dal mo mento che i componenti sono no minati con decreto dal ministero dell’Interno e debbono aver vis suto una partecipazione ai fatti della vita necessariamente ap prezzabile. È previsto un rappre sentante dell’Unhcr, uno della po lizia di stato e un altro di nomina u a è aci e o scontato per c i scappa da proprio paese. I co oqui davanti alle Commissioni territoriali sono un momento importante e delicato. Ne abbiamo parlato con il presidente. FUGGIRE, BUSSARE ALLA PORTA E CHIEDERE «ASILO» e Commissioni L Raccontiamo le procedure / 1 Torino: profughi in piazza Castello.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=