Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2009

Cari mission @ ri 6 MC LUGLIO-AGOSTO 2009 non costituisce reato»? Hanno mai sentito parla- re di pedofili rilasciati dai giudici proprio perché i lo- ro avvocati difensori sono riusciti a convincerli che quelli che, data la tenera età dei partner, sembra- vano atti di pedofilia, era- no in realtà «normali rap- porti omosessuali»? Han- no mai sentito parlare del forte legame che anche il mondo degli omosessuali ha col business del turi- smo sessuale? Hanno mai sentito par- lare di pederasti (sì, uso il vocabolo «pederasta» per- ché questo era il vero no- me dei pedofili e dell’omo- sessuale orgoglioso e im- penitente…) assassini che, dopo aver abusato, stra- ziato, ucciso e riottenuto la libertà grazie ai soliti giudici politicamente cor- retti, abusano, straziano e uccidono ancora? O, meno cruentemente, hanno mai sentito parlare di crediti agevolati da par- te delle grandi banche in favore dei gay e di esen- zioni dalle tasse sulla casa per chi esprime l’intenzio- ne di metter in piedi una relazione omosessuale stabile? Grazie per l’attenzione e che il Signore possa risa- narci e rigenerarci. Giovanni De Tigris Urbino Purtroppo viviamo in un mondo in cui per af- fermare i propri diritti si calpestano quelli degli altri. Abbiamo tutti biso- gno di risanarci e rigene- rarci per rispettare la di- gnità umana, di ogni persona, senza pregiudi- zi e senza estremismi, in dialogo per imparare ad accettarci così come sia- mo, come lo stesso Crea- tore ci accetta e ci ama. Politicamente (s)corretto Cari missionari, anche se nel complesso ho apprezzato la pagina dedi- cata al Forum di Belem (M.C. n. 3/09 p. 66), le di- chiarazioni della teologa Mary Hunt hanno suscita- to in me molte perplessità. Bisogna stare molto atten- ti a non generalizzare quando si parla di «giusti- zia per le persone omoses- suali»: le frasi pronunciate dalla Hunt, così come sono state riportate nella rubri- ca «Battitore Libero», so- migliano molto agli slogan cari ai leader dei movi- menti per i diritti degli o- mosessuali presenti anche in Italia, a cominciare da quelli che organizzano le giornate del cosiddetto or- goglio omosessuale, più note come gay pride . Per me si tratta di posi- zioni che non solo non si conciliano assolutamente con la morale cristiana, ma i toni e modi usati per esprimerle sono di grave ostacolo a un dialogo de- gno di questo nome. In un dialogo infatti ci si aspetta che gli interlocu- tori possano anche rivede- re le posizioni di partenza, se non addirittura cambia- re idea, mentre i leader dei gay pride la parola cam- biamento la interpretano a senso unico, ossia non ammettono che un omo- sessuale smetta di ricono- scersi e di comportarsi co- me tale e magari opti per l’eterosessualità. Di ciò si è avuta un’in- quietante conferma nello scorso mese di febbraio quando, al Festival di San- remo, il noto cantante Po- via - già vincitore del Festi- val - ha presentato la can- zone «Luca era gay». L’imperfetto indicativo «e- ra», contrapposto al pre- sente indicativo «sta» nel ritornello «Luca era gay, a- desso sta con lei», è stato subito liquidato dalla gran maggioranza degli opinio- nisti (e anchor man o mai- tre a penser , ognuno scel- ga l’espressione e lingua che più gli aggrada...) co- me non politicamente cor- retto, il presidene di Arci- gay Aurelio Mancuso ha addirittura dichiarato che quelle di Povia sono «va- neggianti teorie, per cui si diventa gay a causa di ge- nitori iperprotettivi o as- senti, o perché si incontra- no anziani pedofili; stupi- dità e luoghi comuni sostenuti da cantanti stile Povia e da integralisti cat- tolici...». È evidente che chi usa e- piteti come «stupido», «integralista», «clerico-fa- scista», «clerical-reaziona- rio», «antiscientifico» (in realtà la situazione de- scritta nella canzone di Povia trova pieno riscontro nella letteratura medica, oltre che nelle teorie e nel- le esperienze sul campo di celebrati psicologi, psica- nalisti e psicoterapeuti...) non ha intenzione né di dialogare, né di creare un clima favorevole al supe- ramento di certe forme di discriminazione le quali, a volte, sono patite da gay o presunti tali rispetto agli eterosessuali o ad altri gay diciamo... «eccellenti», big della politica, vip della fi- nanza, star dello spettaco- lo, dello sport, ecc…), a vol- te, viceversa, sono patite proprio dai coniugati con figli rispetto ai gay , alle coppie gay e ai cosiddetti «conviventi»... La Hunt, Mancuso, Gril- lini & C. hanno mai senti- to parlare di magistrati e corti giudicanti che obbli- gano lo stato a indenniz- zare con centomila euro il gay che si è visto ritirare la patente da poliziotti «omofobi», mentre la mamma filippina del ra- gazzino di seconda media maltrattato, deriso, ol- traggiato, bollato come «gay» e alla fine indotto al suicidio dai bulletti del- la sua scuola, non becca un centesimo di risarci- mento perché «il fatto La teologa femminista statunitense, Mary Hunt, mentre parla alla sua comunità presbiteriana.

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