Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2009

MISSIONI CONSOLATA aggiunge Ennio Sergio, operatore ad Imola, tenendo stretta tra lemani la sua videocamera. Franco Basaglia, psichiatra veneziano promotore del- la Legge 180, che nel 1978 portò alla chiusura dei manicomi italiani, èmol- to conosciuto in America Latina,dove tenne una serie di seminari e confe- renze. Ma quante persone voleranno a Buenos Aires?,domando. «In tutto quasi 240 delle quali circa 150 sono affette da disagio psichico»,mi ri- sponde Rita Lambertini, operatrice a Bologna.Per organizzare una setti- mana fitta di incontri, attività e spet- tacoli, le associazioni italiane hanno trovato aiuto e appoggio in una asso- ciazione argentina similare, l’Adesam, Asociacion por los derechos en salud mental . Benvenuti all’Università Buenos Aires, 24 novembre.Per una strana coincidenza anch’io, come il gruppo di Patasarriba , ho previsto una visita alla sede di Buenos Aires dell’Università di Bologna.Per capire se le dure accuse di sprechi mosse da il Giornale, siano vere omero frutto di una ovvia scelta filogovernativa del quotidiano berlusconiano.Quella in calle Rodriguez Peña 1778, nell’ele- gante quartiere della Recoleta, è l’u- nico esempio di università italiana con una sede operativa all’estero,ma fare cultura costa e spesso non dà profitti immediati. E questo, nell’Italia delle veline,del Grande fratello,dell’I- sola dei famosi,della Fattoria, non è un fatto bensì unmero delitto... La gente di Patasarriba ha preso posto nella piccola ma bella aula con- vegni dell’Università,dove il profes- sor Giorgio Alberti,direttore dell’isti- tuto, fa gli onori di casa.Assieme a lui, Stefania Costanza dell’ambasciata i- taliana, Roberto Grelloni,presidente di Anpis, e CarmenMercedes Cáce- res, presidente di Adesam. Iomi perdo ad osservare le perso- ne, cercando di capire chi possa es- sere un utente affetto da disagio psichico, chi un operatore sanitario, chi un familiare o un amico.Diffici- le capirlo, a volte impossibile.E per fortuna è così.Anzi, forse sta pro- prio in questo la filosofia di Fran- co Basaglia: fare sì che i matti (ter- mine improprioma dai più ancora utilizzato) siano soltanto persone tra le persone, indistinguibili e dunque non catalogabili o etichettabili. La pazzia nel pallone Giovedì 27 novembre. La località Torres de Lujan dista circa 90 chilo- metri da Buenos Aires.Qui sorge Montes de Oca, unmanicomio stata- le con quasi 800 degenti. MC LUGLIO-AGOSTO 2009 59 La squadra i- taliana che so- sterrà una partita di calcio contro una squadra di pa- zienti argentini è già in viaggio, segui- ta dalla piccola troupe televisiva gui- data da Paula Kleiman, la regista che sull’evento girerà un documentario. Il manicomio intitolato al dottor Manuel Montes de Oca è una struttu- (continua a pagina 64) Montes de Oca: un momento della partita tra la squadra locale e quella italiana. Foto sopra: macchina per elettroshock. ra con più edifici immersa in un gran- de parco. Il sole picchia forte,ma gli alberi secolari leniscono la calura. Il dottor José Mario Romé, responsabi- le dell’area riabilitazione, ci fa da gui- da e ci accompagna al campo di cal- cio, dove le squadre sono già schiera- te. Fin dalle prime battute, si nota che gli argentini sono forti e il portiere

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