Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

MONOGRAFIA / Diritti & rovesci nel mondo sia virtuoso, che le nostre azioni tendano invariabilmente al bene altrui, oltreché al nostro.Anche laddove le nostre iniziative hanno provocato disastri,presumiamo che i motivi che le hanno ispirate fossero nobili. Sempre più evidenti vanno tuttavia facendosi le prove che, nel decennio successivo alla fine della guerra fredda,per conseguire i pro- pri obiettivi di politica estera, gli Stati Uniti abbiano in gran parte smesso di affidarsi alla diplomazia, agli aiuti economici, al diritto internazionale e agli organismi internazionali, e siano ricorsi sempre piùmassicciamente alleminacce, alla forza militare e alla manipolazione finanziaria».Vale la pena di sottolineare che il professor Johnson ha scritto queste conside- razioni prima dell’11 settembre 2001, ovvero prima degli attentati al- leTorri Gemelle, che - come sappia- mo - hanno portato ad una regres- sione sostanziale del diritto negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Dopo la condanna a morte del messicano José Medellin,Terry Da- vis, segretario generale del Consiglio d’Europa (10), rilascia una dichiara- zione che non lascia spazio ad inter- pretazioni diplomatiche: «Sono e- stremamente preoccupato per l’ese- cuzione del cittadinomessicano José Medellin, avvenuta ieri nello stato del Texas. Il signor Medellin non è stato informato, al momento del suo arresto,del diritto alla prote- zione consolare, sebbene gli Stati U- niti siano legalmente obbligati a ga- rantire tale diritto in virtù della Con- venzione di Vienna del 1963 sulle re- lazioni consolari.Questo è un comportamento deplorevole da parte di un paese che dichiara forte e chiaro il suo attaccamento allo sta- to di diritto.Per di più, le autorità giu- diziarie hanno apertamente ignora- to l’ordinanza della Corte internazio- nale di giustizia (11) di sospendere l’esecuzione sulle basi di una viola- zione del diritto all’assistenza conso- lare. (...) Ciò che è in gioco è,da un lato la questione della pena di morte, re- spinta dalla grandemaggioranza dei paesi democratici e civilizzati di tut- to il mondo, e dall’altro la tendenza degli Usa - e dei suoi singoli stati - di applicare il diritto internazionale“al- la carta”. L’esecuzione del signor Me- dellin è dunque non solo una viola- zione dei diritti umani e della dignità umana ma anche una provocazione arrogante chemina i meccanismi collettivi di pace e sicurezza nel mondo». «Ogniqualvolta - scrive il professor Giuliano Pontara (12) - gli Usa sono intervenuti militarmente,da soli o al- la testa di alleanze, sulla scena inter- nazionale (interventi armati in So- malia, Bosnia, Kosovo, Iraq) essi si so- no richiamati alla protezione dei di- ritti umani.Ma alle parole corrispon- dono di rado i fatti. È noto che gli Stati Uniti sono i maggiori esporta- tori di armi del mondo. È arcinoto che gli Usa non hanno ratificato vari patti e convenzioni intesi a dare maggiore concretezza ai diritti san- citi nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo». Un paio di esempi possono chiari- re le affermazioni del professor Pon- tara. Il 28maggio 2008, a Dublino è MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 81 D ifficiledire sequestonuovoorga- nismo, il «Consiglio per i diritti u- mani delleNazioni Unite» ( UnitedNa- tions Human Rights Council ), sarà uti- le a promuovere, proteggere ed alzare gli standard dei diritti umani nei paesi del mondo. Certo è che la sua nascita è stata tormentata emol- to polemica. Il Consiglio, che sostituisce la «Com- missione per i diritti umani», è nato il 15 marzo 2006 con una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazio- niUnite.L’organismohaottenuto l’ap- poggiodi 170paesi su191.Ciò cheha fatto rumore è stato il voto contrario degli Stati Uniti, a cui si sono uniti Pa- lau, Isole Marshall ed Israele. Wa- shington ha motivato il proprio voto negativo evidenziando prima la pre- senza nel Consiglio di paesi non in re- gola con il rispetto dei diritti umani e successivamente ildiffusopregiudizio nei confronti di Israele. I l Consiglio dipende dall’Alto Com- missariatodelleNazioniUniteperidi- ritti umani ( Office of theHighCommis- sioner for Human Rights ). Dal 1 set- tembre 2008 a guidare l’Alto Commissariato c’è una donna, Nava- nethemPillay,giudicesudafricana.Pil- laysuccedeaLouiseArbour,altradon- na che si è ottimamente distinta nel ruolo. Basterà per evitare altri falli- menti agli organismi delle Nazioni U- nite? Pa.Mo. S ITI : - Consiglio:www2.ohchr.org - Alto Com missariato:www.ohchr.org Il «Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite» GLI USA CON PALAU, ISOLE MARSHALL ED ISRAELE San Diego (California): un gruppo di homeless con i loro carrelli (che contengono tutti i loro «averi»).

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