Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

N ella «età dei diritti», i diritti umani esistono in quanto sono posti da un corpo di leggi internazionali sancite attraverso trattati e patti ratificati dallamaggioranza dei paesi. Con tutti quelli oggi esistenti c’è il rischio di una «inflazione di di- ritti», che (oltre a mettere in secondo piano i doveri) facilita l’uso retorico del loro linguaggio a copertura di politiche che, in realtà, ne comportanomassicce violazioni. Forse, continuando a parlare di diritti, si fa il gioco di chi, usandone la retori- ca, li viola. Forse sarebbemeglio insistere su esigenze di benessere generale, equità, solidarietà, come ai tempi in cui le social- democrazie scandinave realizzavano il modello più avanzato di stato del welfare : un modello di stato, oggi estinto o sempre più limitato (anche negli stessi paesi scandinavi), in cui i diritti fondamentali - civili, politici, economici - sono stati più larga- mente realizzati. Già anni or sono, Noam Chomsky metteva in luce il nesso tra retorica dei diritti e violazioni di essi: in modo particolare rile- vava che quanto più gli Usa, specie nella loro politica internazionale, invocavano la tutela dei diritti, tanto più in realtà li viola- vano. Come appare da vari scritti inclusi in questa monografia, l’osservazione di Chomsky non ha perso di attualità, ed è vale- vole anche relativamente a tanti altri stati che hanno ratificato vari patti e convenzioni sui diritti umani. Come pure rilevato in vari scritti inclusi nel presente volume, le violazioni piùmassicce, e leminacce di ulteriori massicce vio- lazioni di diritti, sono costituite dalla guerra e dalla globalizzazione in chiave neoliberista, praticata anche dalla Cina che si au- todefinisce paese comunista. L e nuove guerre (cosiddette «contro il terrorismo») sono la forma estrema di terrorismoarmato: comequelledel se- colo scorso, comportano la sistematica e massiccia violazione, diretta o collaterale (per le vittime non fa alcuna differenza), di diritti basilari (alla vita, alla salute fisica e mentale, adun ambiente vivibile) dimilioni emilioni di innocenti - acominciaredai bam- bini - presenti e futuri (i diritti delle genera- zioni future non figurano bene tra le varie «generazioni» di diritti). La guerra è tortura continua (fisicaepsichica) elevataasistema e praticata su base industriale. Le torture perpetratenellecarceri diGuantanamo, Abu Ghraib, e in tante altre prigioni del pianeta, inclusequelle italiane, nonsono l’operadi un certo numero di «mele marce»: sono parte integrale di un «sistema» strutturalmente violentoedi unmododi vedere ilmondo co- me teatro di una spietata lotta per il domi- nio assoluto, dove l’unico «diritto» è quello del vincitore - due componenti essenziali della Weltanschauung nazista. La globalizzazione dell’economia in chia- veneoliberista, acceleratasi dopo la finedel- la prima guerra fredda, è coincisa con un rapido e sempre più invadente processo di privatizzazioni - in nome di un diritto sem- pre più illimitato di proprietà e nell’ambito di un mercato deregulated che nutre ed opera attraverso strutture che a loro volta creano nuove forme di schiavitù, sfruttamento (anche quello dei bambini), fame, miseria, morti precoci e disuguaglianze e- normi tra quelli che hanno sempre di più e quelli che hanno sempre di meno. Il disprezzo per il debole - anche questa una com- ponente essenziale dell’ideologia nazista- è connaturato all’ideologia e pratica del «libero mercato», come al nuovo razzismo nel confronto dei «migranti». I deboli delmondo, i «malformati», «gli etnicamente impuri», coloro che vivononellamiseria più nera, coloro chenonhannopotere contrattuale epoteredi acquisto (ivi comprese legenerazioni future) non contano, nonhan- no valore, possono essere trattati alla stregua di cose. Guerre e globalizzazioneminacciano un’età dei rovesci. La grande sfida è fare fronte a questeminacce. L'ETÀ DEI DIRITTI E L'ETÀ DEI ROVESCI A i lettori G IULIANO P ONTARA Università di Stoccolma (Svezia)

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