Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

ERITREA Stato di violazioni Anno 1993: nasce il 53esimo stato dell’Africa. Paese senza Costituzione, l’Eritrea si è subito rivelata bellicosa con i vicini. Non ha mai conosciuto elezioni politiche e il parlamento non si riunisce da sei anni.Vige il monopartitismo, non esistono mass media privati e dissidenti e giornalisti sono arrestati o scompaiono. Non è prevista la libertà di culto. La «sicurezza nazionale» impone la militarizzazione del paese e la totale assenza di democrazia. Breve viaggio in un paese d’altri tempi. L’ULTIMO DELLA FILA C hi si ricorda l’Albaniadegli anni Sessanta,SettantaeOttanta? Unpaesechiuso.Dominatoda un dittatore spietato che non tollera- va nessuna forma di opposizione e re- primeva qualsiasi voce di dissenso.Un regime paranoico che costruì migliaia di bunker per poter rispondere a una possibile (e improbabile) invasione dal Mare Adriatico. Ebbene, traspor- tate quel modello in Africa.Avrete di fronte a voi l’Eritrea.Al posto di En- ver Hoxa, c’è Isayas Afeworki. Invece delle fortificazioni sul litorale, ci so- nomigliaia di soldati schierati alle frontiere.Ma la repressione è identi- ca. Il regime è duro, forse addirittura più duro, di quello albanese. Sogno svanito Eppure l’Eritrea agli inizi degli anni Novanta rappresentava una speran- za per moltissimi africani e anche per molti europei.Gli eritrei avevano vinto una guerra trentennale contro gli etiopi e avevano ottenuto l’indi- pendenza (maggio 1993). La loro di Enrico Casale

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