Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 19 MONOGRAFIA / Diritti & rovesci Nella storia dell’umanità si sente l’esigenza di co- dificare varie tipologie di diritti umani in momenti diversi. Per questo motivo si parla anche di «gene- razioni di diritti umani». Le generazioni di diritti en- treranno talvolta in competizione tra loro. Il concet- to di diritti umani nasce infatti in modo non lineare e spesso contraddittorio. Come le discriminazioni sulla base del sesso e del censo che dividevano chi godeva solo di diritti civili a chi godeva anche di quel- li politici. P RIMA GENERAZIONE : DIRITTI POLITICI E CIVILI Sono storicamente i primi a essere considerati. Hanno origine dalla concezione individualistica del- le società, in particolare dall’inglese John Locke ( ve- di articolo pag.8, ndr ), fondatore dell’ideologia li- berale che affermava: «Lo stato è fatto per l’indivi- duo e non l’individuo per lo stato». Ovvero lo stato non è composto solo da sudditi a cui spettano solo doveri ma da cittadini che go- dono di determinati diritti. Con le rivoluzioni americana e francese nel XVIII secolo al- cuni di questi diritti vengono ri- conosciuti giuridicamente. Dopo la prima si dichiara che «tutti gli esseri umani sono li- beri e uguali per natura e che ogni essere umano deve poter godere indisturbato dei propri beni e non deve essere op- presso da un governo tiranni- co così da perseguire e rag- giungere la felicità e la sicu- rezza». In Francia, invece, l’Assem- blea nazionale proclama la Di- chiarazione dei diritti dell’uo- mo e del cittadino, nella quale si trovano enunciati i diritti alla libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione. I contenuti delle dichiarazioni ame- ricana e francese coincidono con la base dei diritti civili e politici, anche detti di prima generazione. S ECONDA GENERAZIONE : DIRITTI ECONOMICI , SOCIALI E CULTURALI Con la rivoluzione industriale nel XIX secolo, l’e- marginazione dalla politica delle donne e dei meno abbienti, ma anche la questione sociale e lo sfrutta- mento delle masse, si delinea la necessità di defini- re altri diritti. Si affiancheranno ai diritti civili e po- litici, i diritti di seconda generazione: sociali ed e- conomici e poi ancora culturali. È con Karl Marx che prende forma il nucleo ideo- logico di quelli che saranno chiamati i diritti econo- mici sociali, in netta critica ai diritti originati dalla tradizione liberale (civili e politici). Fanno parte del- la seconda generazione diritti come l’istruzione, la sanità, il lavoro. Nel 1948 nel redigere il testo della Dichiarazione universale emersero tra i delegati delle Nazioni Uni- te divergenze di carattere ideologico molto marca- te. In quel tempo all’Onu aderivano 14 stati occi- dentali, 20 latino americani, 6 di area socialista, quattro africani e 14 asiatici. I due schieramenti che si contrapponevano erano quello occidentale e quello socialista, volendo rico- noscere maggiore importanza ai diritti di prima ge- nerazione gli uni e di seconda gli altri ( vedi articolo pag.65, ndr ). O LTRE LA D ICHIARAZIONE UNIVERSALE , I NUOVI DIRITTI : DEI POPOLI , ALLO SVILUPPO , DI SOLIDARIETÀ Il concetto di diritti dei popoli allarga l’angolo di vista dai diritti individuali a quelli collettivi: «Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il lo- ro sviluppo economico, sociale e culturale», recita l’articolo 1 dei Patti interna- zionali delle Nazioni Unite del 1966, rispettivamente sui Di- ritti civili e politici e sui Diritti economici, sociali e culturali. Il diritto dell’uomo allo svi- luppo è un diritto (dichiarazio- ne Onu 1986) allo stesso tem- po individuale e collettivo: «È un diritto inalienabile dell’uo- mo in virtù del quale ogni per- sona umana e tutti i popoli hanno il diritto di partecipare e di contribuire ad uno sviluppo economico, sociale, culturale e politico in cui tutti i diritti del- l’uomo e tutte le libertà fonda- mentali possano venire piena- mente realizzati e beneficiare di tale sviluppo» (dall’articolo 1). La costituzione e il mantenimento di un nuovo or- dine mondiale deve avere l’obiettivo di garantire le libertà e di soddisfare i bisogni fondamentali di o- gni essere umano. Solo così sarà possibile il rag- giungimento di una pace mondiale sicura e stabile. In questo senso assume importanza il concetto di solidarietà inteso, in senso largo, nella relazione al- la presa di coscienza che le sorti dell’umanità inte- ra sono legate alle vicende di ogni singolo individuo. Questo significa che non si può pensare di vivere in un futuro di pace se una parte dell’umanità vive tra gli stenti, se l’ambiente è continuamente minac- ciato in modo irreversibile e i conflitti armati riman- gono un modo per risolvere le controversie. Se in tante parti del mondo si continua a essere impri- gionati e uccisi per le proprie idee. Questo approccio ha dato origine alla terza gene- razione dei diritti che riguardano lo sviluppo, l’am- biente e la pace. Ma.B. (liberamente tratto da «Combattere la fame difendere la libertà») GENERAZIONI DI DIRITTI Classificare i diritti Perú: manifestazione in favore del sistema di salute pubblica.

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