Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2008

18 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2008 STORIA ED EVOLUZIONE entrati a far parte della politica quo- tidiana di decine di paesi ed è cre- sciuta la consapevolezza e la cultu- ra dei diritti. Le luci ed ombre nel- l’applicazione della Dichiarazione non sono solo il risultato di diffe- renze nelle volontà politiche. Sono invece anche il risultato di condizio- ni socio-economiche diverse. Rico- noscere gli stessi diritti a bianchi e afro-americani negli Stati Uniti non è lo stesso che farlo in India tra ca- ste di pariah e le elite indù.Oltre che la qualità del diritto specifico ci sono poi la diversità delle quantità possibili. Fino a che punto il diritto all’educazione o alla cultura impe- gna gli Stati a offrire anche l’educa- zione superiore e a mantenere vivi tutti gli idiomi locali? Il diritto alla mobilità dei cittadini all’interno dei confini di uno stato può permettere a ogni cinese di tra- sferirsi ad Hong Kong e ad ognuno dei sessanta milioni di Italiani di ri- siedere alle CinqueTerre? Per veder riconosciuti diritti civili e politici basta poter votare o è neces- sario anche conoscere i programmi dei partiti e le condizioni dell’econo- mia internazionale che ne permette- ranno l’attuazione? La Dichiarazione è nata «Universa- le», ma la sua applicazione è stata tutt’altro che universale. È indubbio che il mondo in rapido cambiamen- to scopra ogni giorno nuove priorità che competono ogni giorno con quelle fondamentali - come i diritti - già sancite.Tra le nuove urgenze ci sono le esigenze di sicurezza che a volte si propongono di sospendere o ipotecare i diritti.Ad esempio sa- rebbe giusto sacrificare diritti come quelli alla libera circolazione e alla privacy in nome della necessità di proteggere i cittadini da una violen- za diffusa e crescente? Come far convivere il diritto/dovere di soccorso inmare (Convenzione Onu di Montego-Bay), la Convenzio- ne sui diritti dei rifugiati e i crescenti flussi immigratori illeciti? La comu- nità internazionale si trova spesso impreparata a far fronte alle fughe di massa causate da governi dittatoriali o corrotti. Si sono viste risposte af- frettate e populiste come la costru- zione di nuovemura che difendono i diritti di alcuni a scapito di altri.Mura che ci ricordano le grandiose fortifi- cazioni che i grandi imperi innalza- vano per difendersi dall’arrivo dei barbari.Ma in unmondo ormai glo- balizzato di fatto è improbabile che i muri servano a qualcosa mentre do- vrebbero essere altri gli strumenti per poter aiutare i nostri vicini senza ledere i diritti di nessuno. Assistiamo poi alla deriva di alcu- ni diritti che subiscono particolari e- voluzioni. Basti pensare a cosa può significare il diritto all’informazione nell’era di internet.Un esempio: l’impatto della recente pubblicazio- ne dei redditi di milioni di italiani su un sito e l’impossibilità di cancellar- ne le tracce: non sono pochi gli u- tenti che hanno scaricato e archivia- to questa immensa miniera di dati. Chi lo ha fatto per conto proprio non ha certo pensato solo al bene della collettività. Il diritto all’informazione, l’abuso del principio di trasparenza rischia- no di incidere negativamente sulla vita dei cittadini soprattutto a causa dei nuovi canali di comunicazione che consentono una trasmissione immediata emondiale di informa- zioni che non dovrebbero essere di- vulgate, per ragioni di privacy e poi- ché comunque non sono rilevanti dal punto di vista del bene della col- lettività. Oggi la difesa dei vecchi e dei nuovi diritti sembra sempre più in balia del principio di relatività. Ci so- no diritti che assumono improvvisa- mente un peso maggiore di altri di- ritti: i cambiamenti introducono vi- stose distorsioni, abusi o necessità di rivedere quanto si era dato per acquisito. Il principio di universalità si scon- tra continuamente con la realtà dei fatti, le ragioni imposte dai mercati e il principio di sovranità dei paesi. E spesso ci si dimentica che il vero tra- guardo da raggiungere è quello del- la tutela della vita,della dignità e del benessere di ogni essere umano in ogni parte del mondo. Gli interrogativi davanti ai progressi della scienza Le nuove scoperte nel campo del- la genetica e in generale della scien- za ci pongono interrogativi chemi- nano le nostre convinzioni, che spin- gono più in là quei limiti che, se da un lato hanno frenato le speranze di poter risolvere gravi problemi,dal- l’altro ci hanno esonerato dall’obbli- go di riflettere su questioni che inve- stono i nostri principi etici, la nostra fede, il nostro essere uomini. Il testamento biologico, la ricerca sulle cellule staminali, l’aborto, la conservazione degli embrioni, la dia- gnosi preimpianto investono oggi la nostra società generando un dibatti- to che parte dalla rivendicazione di un diritto per arrivare ad investire i sentimenti profondi di ciascuno di noi.Ma può la società legiferare sul diritto di scelta di unmalato termi- nale? Può privare una coppia affetta da una malattia genetica della possi- bilità di generare un bambino sano? E se una decisione può essere pre- sa, chi ne ha l’autorità? Si va a mag- gioranza o decidono i medici, i tribu- nali, e se la coppia è binazionale o residente all’estero quale legislazio- ne si applica? Nello schiudere una nuova era di possibilità la scienza ha generato un dibattito sui nuovi diritti che investe l’essere umano, la sua essenza, obbli- gandolo a un confronto con le ragio- ni più profonde della vita. La società contemporanea è piut- tosto impreparata ad accogliere un nuovo fronte di diritti o di non diritti. Non abbiamo ancora strumenti per poter tracciare linee di demarcazio- ne chiare e ciò limita il dialogo e la possibilità di una riflessione serena, mentre le posizioni si inaspriscono. La clonazione è un chiaro esempio del disordine nel discutere eventuali nuovi diritti. La scienza forza la natu- ra e genera una serie infinita di pos- sibilità per le quali è troppo presto legiferare,definire diritti senza sape- re quali scenari si stanno aprendo e quali le conseguenze.Così la posizio- ne di chi vuolemettere un freno su- bito e quella di chi difende a spada tratta il diritto a proseguire nell’ap- plicazione delle scoperte in tema di clonazione si contrappongono irri- mediabilmente, senza lasciaremolto spazio al dialogo e alla comprensio- ne delle reali conseguenze di questa scoperta. Eutanasia, coppie omosessuali ed altro ancora L’eutanasia, l’accanimento tera- peutico, il mantenimento in vita tra- mite alimentazione naso-gastrica di persone con encefalogramma piatto

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