Missioni Consolata - Settembre 2008

Dio ci ama. Il suo amore ci redime e ci sprona verso la missio ad gentes ; è l’energia spirituale capace di far crescere nella famiglia umana l’ar- monia, lagiustizia,la comunione tra persone,razzeepopoli,a cui tutti a- spirano (cfr Deus caritas est , 12). È pertanto Dio, che è Amore, a con- durre la chiesa verso le frontiere dell’umanità e a chiamare gli evan- gelizzatori ad abbeverarsi «a quel- la prima originaria sorgente che è Gesù Cristo, dal cui cuore trafitto scaturisce l’amore di Dio» ( Deus ca- ritas est , 7). Solo da questa fonte si possono attingere l’attenzione, tenerezza, compassione,accoglienza,disponi- bilità, interessamento ai problemi della gente, e quelle altre virtù ne- cessarie ai messaggeri del vangelo per lasciare tutto e dedicarsi com- pletamente e incondizionatamen- tea spargerenelmondo il profumo della carità di Cristo. 3 - E VANGELIZZARE SEMPRE Mentre resta necessaria e urgen- te laprima evangelizzazione innon poche regioni del mondo, scarsità di clero e mancanza di vocazioni affliggono oggi varie diocesi ed istituti di vita consacrata. È importante ribadire che, pur in pre- senza di crescenti difficoltà, il mandato di Cristo di e- vangelizzare tutte le genti resta una priorità. Nessuna ragione può giustificarne un rallentamento o una stasi,poiché «il mandato di evangelizzare tutti gli uomini costituisce la vita e la missione essenziale della chiesa» ( Evangelii nuntiandi , 14).Missione che «è anco- ra agli inizi e noi dobbiamo impegnarci con tutte le for- ze al suo servizio» ( Redemptorismissio , 1). Come non pensare qui al macedone che, apparso in sogno a Paolo,gridava: «Passa inMacedonia e aiutaci»? Oggi sono innumerevoli coloro che attendono l’an- nuncio del vangelo, coloro che sono assetati di speran- za e amore. Quanti si lasciano interpellare a fondo da questa richiesta di aiuto che si leva dall’umanità, lascia- no tutto per Cristo e trasmettono agli uomini la fede e l’amore per Lui! (cfr Spe salvi , 8). 4 - «G UAI A ME SE NON EVANGELIZZO » Cari fratelli e sorelle,« duc inaltum »! Prendiamo il largo nel vasto mare del mondo e, seguendo l’invito di Gesù, gettiamo senza paura le reti, fiduciosi nel suo costante aiuto.Ci ricorda san Paolo che non è un vanto predicare il vangelo (cfr 1 Cor 9,16),ma un compito e una gioia. Cari fratelli vescovi, seguendo l’esempio di Paolo o- gnunosi senta «prigionierodi Cristoper i gentili» ( Ef 3,1), sapendo di poter contare nelle difficoltà e nelle prove sulla forzacheci vienedaLui.Il vescovoèconsacratonon soltanto per la sua diocesi,ma per la salvezza di tutto il mondo (cfr Redemptorismissio ,63).Come l’apostoloPao- lo, è chiamato a protendersi verso i lontani che non co- noscono ancora Cristo, o non ne hanno ancora speri- mentato l’amore liberante;suo impegno è renderemis- sionaria tutta la comunità diocesana, contribuendo volentieri, secondo le possibilità, a inviare presbiteri e laici ad altre chiese per il servizio di evangeliz- zazione. La missioadgentes diven- ta così il principiounificantee con- vergentedell’intera suaattivitàpa- storale e caritativa. Voi,cari presbiteri,primi collabo- ratori dei vescovi, siate generosi pastori ed entusiasti evangelizza- tori! Non pochi di voi, in questi de- cenni, si sono recati nei territori di missionea seguitodell’enciclica Fi- dei donum , di cui abbiamo da po- co commemorato il 50° anniversa- rio, e con la quale il mio venerato predecessore,il servodi DioPioXII, dette impulso alla cooperazione tra le chiese.Confido che non ven- ga meno questa tensione missio- narianelle chiese locali,nonostan- te la scarsità di clero che affligge non poche di esse. E voi, cari religiosi e religiose, se- gnati per vocazione da una forte connotazionemissionaria,portate l’annunciodel vangeloa tutti,spe- cialmenteai lontani,medianteuna testimonianza coerentedi Cristoe una radicale sequela del suo vangelo. Alla diffusione del vangelo siete chiamati a prendere parte, in maniera sempre più rilevante tutti voi, cari fe- deli laici, che operate nei diversi ambiti della società. Si apre così davanti a voi un areopago complesso e mul- tiforme da evangelizzare: il mondo.Testimoniate con la vostra vita che i cristiani «appartengono a una società nuova, verso la quale si trovano in cammino e che, nel loro pellegrinaggio, viene anticipata» ( Spe salvi , 4). 5 - C ONCLUSIONE Cari fratelli e sorelle, la celebrazione della Giornata missionaria mondiale vi incoraggi tutti a prendere rin- novata consapevolezza dell’urgente necessità di an- nunciare il vangelo.Nonpossonon rilevare convivoap- prezzamento il contributo delle Pontificie opere mis- sionarie all’azione evangelizzatrice della chiesa. Le ringrazioper il sostegnocheoffronoa tutte le comunità, specialmente a quelle giovani.Esse sono strumento va- lido per animare e formaremissionariamente il popolo di Dio e alimentano la comunione di persone e di beni tra le varie parti del corpomistico di Cristo. La colletta, che nella Giornata missionaria mondiale viene fatta in tutte le parrocchie, sia segno di comunio- ne e sollecitudine vicendevole tra le chiese. Si intensifi- chi, infine,semprepiùnel popolo cristiano lapreghiera, indispensabile mezzo spirituale per diffondere fra tutti popoli la luce di Cristo,«luce per antonomasia» che illu- mina «le tenebre della storia» ( Spe salvi , 49). Mentre affido al Signore il lavoro apostolico dei mis- sionari, delle chiese sparse nel mondo e dei fedeli im- pegnati in varie attività missionarie, invocando l’inter- cessionedell’apostoloPaoloediMariaSantissima,«lavi- vente Arca dell’Alleanza»,Stella dell’evangelizzazione e della speranza, imparto a tutti l’apostolica benedizione. BENEDICTUS PP.XVI 66 MC SETTEMBRE 2008

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=