Missioni Consolata - Giugno 2008

DOSSIER 46 MC GIUGNO 2008 L a Nuova economia istituzionale ( New Institutional Economics , Nie) ha tratto spunto dalle ri- cerche effettuate da Ronald Coase alla fine degli anni ‘30. Le intuizioni di Coase sono state ri- prese negli anni ‘70, soprattutto grazie al contributo di Oliver Williamson. Da proposta di un gruppo ri- stretto di studiosi, la Nie è venuta acquisendo un riconoscimento sempre più ampio, tant’è che quasi tutti gli economisti oggi ri- conoscono che la loro disciplina ha una natura istituzionale. Il termine Nie è stato coniato per distinguerla dalla Vecchia economia istituzionale, che si af- fermò nel primo Novecento negli Stati Uniti, con autori come Wesley Mitchell, John Commons e Thorstein Veblen. Per la verità, come vedremo, la Vecchia economia istituzionale non appare così vecchia, e per molti aspetti appare più interes- sante e utile della nuova. Quest’ultima si è venuta affer- mando come una critica del mo- dello neoclassico , che ha carat- terizzato la disciplina economica a partire dalla fine dell’800. Oggi sempre più questo modello viene sottoposto a critiche serrate: la Nie ha rappresentato un tentativo di salvare l’apparato analitico del- l’economia neoclassica, cercando di renderla meno astratta e for- malistica. L’HOMO ŒCONOMICUS E IL VIZIO DELL’EGOISMO Gli economisti neoclassici infatti hanno elaborato un corpo dottri- nale molto elegante e raffinato, che parte da alcune ipotesi astratte sul comportamento del- l’uomo, e in particolare dall’ipo- tesi dell’ homo œconomicus , cioè di un individuo isolato, unica- mente interessato alla massimiz- zazione della sua utilità indivi- duale. L’approccio è di tipo de- duttivo e astorico, ma pretende ciononostante di fornire una spie- gazione realistica del funziona- Il professore Delle diverse teorie economiche la Nuova economia istituzionale (Nie), cerca di sorpassare l’approccio astratto del mercato. E spiega l’importanza delle istituzioni economiche come fatto culturale. Ma non riesce a liberarsi dell’ossessione del mercato. E lo vede come unico mezzo per raggiungere lo sviluppo dei popoli. di Enrico Luzzati IL MERCATO HA SEMPRE RAGIONE Ragazzi del villaggio di Ronkh gioca- no a calcio. Pagina a fianco: una riu- nione di agricoltori a Saninth, nel Nord del Senegal.

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