Missioni Consolata - Giugno 2008

MISSIONI CONSOLATA MC GIUGNO 2008 39 tra le persone. Nel mondo le espe- rienze di questo tipo sono molto diverse; per fare qualche esempio significativo potremmo, ad esem- pio, citare in Argentina i «club del baratto» ( trueques ) che fino ad un paio di anni fa coinvolgevano mi- lioni di persone, oppure le fabbri- che «recuperate» in cui i lavoratori rilevano un’azienda dal proprieta- rio intenzionato a chiuderla per continuare l’attività secondo forme autogestite. LE CARATTERISTICHE DELL’ECONOMIA SOLIDALE Pur nella evidente diversità, tra queste esperienze sta nascendo la consapevolezza di trattarsi di forme economiche che vogliono applicare la collaborazione alle di- verse attività umane: produzione, commercio, servizi, finanza, con- sumo, etc. Si sta quindi affermando il termine «economia solidale» per rappresentarle, anche se non si può trattare di una definizione precisa in quanto, come abbiamo visto, si riferisce ad esperienze molto varie. Le caratteristiche dell’economia solidale sono state sintetizzate nella «Carta per la rete italiana di economia solidale»: • nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui principi di re- ciprocità e cooperazione; • giustizia e rispetto delle persone (condizioni di lavoro, salute, for- mazione, inclusione sociale, ga- ranzia dei diritti essenziali); • rispetto dell’ambiente (sosteni- bilità ecologica); • partecipazione democratica; • disponibilità a entrare in rap- porto con il territorio (partecipa- zione al «progetto locale»); • disponibilità a entrare in rela- zione con le altre realtà dell’eco- nomia solidale condividendo un percorso comune; • impiego degli utili per scopi di utilità sociale. LE RETI DELL’ECONOMIA SOLIDALE Questi principi vengono appli- cati, con caratteristiche diverse, nei vari settori dell’economia. Si tratta quindi di esperienze che stanno mostrando nel concreto come un modo diverso di conce- pire l’economia sia non solo possi- bile ma già in atto. Se consideriamo queste espe- rienze, possiamo vedere il loro in- sieme come un progetto di trasfor- mazione dell’economia che inter- viene contemporaneamente su più livelli: il livello dei comportamenti personali, il livello delle organizza- zioni di produzione o di consumo, il livello dei luoghi e quello delle reti economiche. Questi diversi li- velli si sostengono e rafforzano l’uno con l’altro nell’indirizzare la trasformazione dell’economia verso il benessere di tutti. In questa trasformazione, la strategia che si sta sperimentando per intrecciare i diversi livelli è la costruzione di reti, ovvero circuiti economici costruiti tra le diverse realtà di economia solidale, inte- grando il consumo, la distribu- zione, la produzione ed i servizi. In Italia questi esperimenti pren- dono avvio con la costruzione dei distretti di economia solidale, ov- vero di reti locali in cui, a partire dalle esperienze di economia soli- dale del territorio, si cerca di atti- vare e sostenere circuiti economici per rafforzare queste realtà e of- frire ai consumatori critici una gamma più ampia di prodotti e servizi solidali. La realizzazione di reti locali di questo tipo comporta numerosi vantaggi: da una parte porta ad at- tivare legami di fiducia sul territo- rio, dall’altra a chiudere localmente i cicli di produzione e consumo di- minuendo l’impatto sull’ambiente. Inoltre, aumenta il livello di cono- scenza tra le diverse realtà, po- nendo le basi per poter esprimere una progettualità locale per la tra- sformazione del territorio. In Italia, in diversi luoghi si sta ragionando sulla ipotesi dei di- stretti di economia solidale; in par- ticolare, si stanno avviando delle sperimentazioni a Roma, in Brianza, a Como, nelle Marche, in Trentino e a Verona. Questi esperi- menti, a partire dal locale, portano avanti dei progetti per far cono- scere le realtà di economia soli- dale del territorio e procurare beni e servizi integrando gli attori locali lungo tutta la filiera di produ- zione, distribuzione e consumo. Mettendo insieme le diverse espe- rienze di economia solidale nei vari settori l’esperienza dei di- stretti prova a sperimentare nella pratica come potrebbe funzionare un altro sistema economico, in cui l’economia è uno strumento per il benessere di tutti. L’economia sta cambiando, e per ognuno di noi c’è la possibilità di prendere parte a questa trasforma- zione. Dobbiamo solo decidere il campo in cui vogliamo operare: come consumatori, imprenditori, educatori, amministratori, produt- tori, commercianti, etc. Per ognuno di noi c’è la possibilità di portare un contributo. ■ Una nuova immagine del «trueque» argentino: è «altra» economia.

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