Missioni Consolata - Febbraio 2008

48 MC FEBBRAIO 2008 ALGERIA cercano di escludere la società civile da tutte le dimensioni della vita poli- tica, economica e sociale.Per questo molti si scoraggiano e lasciano per- dere emolti altri se ne vanno.Anche gente istruita e professionalmente preparata: circa 450mila quadri han- no lasciato l’Algeria. Emolti altri sono pronti a partire,perché vedono il loro orizzonte qui completamente chiuso. In questomodo,però,perdiamo tutta la parte più dinamica della società». Secondo la Gacemi, la politica è un affare di «parassiti e corrotti.Per que- sto la gente se ne sta sempre più alla larga». Lo dimostrano anche le ultime elezioni amministrative dello scorso 29 novembre: ufficialmente si è reca- to alle urne il 44,09%degli aventi di- ritto; ma molti sostengono che la percentuale fosse ancora più bassa. Come del resto era successo per le le- gislative del maggio 2007 e per il re- ferendumdel novembre 2006. «Questo potere ha scavato un fos- sato tra politica e società - sostiene la giornalista -. La gente si sente esclusa dalle decisioni di un governo che si impone con la forza. Il solomodo per far fronte alle difficoltà che vive que- sto paese e per evitare un ritorno alla violenza è scegliere la democrazia. E coinvolgere la società civile nelle de- cisioni politiche». N on sonomolte, tuttavia, le as- sociazioni che riescono effet- tivamente a far sentire la pro- pria voce o che sono realmente a- scoltate. Molte sono quelle che si occupano dei diritti e promozione della donna, in un contesto islamico che, dopo una parziale apertura alla fine degli anni del terrorismo, sta ri- chiudendosi di nuovo su se stesso. E anche in una città mediterranea e vi- vace come Algeri, il numero dei veli che sono ricomparsi sulle teste delle donne continua ad aumentare in maniera percettibile. È solo un segno, tra i molti, che di- cono della paura o incapacità di ac- cettare un reale pluralismo e una dif- ferenza all’interno di una società che, specialmente nelle grandi città, sta progressivamente perdendo i riferi- menti tradizionali, affascinata,ma anche spaventata, da modelli occi- dentali carichi di miraggi e contrad- dizioni. E così anche la presenza, numerica- mente insignificante, di pochi cristia- ni, quasi tutti stranieri, provoca le reazioni spesso spropositate del po- tere che, in più occasioni, durante il 2007, ha tentato di espellere religiosi e laici presenti nelle quattro diocesi del paese.O che rende quantomai problematico l’ottenimento di visti per i nuovi arrivi. «La nostra presenza qui - commen- ta mons.Henri Teissier, arcivescovo di Algeri - si situa all’interno di una so- cietà, che è attraversata da difficoltà evidenti,ma dove continuano a esi- stere possibilità di incontro e colla- borazione. Grazie soprattutto alle molte persone che cercano di supe- rare certe chiusure per favorire una possibilità di conoscenza e arricchi- mento reciproco». «La nostra chiesa - gli fa ecomons. Claude Rault, vescovo di Laghouat- Ghardaïa, l’immensa diocesi del Sahara - condivide con il popolo al- gerino un’esperienza di vicinanza, solidarietà e fedeltà e, nello stesso tempo, introduce all’interno di que- sta società un elemento di“differen- za”, che aiuta i nostri amici algerini a sentirsi, loro stessi, più aperti. Più ca- paci, vorremmo sperare, di vivere la loro stessa appartenenza all’islam in maniera più libera e“plurale”. Un i- slam che non può essere solo quello intollerante predicato da frange di e- stremisti o quello“socialista”imposto dal potere». I prossimi mesi di avvicinamento alle elezioni presidenziali del 2009 saranno decisivi per comprendere in quale direzione vorrà incamminarsi questo turbolento paese che è l’Al- geria. ■ UNA SCIA DI SANGUE MAI INTERROTTA 16 GIUGNO 2000: una bomba uccide 13 persone e ne ferisce 42 a Mascara (360 km a sud-ovest di Algeri). 28 SETT . 2000: 9 membri delle forze di sicurezza vengono uccisi da una bomba a Tizi-Ouzou, in Kabylia. 15 MAGGIO 2002: una bomba uccide 4 persone e ne ferisce una quindicina nel mercato di Tazmalt in Kabylia. 20/21 GIUGNO 2002: 6 morti in due giorni a un falso posto di blocco presso Miliana e in seguito all’esplo- sione di una bomba a Hammam Righa (a ovest di Algeri). 5 LUGLIO 2002: 38 morti e 80 feriti da una bomba al mercato di Larbâa (20 km a sud di Algeri). 21 NOVEMBRE 2002: l’esplosione di una bomba provoca 6 morti nella regione di M’sila (250 km a sud-est di Algeri). 15 GIUGNO 2003: 4 poliziotti vengono uccisi dall’esplosione di una bomba a Tizi N’Tleta, in Kabylia. 12 MARZO 2004: 9 morti (4 militari e 5 terroristi islamici), nella regione di Tébessa (est) a causa dell’e- splosione di una bomba al passaggio di un convoglio militare. 30 OTT . 2006: due attentati con un’autobomba alla periferia di Algeri provocano 3 morti e 24 feriti. Ven- gono rivendicati dal Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (Gspc), che per la prima vol- ta si proclama braccio di Al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi). 13 FEBB . 2007: 6 persone uccise in Kabylia in altrettanti attentati quasi simultanei rivendicati dall’Aqmi. 11 APR . 2007: almeno 30 morti e più di 200 feriti in due attentati quasi simultanei ad Algeri, il primo pres- so il Palazzo del governo nel centro città, l’altro, con un’autobomba, contro un commissariato alla perife- ria est della capitale. Entrambi rivendicati dall’Aqmi. 11 LUG . 2007: 10 militari uccisi e 35 feriti a Lakhdaria (sud-est di Algeri) in un attacco suicida, rivendica- to dall’Aqmi, con un camion imbottito di esplosivo che si è lanciato contro una caserma. 6 SETT . 2007: 22 morti e più di 100 feriti in un attentato suicida contro il corteo del presidente Abdelaziz Bouteflika a Batna (nell’est), rivendicato dall’Aqmi. 8 SETT . 2007: 32 morti e 45 feriti in un attentato suicida con un’autobomba contro una caserma della guar- dia costiera a Dellys, in Kabylia (70 km a est di Algeri). Rivendicato dall’Aqmi. 11 DICEMBRE 2007: un duplice attentato ad Algeri provoca almeno 62 morti secondo fonti ospedaliere. (Fonte: Le Monde) Il presidente Abdelaziz Bouteflika. Le elezioni saranno nel 2009.

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