Missioni Consolata - Gennaio 2007

Come sta Fatou? U na discesa continua nel nume– ro di infezioni, oltre 111 mila casi in meno (riduzione pari al 27'ro) nel 2005, rispetto alle nuove diagnosi del 2004. Un andamento positivo che ha portato a una caduta intorno al 20% ogni anno del numero di persone infettate. Eppure la lebbra non è ancora scomparsa: tutti gli anni centinaia di migliaia di malati e milioni di persone nel mondo vivono con i segni e le conseguenze dell'infezione. MIGLIORAMENTI INSUFFICIENTI Ogni anno, l'ultima domenica di gennaio è la Giornata mondiale dei malati di lebbra, quest'anno il 28. La giornata è stata voluta nel 1954 da Raoul Follereau, un giornalista e scrit– tore francese che si è impegnato nella lotta alla malattia, tanto da essere defi– nito «apostolo dei malati di lebbra». Per Follereau l'attività contro la lebbra ave– va un significato più ampio, viste le for– me di emarginazione dalla vita sociale a essa collegate: significava impegnar– si per la pace, contro l'emarginazione e l'ingiustizia. La storia della lebbra è lunga. Le pri– me descrizioni della malattia risalgono al 600 a.C. (vedi il riquadro); la sco– perta del germe responsabile, il Myco– bacterium leprae, è arrivata nel1873; il primo farmaco negli anni '40; l'intro– duzione della polichemioterapia (Mdt, multi drugs therapy), con l'utilizzo di 66 • MC GENNAIO 2007 IN VIAGGIO TRA MAlATTIE E Il 28 gennaio è la Giornata mondiale dei malati di lebbra, una malattia che ancora oggi porta sofferenza ed emarginazione. di Valeria Confalonieri medico e giornalista PeaceReporter (www.peacereporter.net) più farmaci, negli anni '80. Ma il bacil– lo della lebbra non può ancora essere considerato sconfitto, nonostante sia– no a disposizione gli strumenti per contrastarlo. Milioni di persone sono state curate: oltre il 99% dei casi registrati di lebbra ha ricevuto la politerapia, e non sono stati riportati casi di resistenza al trat– tamento. La maggior parte dei paesi ove l'infezione era diffusa è ormai riu– scita a eliminare la lebbra dall'elenco dei problemi di salute pubblica; ma in alcuni la diffusione rimane alta. Secon– do gli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che si basano su quanto riportato da 115 paesi, la prevalenza globale della leb– bra (cioè il numero di persone con il Mycobacterium leprae) all'inizio del 2006 comprendeva quasi 220 mila casi, mentre il numero di nuovi casi uffi– cialmente segnalati nel 2005 era poco meno di 300 mila. Questi dati rappre– sentano tuttavia solo le persone infet– tate cui è stata fatta la diagnosi. Secondo quanto riportato dall'As– sociazione italiana amici di Raoul Folle– reau (Aifo), in base ai dati del 2005, ogni giorno si ammalano 820 persone, ma rappresentano solo la metà degli infettati: altrettanti casi non vengono identificati e non si è in grado di dire il numero esatto delle persone malate. CICATRICI SOCIALI La lebbra è una malattia infettiva cro– nica causata da un bacillo, il Mycobac– terium leprae, scoperto nel 1873 dal ricercatore Gerhard Armauer Hansen. Dal suo scopritore la malattia prende il nome, meno conosciuto, di hanseniasi o morbo di Hansen, e i malati sono chiamati hanseniani. La moltiplicazione del Mycobacte– rium leprae è molto lenta e la malattia ha un periodo di incubazione, dall'infe– zione alla comparsa dei sintomi, che può durare diversi anni (da 5 a 20). È poco infettiva e la trasmissione dell'in– fezione avviene tramite goccioline pro– venienti dal naso o dalla bocca di per– sone ammalate non trattate. Dal punto di vista delle manifesta– zioni cliniche la lebbra colpisce soprat– tutto la pelle e i nervi: se non curata, può portare a danni e deformazioni progressivi e permanenti in queste sedi, oltre che agli arti superiori e infe– riori e agli occhi. Proprio la sua capa– cità di causare invalidità permanenti e mutilazioni ha portato all'emarginazio– ne dei malati in diversi contesti sociali e storici. Il decorso della malattia è variabile: può non dare sintomi o essere causa di dolori forti e sfigurare il paziente. Le lesioni sulla pelle possono andare

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