Missioni Consolata - Dicembre 2006

MISSIONI CONSOLATA ■■ ■■■ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- nizzazione di paesi produttori di gas, analoga al cartello petroliero. L'unificazione del le reti di trasporto di gas russo e iraniano permetteràa Gazprom di partecipare alla gestione della quasi totalità del sistema digasdotti asiatici.Tanto più che ilTurkmenistan ha in vista l'integrazione in questosistema (grazie al già esistente gasdottoTurkmenistan-lran).Seguirà l'Asia centrale e ne risulterà un mercato del gas che riunirà ilTurkmenistan,l'lran,il Pakistan,l'lndia e la Cina.II futuro economico di buona parte dell'Asia sembra assicurato, nel momento fn cui quello degli Stati Uniti e, in misura minore,dell'Europa occidentale sonominacciati. Pochi sanno che i pragmatici ayatollah si sono rivelati da sempre maestri come pochi altri nel conciliare «il diavolo con l'acqua santa»e si sono mantenuti semprecauti anche quando l'Urssera sull'orlo del collasso.Con la Russia del resto c'è una salda amicizia.Tra il 1989e il 1993 l'Iran ha acquistato armamenti russi per 1 O miliardi di dollari per riequipaggiare le sue forze armatedopo la devastante guerra con l'Iraq.Poi ha cominciato a comprare missilistica e tecnologia nucleare, astringere le relazioni commerciali e a incrementare gli scambi energetici con Mosca. Il rapporto di amicizia si è consolidato su una preoccupazione comune ai due paesi:considerare i talebani e l' influenza statunitense i duemaggiori pericoli per la stabilità regionale. Sullosfondo, l'impegno di non permettereagli Stati Uniti il controllo delleesportazioni di energia - gas e petrolio - in Asia centrale. È un'attenzione che Mosca coglie,apprezza,incoraggia. lnfatti in nessun Paese dell'Asia centrale gli ayatollah propagandano i precetti della religione sciita o della rivoluzione islamica cosl come fanno in MedioOriente. IImotivo è semplice e di natura religiosa: essi hannocapito che l'ideologia sciita non sarebbe bene accetta nell'Asia centrale di radicata tradizione sunnita.Moltomeglio stringere relazioni tra statoe stato esaldarlecon contratti commerciali cementati dalla riconoscenza,perché l'Iran è stato il maggior fornitore di armamenti dell'alleanza antitalebana e la sua caparbia volontà di tener testa ai talebani ne ha incrementato la stima nella regione.Naturalmente la Russia ha tratAnno 632, la scissione musulmana ISIAM: SCIITI E SUNNITI Gli sciiti rappresentano U 10-15 per cento del miliardo e 300 milioni di musulmani del mondo. Di questi, 180 milioni (sia persiani s ia arabi) vi• vono In MedJo Oriente. Sono la maggioranza religiosa 1n Iran, Iraq, Ubano, Azerbaijan e Bahraln e rappre sentano una significativa mino ranza in Afghanistan, Pakistan, India, Siria, Arabia Saudita ed Emira.ti Arabi Uniti. In cosa il loro Islam è differente da quello dei sunniti? Il profeta Maometto muore nel 632, senza eredi maschi e senza aver designato un successore . Ali è il cugino di Maometto e sposo di sua figlia Fatima. Tra i musulmani si apre la lotta ,dia successione. La maggioranza di loro (sunniti, da s unna, madizione,,) aede che sia necessario individuare ne lla comunità U successore (in !lrabo khallfa, da cui califfo) di Maometto. Un piccolo gruppo di musulmani (shi'ha, «partito•, da cui sciiti) crede invece che la guida dell'Islam spettl ad , Ali, unico rappresentante della famiglia del profebl. Ali, proclamato imam (originariamente «colui che guida la preghiera•), rimane al potere per soli dn· que anni, finché non viene ucciso in un agguato. I suoi due figli Hassan e tìussein moriranno In battaglia. Nei se.coli sUCCè55ivi il potere rimane nelle mani delle dinastie sunnite degli onuniadl, poi degli abbasidi e infine degli ottomani. Il califfato diventa una Dl()narchia eredit~ria. Gli sciiti passano all'opposi~one. Contrariamente al sunniti essi non credono che U corano sia esistito da sempre, bensì che sia stato creato e quindi non enfatitzano l' interpretazione testuale delle scritture e la loro appliéazione giuridica, ma designano uno o più studiosi eletti dalla comunità dei fede li a Interpretare il corano e le altre fonti del diritto Islamico. Diverso è anche il loro atteggiamento nei confronti del potere: nei Paesi a maggioranza sunnita i sacerdoti sono pagati dal governo e vi sono sotto- ' messi, quelli sciiti sono Indipendenti, vivono con le offerte dei fede li, non rl· conoscono alcun potere temporale, perché secondo loro il potere legittimo appartiene al dodicesimo imam ritiratosi dal mondo visibile e che riapparirà un giorno trionfalmente per aprire un' era di pace e di giustizia. È nel 1502 che lo scllsmo diventa la religione di stato dei persiani fino ad allora, nella grande magglorama, sunniti. Ad imporlo · ben 10 se<lOli dopo la morte di Ali e gli avvenimenti che hanno originato la shl'ha • è la dinastia turca dei safawkli, i quali fanno venire dalla Siria meridionale e dal Bahrain i predkatori e i propagandisti ~ri alla loro opera di sciitizzazione de l paese. Le motivazioni sono in realtà puramente politiche: lo si può capire dal1' alleanza che i regnanti stringono con la chiesa di Roma per combatte re gli ottomani. Messo al riparo dalla persecuzione sunnita, lo sdlsmo diventa Il carattere fondante dell' Iran. Quattrocento anni dopo lo scilsmo (più che U clero sciita) è protagonista de ll'uttima rivoluzione del XX secolo. Al pari di sant'Agostino, .Khomeini sostiene la tesi secondo Cl.li tutti i goveJ'lll sono artificiali. Ma a diffe renza del filosofo cristiano, l' aya tollah non Indica soltanto «la Città di Dio» come la soluzione ideale di riferimento. Egli ritiene indispensabile che d sia sqlla terra un governo islamico, composto dal collettivo dei glurlstl, I fuqaha (i giure· consulµ musulmani), uomini di grande virtù al quali spetta O diritto di gover· nare . E un richiamo forte alla tradizione degli sciiti che, diversamente dal sunniti che riconoscono fin dal VII secolo la legittimità dei califfi, accettano sol• tanto que lla degli imam. In attesa della fine de i tempi e dell' imam nascosto, ' che verrà a ristabilire un regno di giustizia sulla terra, a chi spetta il compito di guidare la comunità dei credenti? Pe r l'ayatollah Rhomeini tale ruolo spetta al mullah («teologi») e- al faqlh. («il saggio»), vicario dell' imam nascosto e delegato alla sovranità divina. Questa dottrina del «governo del sagglO>' (11elayat-e-faqih), che accor4a al mullah enormi poteri e che orienta il pote"' Ira niano, è stata contesta ta In passato - e lo è tutto ra - da ahri ayatollah. E l'onda di questa dottrina che ha travolto lo scià e che oggi, come detto, è al centro di una controversia che rischia di spaccare U clero sciita e che ha avuto nell' ayatollah Montazeri, uno dei «padri d e lla rivoluzione,,, l!l sua vit · tlma più illustre. Mass~ convemenza Invece su un altro punto nel quale la teoloma sciita si dlfferenzja da quella ortodossa sunnita: il valore dato all'ideale, all'utopia, basato esclusiv$Jllente sulla sofferenza, sul martirio che nello sd lsmo assume un carattere quasi redentlvo (dall'evento dell' anno 680, quando Husseiq viene ucciso a Kerbala). La rivalutazione del dolore, della sofferenza, della sconfitta sulla terra diventano fatti religiosamente positivi. Non a caso Khomeini èsalte,à la figura dello shald, del martire, durante la lunga guerra contro l'Iraq di Saddam. Da allora le miss ioni del martiri (diverse da que lle suicide, sunnite) diventano una costante nella lotta armata di matrice islamica. - VJ.MA. ---------------------------------------------------------------------------------------------- MC DICEMBRE2006 ■ 51

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