Missioni Consolata - Settembre 2006

I : more capace di riscattare ogni urna- : na creatura dalla schiavitù del male : e della morte. : In Cristo, pertanto, ci è stata comu- : nicata la vita immortale, la stessa vi- : ta della Trinità. Grazie a Cristo, buon I Pastore che non abbandona la pecorella smarrita, è data la possibilità agli uomini di ogni tempo di entrare nella comunione con Dio, Padre misericordioso, pronto a riaccogliere in casa il figliol prodigo. Segno sorprendente «Essere missionari è chinarsi, come il buon Samaritano, sulle necessità di tutti, specie dei più poveri e bisognosi». di questo amore è la croce. Nella morte in croce di Cristo, ho scritto nell'enciclica Deus caritas est, «si compie quel volgersi di Dio contro se stesso nel quale egli si dona per rialzare l'uomo e salvarlo:amore, questo, nella sua forma più radicale. È lì che questa verità può essere contemplata. Epartendo da lì deve ora definirsi che cosa sia l'amore. A partire da questo sguardo,il cristiano trova la strada del suo vivere e del suo amare» (n. 12). 3 Alla vigilia della sua passione Gesù lasciò come te- • stamento ai discepoli, raccolti nel cenacolo per celebrare la pasqua, il «comandamento nuovo dell'amore mandatum novum»: «Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri» (Gv 15,17). L'amore fraterno che il Signore chiede ai suoi «amici» ha la sua sorgente nell'amore paterno di Dio. Osserva l'apostolo Giovanni: «Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio» (1 Gv 4,7). Dunque, per amare secondo Dio occorre vivere in lui e di lui: è Dio la prima «casa» dell'uomo e solo chi in lui dimora arde di un fuoco di divina carità in grado di «incendiare» il mondo. Non è forse questa la missione della chiesa in ogni tempo? Non è allora difficile comprendere che l'autentica sollecitudine missionaria, primario impegno della comunità ecclesiale,è legata alla fedeltà all'amore divino, e questo vale per ogni singolo cristiano, per ogni comunità locale, per le chiese particolari e per l'intero popolo di Dio. Proprio dalla consapevolezza di questa comune missione prende vigore la generosa disponibilità dei discepoli di Cristo a realizzare opere di promozione umana e spirituale che testimoniano,come scriveva l'amato Giovanni Paolo II nell'enciclica Redemptoris missio, «l'anima di tutta l'attività missionaria: l'amore che è e resta il movente della missione, ed è anche l'unico criterio secondo cui tutto deve essere fatto o non fatto, cambiato o non cambiato. È il principio che deve dirigere ogni azione e il fine a cui essa deve tendere. Quando si agisce con riguardo alla carità o ispirati dalla carità, nulla è disdicevole e tutto è buono» (n. 60). Essere missionari significa allora amare Dio con tutto se stessi sino a dare,se necessario,anche la vita per lui. Quanti sacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure in questi nostri tempi, gli hanno reso la suprema testimonianza di amore con il martirio! Essere missionari è chinarsi,come il buon Samaritano, sulle necessità di tutti, specialmente dei più poveri e bisognosi, perché chi ama con il cuore di Cristo non cerca il proprio interesse, ma unicamente la gloria del Padre e il bene del prossimo. Sta qui il segreto della fecondità apostolica dell'azione missionaria, • che travalica le frontiere e le culture, raggiunge i popoli e si diffonde fino agli estremi confini del mondo. 4 Cari fratelli e sorelle, la Giornata Missionaria Mondiale • sia utile occasione per comprendere sempre meglio che la testimonianza dell'amore,anima della missione, concerne tutti. Servire il vangelo non va infatti considerata un'awentura solitaria, ma impegno condiviso di ogni comunità.Accanto a coloro che sono in prima linea sulle frontiere dell'evangelizzazione - e penso qui con riconoscenza ai missionari e alle missionarie - molti altri, bambini, giovani e adulti con la preghiera e la loro cooperazione in diversi modi contribuiscono alla diffusione del regno di Dio sulla terra. L'auspicio è che questa compartecipazione cresca sempre più grazie all'apporto di tutti. Colgo volentieri questa circostanza per manifestare la mia gratitudine alla Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli e alle Pontificie opere missionarie, che con dedizione coordinano gli sforzi dispiegati in ogni parte del mondo a sostegno dell'azione di quanti sono in prima linea alle frontiere missionarie. La Vergine Maria, che con la sua presenza presso la croce e la sua preghiera nel cenacolo ha collaborato attivamente agli inizi della missione ecclesiale, sostenga la loro azione e aiuti i credenti in Cristo ad essere sempre più capaci di vero amore, perché in un mondo spiritualmente assetato diventino sorgente di acqua viva. Questo auspicio formulo di cuore, mentre invio a tutti la mia benedizione. BENEDICTUS PP.XVI MC SETTEMBRE 2006 ■ 61

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