Missioni Consolata - Settembre 2006

■ COLOMBIA vorisce il trasformatore, il commerciante, il venditore, non favorisce certamente il piccolo coltivatore di coca. La pressione della gente verso la legalizzazione non è forte, perché pensa di guadagnare.Quando facciamo degli incontri ediciamo"guardate che voi ricevete solo il 6-7% egli altri il 93%';1oro rimangono stupiti... Ma la maggioranza non è cosciente di questo, sa soltanto che questo poco gli permette di soprawivere. Legalizzare sfavorirebbe i venditori, gli spacciatori, gli intermediari perché crollerebbe il prezzo del prodotto (5).D'altraparte, in un certo senso lascerebbe quasi indifferente il piccolo coltivatore di coca che già riceve le briciole». Però parlare di legalizzazione in questo campo è pericoloso. Si rischia di essere apostrofati con una vasta gamma di insulti... «Anche in Colombia ci sono delle persone che hanno alzato la voce a favore della legalizzazione, ma sono voci marginali. Equesto mi fa pensa- ■ ■■ ■■ ■■■ Fare perché,con la loro irrazionalità e i loro soprusi (che molte volte colpiscono ingiustamente proprio i più deboli),danno un pretesto ai potenti di questo paese per giustificare un progetto politico ancor più ingiusto e prepotente.Allo stesso tempo, il lo- ' ro atteggiamento rende molto difficile la proposta di un progetto alternativo». Abbiamo visto che il vostro progetto alterna.tivo si può riassumere nella frase: "no alla guerra, sì adun altro paese': Per arrivare a tanto forse occorrerebbero dei leaders... «I dirigenti,anche popolari,senza la gente non servono.La gente senza una chiara coscienza critica,etica e politica è facilmente vittima della manipolazione e non può essere il soggetto reale di una proposta alternativa. Un'altra Colombia (e un altro mondo) è possibile solamente con un popolo cosciente, solidale, unito eorganizzato attorno a un progetto politico integrale di giustizia e libertà. Questo mi porta a pensare che oggi è indispensabile iniziare o continuare a fare in America Latina un processo di educazione edi organizNOTE: (1) Sul Cauca e g6 indios nasa si veda MC di marzo, aprile, giugno, settembre 2000. Questi e gli altri articoli sulla Colombia sono reperibffl sul sito della rivista (www.missioniconsolataonlus.it), utilizzando la funzione «cerca•. (2) Tra il 14 e il 20 maggio 2006 polizia ed esercito colombiani hanno at- , taccato la gente (appartenente a svariate organizzazioni indigene, contadine ed a&ocolombiane) riunita a congresso nel resguardo indigeno de «La Maria•, nel Cauca. In Italia, la cronaca di quelle giornate è stata raccontata da seJvas.org. (3) Antanas Mockus, matematico e filosofo, famoso per le sue esibizioni pubbliche fuori dagli schemi. Alle elezioni di maggio 2006 si è presentato con I' «Alianza social indigena• arrivando quarto. (4) Di monsignor Castro ha parlato anche Maurice Lemoine, su Le Monde Diplomatique, aprile 2006. (5) Sull'economia della coca i dati più recenti ed attencUbffl sono quelli del rapporto Unodc, Censo de cultivos de coca, giugno 2005. Per un'idea della vita dei piccoli coltivatori di piante di coca, si legga il reportage di Carlos Vdlalon, «O regno della coca», su National Geographic, luglio 2004. ••• CREDm: Hanno collaborato i politologi Héctor Mondragon e Manuel Rozental. BIBUOGRAFIA ITALIANA: ' re molto.Significa che la mafia oggi ha il potere o che condiziona tremendamente il potere attraverso sowenzioni agoverni, imprese emultinazionali. C'è qualcosa di oscuro dietro questo, per cui legalizzare significherebbe rompere uno squilibrio che loro considerano un equilibrio.Tutti sappiamo che quello che si chiama "ordine mondiale" è in realtà un "disordine mondiale''.Però ci adeguiamo e lo chiamiamo ordine». ' zazione politica della base. · Guido Piccoli, «Colombia, il paese dell'eccesso•, Feltrinelli 2003. La violenza genera violenza {e non realizza i sogni) Prepotenza, arroganza, ingiustizia. Padre, mi risponda sinceramente: cosa prova davanti a situazioni che sembrano perpetuarsisenza fine... «Non ti nascondo che da sempre ' sento rabbia rispetto alla prepotenza,all'arroganza e alla ingiustizia di coloro che detengono il potere economico e politico in questo paese (e nel mondo).D'altra parte,soprattutto negli ultimi tempi, è cresciuto il mio malessere nei confronti delle 56 ■ MC SETTEMBRE 2006 Ripeto:senza una base con una chiara coscienza critica,etica e politica, unita e organizzata nessun progetto politico alternativo può costruire quell"'otro mundoposible y necesario" che noi sogniamo». La serie di articoli in cui rientra la nostra conversazione non piace a qualcuno perchédà voce a preti controcorrente. Elei rientra ampiamente nella categoria. Per favore, padre Bonanomi,mi faccia concludere con una speranza solida epossibilmente in linea... «I tanti anni che ho passato con gli indios nel Cauca e l'esperienza di vita che ho fatto con loro mi hanno convinto che il cammino indicato dal padre Alvaro (vedere riquadro di pag.57) - quello della coscientizzazione, della partecipazione,della unità sempre più ampia eaperta, della lotta non · Benedetto Bellesi - Paolo Moiola (a , ' cura di), «La guerra, le guerre. Viaggio in un mondo di conflitti e menzogne•, Emi 2004. • Benedetto Bellesi - Paolo Moiola (a cura di), «Il prezzo del mercato. Viaggio nelle schiavitù•, Emi 2006; nel saggio 2 capitoli sulla Colombia sono firmati da Guido Piccoli. ••• LA SERIE: Le prime puntate di «Preti d'America. Alla scoperta di esistenze ed idee• sono state pubblicate a dicembre 2005 (Venezuela) ed aprile 2006 (Perù). violenta per i diritti ma con una chiara consapevolezza dei doveri... -è il vero cammino. La violenza non serve perché genera solo violenza, e la violenza dei poveri giustifica la violenza dei ricchi». (fine 3.a puntata -continua)

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