Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2006

Come sta Fatou? IN VIAGGIO TRA MALATTIE E La vita che volge al termine (3) : le cure palliative CURARE Al CONFINI DELLA VITA Che fare quando non si può più arginare la malattia o farla regredire? In questi casi (in rapida crescita) occorre cercare di controllare i sintomi e di ridurre la percezione del dolore. di Enrico Larghero, medico e bioeticista Nella medicina moderna - seri- ~( ve Giovanni Paolo Il - vanno acquistando rilievo particolare le cosiddette cure palliative, destinate a rendere più sopportabile la sofferenza nella fase finale della malattia e ad assicurare al tempo stesso al paziente un adeguato accompagnamento umano» (Evangelium vitae, n.65) . Nell'assistere il paziente può giungere il momento in cui dal punto di vista terapeutico non si può più arginare la malattia o farla regredire, e in questa situazione ogni intervento 1 rischia di essere eccessivo, non proporzionato. Però la medicina anche in queste situazioni ha ancora delle risorse da impiegare e pertanto ha l'obbligo di ricorrervi , nei limiti del possibile, con atti non più rivolti esclusivamente alla guarigione e al prolungamento della vita, ma come un dovere n'ei confronti del paziente e della sua dignità. Di fronte a un certo concetto della medicina che in questi casi afferma di non poter fare più nulla, si è fatto riferimento al termine latino pallium, cioè «mantello», volendo significare che anche in questa fase occorre «avvolgere» il malato di tutto l'amore, l'accompagnamento e la cura necessaria. COSA SONO LE CURE PALLIATIVE? Per cure palliative si intendono pertanto quei trattamenti a favore di pazienti affetti da malattia ritenuta inguaribile, finalizzati al controllo dei 10 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2006 sintomi più che della patologia di base, per mezzo dell'applicazione di procedure che consentano una migliore qualità di vita per chi soffre. Secondo i dati registrati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel prossimo futuro sarà sempre più impellente la necessità del ricorso a queste cure, proprio a causa della notevole incidenza di mortalità da cancro (circa 7 milioni di persone all'anno che in previsione verranno raddoppiati), da Aids, da malattie degenerative del sistema nervoso, come la sclerosi multipla e il morbo di Alzheimer. l'.Oms già nel 1990 ne ha dato la seguente definizione: «Le cure palliative sono la continua , attiva, integrale cura del paziente e dei suoi cari ad opera di un team interdisciplinare. l'.obiettivo primario delle cure palliative è la più elevata qualità di vita del paziente così come per i suoi cari. Il paziente viene curato da un partner responsabile. La cura palliativa risponde ad esigenze spirituali ed essa dovrebbe estendere questi supporti». Si può perciò affermare che si tratta di una «cura integrale», che abbraccia cioè tutte le dimensioni (fisica, psichica e spirituale) del malato. l'.équipe deve quindi essere obbligatoriamente multidisciplinare, composta cioè da medici, infermieri , psicologi, assistenti sociali, sacerdoti o operatori pastorali, ma anche volontari. Tutte le figure professionali coinvolte·lavorano in sinergia tra loro, si alternano, cercando di venire incontro alle molteplici, articolate e sempre nuove necessità del sofferente. L'ESPERIENZA DEGLI «HOSPICES» l'.organizzazione di tali attività avviene sia in strutture specialistiche chiamate «hospices», sia in reparti ospedalieri, sia infine in ambito domiciliare. La promotrice di questa autentica svolta del pensiero medico moderno è stata Cecily Saunders, la quale, prima infermiera e poi medico, nel 1967 poté aprire il St. Christopher's Hospice a Londra come luogo di cura incentrato sull'assistenza dei malati terminali. l'.idea di questo hospice si è rivelata vincente diffondendosi prima negli Usa e poi in Europa. Importante è stata infine la costituzione di un vero e proprio «Movimento Hospice», differenziato a seconda dei paesi e delle connotazioni religiose. l'.obiettivo è l'evoluzione del concetto di «cura palliativa», che ha sviluppato un intento formativo per affrontare la grande tematica della sofferenza e del - la morte in corsi per operatori sanitari e volQntari, nonché la gestione di «unità palliative», sia come strutture simil-ospedaliere che come team operativi, anche in cooperazione con i servizi sanitari nazionali. A conferma del successo di queste iniziative, negli ultimi anni è stata fondata la «Società europea di cure palliative», che raccoglie le già esistenti società nei diversi paesi del continente.

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