Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2006

■ SPAGNA ■■ ■ ■■ ■■■ Dall'Ecuador alla Spagna: una storia di «ordinaria» migrazione A maggio ho compiuto sei anni da quando ho lasciato la mia patria, la mia famiglia, gli amici, il lavoro...tutto; non con il fine di conseguire il «sogno europeo»,ma obbligata dalle difficili circostanze della mia famiglia, dovute alla crisi economica e politica che attanaglia l'Ecuador. Sono arrivata in Spagna, il «paese dell 'accoglienza»,con paura, incertezza e tanta voglia di lavorare. Nella valigia portavo con me anche bricio- ' le di speranza, fiducia, innocenza e volontà. Inoltre, non mi mancava il desiderio di farcela. Appena l'aereo toccò terra, il mio cuore iniziò abattere all'impazzata; ero nervosa perché temevo che qualche poliziotto dell'immigrazione potesse fermarmi e iniziare afare domande.Grazie aDio varcai la porta di uscita senza problemi e tirai un grande sospiro di sollievo. DUE M9NDI ALLO SPECCHIO Presi la metropolitana e poi il pullman, per raggiungere un paese vicino aMadrid,dove sarei stata ospite di una figlia di amici di mio padre. Il percorso per arrivare nella mia nuova casa mi sembrò eterno: non pensavo : che Madrid fosse così grande. La : paura mi ha accompagnato per mol- : to tempo;temevo che la polizia,o chi : per essa, avrebbe potuto fermarmi : per strada in qualsiasi momento, : chiedendomi di esibire documenti e ' permessi di soggiorno e di lavoro. Ogni volta che scorgevo una qualsiasi uniforme cambiavo di marciapiede. Per questo motivo uscivo poco di casa e, quando lo facevo, ero sempre accompagnata dalla mia amica con il suo figlio più piccolo. Paulina e Paola hanno la stessa età e il tesoro di una grande amicizia, nata per le strade di Madrid. Paulina, ecuadoriana, venuta in Spagna in cerca di lavoro, ha una storia nel cassetto e la voglia di narrarla: la sua storia di emigrata. Paola, italiana, ama chi si racconta e pensa che la vita della gente ha sempre molto da insegnare. La storia di Paulina rispecchia situazioni, problemi e sentimenti di ogni migrante, con la nostalgia di ciò che ha lasciato e un futuro da inventare. TANTI «SAPONI» PER UN SOGNO MC LUGLIO-AGOSTO 2006 ■ 47

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