Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2006

I DOSSIER Alla marcia di apertura. I POVERI HANNO PARLATO? Non la pensa proprio così Daoda, venuto a dorso di cammello da Tombouctou. Un viaggio durato sei giorni e finanziato da un'associazione europea per il commercio equo. «Nel Forum si parla di tanta teoria, non della pratica, per i poveri. Tra i maliani ho visto sempre i soliti "ricchi" parlare». Lui, venditore di artigianato nel Nord del paese, ricco non è, ma sembra molto critico sull'evento. Si tratta della questione della reale parteci - pazione della massa povera, legata alla rappresentatività dei movi - menti sociali e le associazioni della loro base. Mentre a Mumbai (Fsm 2004 in India) importante è stata la partecipazione degli «intoccabili», a Bamako, ampio spazio è stato preso dai migranti e dai rimpatriati da Ceuta e Melilla. I paesi dell'Africa dell'Ovest e in particolare in Mali sono molto toccati dalla questione dell'emigrazione. Le associazioni europee e africane che lavorano sui flussi migratori hanno creato qui una piattaforma Europa - Africa. «Bamako è una tappa importante per la partecipazione: i candidati all'emigrazione, gli espulsi e i sans papier (clandestini nei paesi europei, ndr.) si sono potuti esprimere. Questo è stato già un ottimo risultato - sostiene Aminata Traoré - una pagina che continuerà fino a Nairobi. Mentre i paesi europei stanno elaborando nuove politiche, sempre più restrittive, noi abbiamo 12 mesi per dare voce all'Africa e analizzarle per ten34 ■ MC LUGLIO-AGOSTO 2006 tare di influenzare le decisioni, almeno dal lato africano. Occorre una posizione dell'Africa, attualmente inesistente, rispetto ai flussi migratori». Oltre all'immigrazione molti sono stati i temi trattati: debito e riforma delle istituzioni internazionali, mass media in Africa e digitai devide (divario tecnologico tra paesi ricchi e poveri), sovranità alimentare, cooperazione, acqua, commercio internazionale, guerre e militarizzazioni, ecc. Un importante spazio è stato consacrato alle attività delle donne, mentre il Campo Thomas Sankarà (dal nome del rivoluzionario presidente del Burkina Faso) ha accolto i giovani. LOGISTICA ... COMPLICATA Purtroppo, non pochi sono stati i disagi dei partecipanti, causati da una organizzazione logistica approssimativa. Scarsa comunicazione sui frequenti cambiamenti di programma, dispersione dei siti, talvolta cattiva assegnazione delle sale, hanno creato frustrazioni. A sopperire alle deficienze della macchina organizzativa maliana è stata la buona volontà delle singole associazioni che hanno preparato gli incontri tematici, alcuni dei quali con successo. «Ci siamo sentiti soli», si difende Mamadou Goita. «Questo è un Forum mondiale, non regionale. Abbiamo avuto difficoltà enormi a mobilitare gli altri livelli e ci siamo trovati noi comitato nazionale con il Forum sociale africano (Fsa) a preparare un evento mondiale». Goita rimprovera un mancato appoggio del segretariato internazionale del Fsm e un malfunzionamento della struttura di mobilitazione delle risorse econ,omiche, che non ha funzionato. «E una responsabilità collettiva. Se non c'è un impegno di tutti, il Forum scomparirà» minaccia. «A Nairobi organizzeremo un evento molto più grande (non sarà un Forum policentrico, ma sarà unico per tutti i continenti come le passate edizioni, ndr.), e dovremo arrivarci avendo risolto queste contraddizioni».

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=