Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2006

DOSSIER --------------- INTRODUZIONE / Africani ed europei: tutti insieme per 5 giorni Bamako, polverosa e caotica capitale saheliana. Stretta tra l'altopiano mandingo e il fiume Niger, che scorre tranquillo, in questa stagione, lontana dalle piogge. Città prescelta per ospitare il primo Forum sociale mondiale [Fsm) in terra africana. Forse per la vivacità della sua società civile e dell'associazionismo maliano in genere. Molti non ci credevano, neppure gli stessi organizzatori. Eppure ce l'hanno fatta: hanno messo in piedi un evento mondiale. Per la prima volta il Consiglio internazionale del Fsm ha deciso per la formula «policentrica». Tre eventi, in tre continenti, quasi contemporaneamente: Bamako [Mali), Caracas (Venezuela) e Karachi [Pakistan). Il primo si è svolto tra il 19 e il 23 gennaio, il secondo la settimana successiva, mentre l'asiatico si è tenuto a fine marzo a causa del terremoto che ha colpito il paese. Il Fsm è nato a Porto Alegre [Brasile) dove si è svolto nella prima edizione 2001, e nelle successive 2002, 2003 e 2005. Mentre nel 2004 si è tentata la carta asiatica, con il grande successo di Mumbai [India). E ora l'Africa. Ma questa tappa si completerà a gennaio 2007 quando il Fsm - questa volta non policentrico - si svolgerà a Nairobi [Kenya). Ed è infatti un percorso che gli organizzatori africani seguono, da ovest a est, per coinvolgere più popoli africani possibile. Ai precedenti Forum mondiali la delegazione dall'Africa è stata sempre presente, ma ridotta a causa dei costi. Difficile quindi un coinvolgimento e una ricaduta significativa. Ed è proprio questo uno degli obiettivi dell'evento: raggiungere una più larga fetta di popolazione anche di questi paesi. Leader contadini, responsabili di associazioni di donne, giovani, sindacati, semplici cittadini venuti da tutto il Mali, ma anche molti dai paesi vicini e alcuni dalle altre aree africane. Tutti hanno riportato nei loro paesi, città, villaggi qualcosa di quanto ascoltato e costruito a Bamako. Al loro fianco molti europei. Bassa invece la partecipazione di asiatici e latino e nord americani, convogliati, piuttosto sugli altri due Forum policentrici. Quest'anno i problemi non sono stati pochi. Soprattutto loijistici e organizzativi. Ma anche finanziari. Gli organizzatori lo ammettono, se ne scusanr;> chiamando in causa il Consiglio internazionale. E stato l'inizio di un cammino, dicono e promettono «a Nairobi sarà tutto migliorato». La ricchezza tematica invece è stata grande. Come sempre. Molto importante è stato lo spazio preso dall'immigrazione, migranti e clandestini. Problematica che tocca il nervo scoperto di molte famiglie africane, e segna la grande differenza tra chi sogna la vita in un paese ricco e chi invece già ci sta. Anche tra i partecipanti. MARCO BELLO

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