Missioni Consolata - Giugno 2006

politico, riguardo ai tre popoli che si richiamano idealmente al comune padre Abramo: ebrei, musulmani e cristiani. C'è chi vuole la guerra di religione anche attraverso il terrore di uomini-bomba, c'è chi vuole una nuova crociata in difesa di un concetto di civiltà inesistente e c'è chi vuole che il cristianesimo si presti a fare da baluardo contro gli immigrati, specialmente i musulmani, brandendo il crocifisso come simbolo di una identità nazionale che è la negazione dell'universalità di quel simbolo. In questo contesto, poiché tutti e tre i popoli fanno riferimento ad Abramo e al suo Dio, anche senza saperlo e senza volerlo, essi sono in comunione tra loro perché ogni volta che attaccano gli altri, anche uccidendo, essi ne diventano sempre più parte, sempre più intimi. Essi non sanno che possono agitarsi, possono armarsi, possono uccidersi, ma il loro destino è già segnato: sono condannati a ritrovarsi figli dello stesso Padre, il quale nonostante le apparenze li sta guidando verso un percorso che si concluderà con il riconoscimento reciproco della propria figliolanza e della propria fraternità. Non si può credere in Dio ed essere estranei agli altri. Non si può essere figli di Dio e non riconoscere negli altri i propri fratelli, cioè la carne della propria carne e il sangue del proprio sangue. La paternità è la roccia su cui poggia la fraternità e la fraternità non può escludere d~l tutto la paternità, perché il figlio è figlio solo perché c'è un padre e un fratello può anche rinnegare il fratello, ma non del tutto, perché verrà un giorno in cui la paternità avrà il sopravvento e rigenererà i fratelli riportandoli alla stessa mensa della vita. La parabola del padre e i due figli è la parabola dell'umanità intera di ieri e di oggi; se oggi Le fosse tra noi scriverebbe la stessa parabola per dare una risposta agli immani problemi che assillano l'umanità a causa della stupidità dei fratelli che perdono tempo a uccidersi, sapendo che prima o poi dovranno ritrovarsi, convivere e aiutarsi. Il capitolo 15 ha un orizzonte grande, ampio, universale; l'applicazione della sua catechesi non ha confini. Essa si rivolge a uomini e donne in qualsiasi situazione si trovino, in qualsiasi ambiente tentino di realizzare la propria vita: NOVITÀ: IL NUOVO LIBRO DI PAOLO fARINELlA - c'è un uomo, il pastore, e c'è una donna, la casalinga; . - c'è un animale, la pecora, e c'è una cosa, la moneta; - c'è il fuori del deserto e c'è il dentro della casa; - e'è un uomo che è padre anonimo e ci sono due figli anonimi; - c'è il figlio minore che uccide il padre e il figlio maggiore che odia il padre e il fratello; - e'è un paese lontano che è l'esilio e e'è la coscienza dell'abiezione che sono i porci; - c'è il ritorno del figlio minore e l'accoglienza senza misura del padre; - c'è la gioia e anche la festa in terra insieme all'allegria del cielo. Le due doppie parabole non sono scritte da Le per edificarci a buoni sentimenti; al contrario, sono scritte per noi, per chi legge, per l'uomo e la donna di tutti i tempi, di ogni tempo, per me qui e ora, stimolati a essere felici di gioia nell'impegno di una disperata ricerca di cose perdute e trovate. I..:uomo-pastore-pecora-deserto fa da parallelo alla donna-moneta-casa, quasi a dire che nessuna situazione della vita può estraniarsi dalla presenza di Dio che viene a fare le cose più impensabili, come rischiare la vita stessa pur di salvare una sola pecora. Il padre non tiene conto del suo patrimonio, perché egli dà la sua stessa vita per i figli, anche se ribelli. Le due parabole sono anche una esasperazione che contrappongono il comportamento di Dio a quello degli uomini. Questi hanno un concetto di giustizia feroce: non puntano a salvare l'uomo, ma solo a punirlo, secondo il principio apparentemente corretto che chi sbaglia deve pagare. Dio, al contrario, ha un senso di giustizia diverso, opposto a quello dell'uomo: chi sbaglia deve essere salvato, a ogni costo. Il motivo risiede nella natura stessa di Dio, il quale è Dio non è uomo: «Sono Dio non uomo, sono il Santo in mezzo a te» (Os 11,9). In Dio, infatti la giustizia s'identifica con la misericordia perché il Dio di Gesù Cristo che non ha esitato ad abbandonare il Figlio sulla croce per salvare l'umanità (Mc 15,34) è il Dio giusto perché perdona. [continua-2] Paolo Farinella, CROCIFISSO TRA POTERE EGRAZIA Dio e l'identità occidentale Prefazioni di Paolo Flores D'Arcais e Luigi Bettazzi, Il Segno dei Gabrielli editori 2006, pag. 176, Euro 12,00 Alla fine di maggio, presso l'editore Il Segno dei Gabrielli (Verona), è stato pubblicato un saggio di don Paolo Farinella, dal titolo «CROCIFISSO TRA POTERE E GRAZIA. Dio e la civiltà occidentale». Il libro è stato in elaborazione tre anni ed è una risposta organica, sia laica che cattolica, al pensiero pericoloso dei «neo-teo-con», i quali con l'avallo di parte del mondo cattolico vorrebbero trasformare il ·cristianesimo in religione civile o liturgia dei valori. Si pone il problema dell'identità religiosa, simboleggiata nel crocifisso che si vorrebbe assumere come simbolo esclusivo dell'Occidente ed escludente di ogni altra cultura. Il potere politico e religioso si appropria del crocifisso come vessillo e spada per dominare e offendere, mentre la «grazia» cioè coloro che dovrebbero difenderlo da manomissioni mondane, lo svendono per meno di 30 denari. Risultato: il Cristo continua a essere crocifisso tra due ladroni: il potere pagano e i cattolici atei, gli atei devoti e i credenti idolatri. Questo libro vuole essere una risposta in questo momento politico-religioso delicato, ponendo i fondamenti della identità civile e religiosa e le ragioni, per rifiutare un teorema abnorme e blasfemo, che vuole l'Occidente identificato nel cristianesimo nella forma vecchia di religione non più solo di Stato, ma addirittura di civiltà. CROCIFISSO TRA POTERE EGRAZIA Dio e la civiltà occidtmale -~ holofloraD'Arail (PER INFORMAZIONI: LIBRERIA MISSIONI CONSOLATA, TEL. 011 .4476685, SIC.RE FILOMENA ETERRY - PRESSO LA CASA EDITRICE: TEL. 045.6858595; MAIL: SCRMMl@GABRIEWEDITORI.IT) 10 ■ MC GIUGNO 2006

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