Missioni Consolata - Giugno 2006

■ ITALIA ■■ ■■■ ■■■ Il fondatore di Nomade/fio, don Zeno Saltini, a 25 anni dalla sua scomparsa F in da giovane sento la missione di dedicarmi agli altri.Sotto le armi, il mio più caro amico, un anarchico,mi provoca: «Voi cristiani mangiate Cristo in chiesa e fuori avete i poveracci; vi dite fratelli e tra voi ci sono sfruttati e sfruttatori. Non m'interessa il singolo, ma il fenomeno sociale. E le crociate, l'inquisizione, le guerre di religione?». Che lite! Ha torto lui a demolire senza costruire; ho torto io a essere un cattolico borghese.Sconvolto, chiedo a Dio di morire. Prendo una boccata d'aria alla finestra, fisso un punto lontano:«Né padrone né servo.Cambio civiltà in me stesso». Non un santo, ma un ateo è riuscito a farmi sentire complice del delitto sociale. Decido di rispondergli, testimoniando il vangelo con la mia vita. Pian piano vado scoprendo, che la fede non è una dottrina sterile e astratta; Cristo non è una mummia.Lo abbraccio, vivo, nei diseredati. Affondo cuore e mani nelle stigmate dei piccoli delinquenti. Li tiro fuori dalla galera e li prendo con me. Fondo una scuola di arti e mestieri. ' Risultato? Noi assistenti ci gratifichiamo, bevendo le loro lacrime, ma loro si sentono sempre dei bene~- cati, dei diversi. Finché non si è alla pari, non ci può essere rapporto di amore. Studio legge per difenderli in tribunale. La laurea in mano, mi dico: «Potrei mitigare la pena, ma sono stanco di fare del bene in modo che tutto rimanga come prima.Curare è bene, prevenire è meglio. Basta con l'assistenzialismo, mi faccio prete». Dopo un anno mi presento all'altare con Barile,appena uscito dal carcere. li primo di 4 mila. La mia messa è quella lì: sposo la chiesa, le do un figlio, non un assistito. Odio l'assistenza.Sono le lacrime delle vittime a darmi la passione per una nuova società,a farmi sentire la nausea dell'assistenzà. In parrocchia mi Prete di frontiera, è di scena nell'Italia del dopoguerra come padre degli abbandonati. Ligio e ribelle, obbediente e rivoluzionario. Si definisce un acrobata sul trapezio del tempo, un funambolo sul filo d'acciaio della fede a tentare l'esperienza di una comunità di famiglie. Nel 25° anniversario del trapasso di don Zeno Saltini, il suo confidente, Fausto Marinetti, ne celebra la memoria, mettendo insieme, con le sue parole, questa testimonianza: Zeno racconta Zeno. L'ERETICO DELL'AMORE r---------------------------------------------------------------------------------------------~i MC GIUGNO 2006 ■ 49

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