Missioni Consolata - Giugno 2006

' DOSSIER - - - - - - - -- - -- -- -- - - - - - - - - -~- - - -~ - -- - - - -- -- - ·- - - - ... -- - -- -- - - - - - -- - - - - - -- - - - -- ~ - - - Lo scandalo dell'acqua (1 ): neoliberisti all'attacco SE VINCE IL MERCATO Due miliardi di persone non hanno accesso all'acqua. Milioni muoiono per malattie trasmesse dall'acqua. Mentre si moltiplicano i conflitti per l'«oro blu», governi neoliberisti e multinazionali alla ricerca di nuovi profitti si attrezzano per rendere l'acqua una merce con un prezzo e un mercato. Morale: avrà l'acqua chi potrà pagarla... N el mondo ci sono attualmente circa cinquanta conflitti (fortunatamente non necessariamente armati) tra stati, per cause legate all'accesso, all'utilizzo e alla proprietà di risorse idri - che. Ben di più che per il controllo delle fonti di petrolio. Del resto Mark Twain scriveva: «Il whisky è per bere, l'acqua per combattersi». Ci deve essere una qualche forma di giustizia riparatrice, se è vero che alcuni tra i Paesi produttori di petrolio figurano però agli ultimi posti nella graduatoria mondiale per disponibilità di acqua potabile: in Kuwait 1 O metri cubi l'anno pro capite, negli Emirati Arabi 58 metri cubi. .. contro la Guyana francese, in vetta all'hit parade dell'acqua, con 812.121 metri cubi pro capite l'anno. Giuseppe Altamore, nell'introduzione al suo libro / predoni de/- l'acqua, scrive: «Oro blu, un'espressione suggestiva, forse esagerata. Ma dopo aver letto questo libro, probabilmente non riuscirete a trovare una definizione migliore per un affare da 400 miliardi di dollari». Solo per l'Italia, il Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche, nella Relazione annuale al Parlamento sullo stato dei servizi idrici, ha valutato che l'ammontare del giro di affari nel settore del ciclo dell'acqua (acquedotti, fognature e depurazione) sfiora i 4 miliardi di euro. Notevole anche l'occupazione del comparto: 63.374 addetti. Che l'acqua sia davvero «l'oro blu», lo hanno ben intuito alcune grandi multinazionali, che si sono prontamente buttate sul mercato dell'acqua potabile. Nel 1980 solo 12 milioni di persone nel mondo erano rifornite da imprese private; nel 2000 si era già arrivati a 300 milioni, e si prevede che entro il 201 5 tale cifra crescerà fino a quota 1 miliardo e 600 milioni. Il mercato mondiale dell'acqua è dominato da due grandi multinazionali francesi, la «Vivendi» (che ha inglobato la Cenerai des Eaux) e la «Suez» (che ha inglobato la Lyonaise des Eaux), che da sole detengono il 40 per cento del mercato planetario dell'acqua. Un altro ambito è particolarmente attento a fiutare dove si nascondano i possibili «affari»: è quello della criminalità organizzata. IN SICILIA1 L'ACQUA E... «COSA NOSTRA» La prima vera guerra di mafia - secondo gli storici di Cosa nostra - inizia nel 1874, a Monreale, quando viene ucciso il guardiano dell'acqua Felice Marchesi. Il delitto si inserisce nel conflitto tra due organizzazioni mafiose rivali, i Giardinieri e gli Stoppaglieri, che è appunto la prima guerra di mafia documentata. La mafia siciliana fa affari su tutto il ciclo dell'acqua, grandi lavori compresi. Se non esistessero interessi criminali dietro il controllo delle risorse idriche, difficilmente si capirebbero alcune incredibili contraddizioni della realtà siciliana. In Sicilia piovono normalmente 7 miliardi di metri cubi d'acqua l'anno. Il fabbisogno agricolo, civile e industriale è calcolato in 2 miliardi e 482 milioni di metri cubi. La Sicilia, insomma, potrebbe addirittura esportare acqua, invece alcune province (Agrigento, Caltanissetta DI MAURIZIO DE PAOLI ed Enna) soffrono di una sete endemica. Nonostante di acqua in Sicilia si occupino in molti, forse troppi: 3 enti regionali, 3 aziende municipalizzate, 2 società miste, 19 società private, 11 consorzi di 1,----------------------~---------------------------------------------- 32 ■ MC GIUGNO 2006

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