Missioni Consolata - Giugno 2006

MISSIONI CONSOLATA Locandina del film Yaaba: dura critica verso alcuni aspetti della cultura tradizionale africana. cestrali, facendo ricorso alla giustizia ordinaria che finisce per dargli ragione. Sono tutti barellieri con un volto ' africano.L'opera di qualsiasi bianco sarebbe meno efficace della loro. FARISEI... AFRICANI «Seduti là, erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: perché costui parla così?». L'azione liberatrice di Gesù viene criticata dagli scribi,cioè dai ringhiosi custodi delle leggi e delle tradizioni svuotate di anima e di senso. Nell'Africa profonda sono all'opera fattucchieri, impostori, gerarchie, che vogliono conservare immutabile il passato. Certo, le culture, perché non di una sola si tratta, non possono essere liquidate come eredità inutile o, peggio, dannosa del passato.Negli anni '70, l'Africa ha riscoperto e riaffermato la sua autenticità e identità culturale, a dire il vero in maniera piuttosto sventurata in alcuni paesi,come l'ex Zaire di Mobutu, la Repubblica Centrafricana di Bokassa, il Ciad di ■ ■■ ■■■ ■ Tambalbaye.ln ogni caso,la sua cultura costituisce la spina dorsale di un popolo e delle sue strategie di organizzazione sociale e di resistenza. Tuttavia, nel delicatissimo film Yaaba (nonna), successivo a quel periodo,opera di un regista africano,si ebbe il coraggio di guardare in maniera critica agli aspetti disumani legati al rispetto di certe tradizioni. li compito di superarli fu affidato, nel film,a un bambino,che nell'innocenza del suo rapporto con una donna anziana, proscritta dalla comunità perché considerata come «strega», ha messo a nudo i limiti e le disumanità di certi comportamenti indotti dalla rigida osservanza della tradizione. La sfida dell'inculturazione nei diversi paesi africani ha bisogno anche di questi occhi e comportamenti innocenti, liberi e liberati dalla paura. Congelare le tradizioni e le culture africane, nonostante il mutamento dei tempi,è lo stesso che distruggerle e risponde più agli impossibili sogni degli occidentali che alla ricerca degli africani. FACCIAMOTIFO << Ti ordino:alzati eva a casa tua!». «Alzati e cammina»:è lo slogan della campagna proposta alla gioventù cristiana del Ciad per quest'anno. Con due numerosi gruppi di giovani ho realizzato due ritiri e qualche incontro su questo tema. La gioventù ciadiana sembra essere particolarmente sensibile a questo appello di Gesù. Penso che, per accoglierlo in profondità, i giovani devono superare due sfide: la prima è la titubanza, o addirittura la paura, che essi provano di liberarsi da maniere di pensare e agire,deDonna in fuga dal Darfour verso il Ciad. terminate da alcune tradizioni ancestrali. Credo che, razionalmente, essi riescano a vederne i limiti e la nocività, ma emotivamente è molto difficile opporvi una efficace resistenza. La seconda sfida è costituita dall'attrazione del consumismo e dei modelli occidentali che esercitano un forte fascino su di essi. «Africa,alzati e cammina»:se questo avverrà,gli africani lo dovranno solo a se stessi.A noi il compito di stare ai limiti dell'area,di offrire, quando richiesti, la nostra collaborazione e di fare tifo perché ciò avvenga. ■

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