Missioni Consolata - Maggio 2006

I ... rischio, conosciuti e prevenibili, su cui intervenire per bloccare questa epidemia «globale». I più importanti sono: una dieta poco sana, la mancanza di attività fisica e l'uso di tabacco, accanto anche a ipertensione e alta concentrazione di zuccheri e di colesterolo nel sangue. L:Oms riporta come circa 1'80% del - le malattie cardiache, ictus cerebrale e diabete a insorgenza precoce e il 40% dei cancri possano essere prevenuti attraverso una dieta sana, un'attività fisica regolare ed evitando i prodotti del tabacco. È proprio sulla prevenzione che l'Oms chiama a raccolta gli sforzi delle nazioni: bastano alcune iniziative semplici ed economiche per arrivare a rapidi risultati. Tutti sono coinvolti: governi, industria privata, società civile e comunità. Catherine le Galès-Camus, assistente alla direzione del settore dell'Oms che si occupa di malattie non trasmissibili e salute mentale (Noncommunicable Diseases and Menta/ Heafth) , ha sottolineato che si conoscono i passi da fare di fronte a un numero crescente di persone che muoiono e soffrono mol - to a lungo per malattie croniche, ed è necessario agire, subito. I NUMERI DELL'ASIA Considerando solo i paesi del SudEst dell'Asia, questo nuovo obiettivo del millennio salverebbe otto milioni di vite nel decennio a venire. In questa parte del mondo, infatti, oltre la metà delle cause di morte rientra fra le patologie croniche e, secondo le previsioni, da qui al 2015 uccideranno 89 milioni di persone, di cui 60 nella sola India. Ricerche pubblicate sulla rivista medica Lancet, che all 'argomento ha dedicato una serie di articol i, riportano come in India le malattie croniche siano responsabili di oltre la metà dei decessi: le malattie cardiovascolari e il diabete sono diffuse in particolare nei centri urbani e il tabacco è la causa di una grande fetta di tutti i tumori. Nel paese, il consumo di tabacco, sia fumato sia da masticare, è comune soprattutto fra le persone povere e nelle regioni rurali; ancora, fattori di rischio quali l'ipertensione e i livelli alti di grassi nel sangue non vengono adeguatamente riconosciuti e trattati. In Cina, i morti per malattie croniche raggiungono addirittura 1'80% del totale e i maggiori protagonisti sono le patologie cardiovascolari e i cancri . I fattori di rischio sono diffusi : sono oltre 300 milioni gli uomini che fuma - no sigarette e 160 mil ioni gli ipertesi, la maggioranza dei qual i senza terapia. Si pensa poi che sul suolo cinese sia prossima un'epidemia di obesità: nelle grandi città, oltre 2 bambini su dieci fra i 7 e i 17 anni sono già sovrappeso od obesi. L:obesità, presente anche in paesi poveri , è il fattore di rischio maggiore per le malattie croniche e si stima sia collegata a due milioni e mezzo di morti ogni anno. NON SI PUÒ ASPETTARE Il carico di morte e malattia di queste patologie appare in salita. Gli Obiettivi di sviluppo del millennio stabiliti nel 2000 si sono occupati esplicitamente di tematiche sanitarie in tre settori : ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute materna e ridurne la mortalità, prevenire la diffusione di malattie infettive, come Hiv/Aids, malaria e altre. Ora l'attenzione viene portata anche sulle malattie croniche, che sempre su Lancet, in un editoriale di OBIETIIVO NOVE logie prevenibili travolgeranno, ancora una volta , le persone meno in grado di proteggersi . Non ci sono dunque scuse, secondo il mondo medico, per continuare a permettere che le malattie croniche uccidano mil ioni di persone ogni anno, quando ci sono a disposizione le conoscenze scientifiche per impedirlo. La nuova meta proposta dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 3 ottobre del 2005, in aggiunta agli otto Obiettivi di sviluppo del millennio stabiliti nel 2000, riguarda la prevenzione delle malattie croniche, come cardiopatie, ictus cerebrali, cancro, diabete. l.!'Oms propone l'obiettivo di ridurre la mortalità per tali malattie del 2% ogni anno fino al 2015. In questo modo, secondo i calcoli di esperti, sarebbe possibile salvare la vita a 36 milioni di persone in 10 anni, di cui 28 milioni nei paesi a medio e basso reddito. accompagnamento alla serie di arti - coli dedicati al tema, vengono definite come una «epidemia dimenticata», nonostante rappresentino una consi - stente percentuale delle patologie che minacciano la salute dell'uomo. Sempre l'editoriale, riporta infatti come, secondo le previsioni del 2005 , il 30% dei morti previsti nel mondo sarebbero appannaggio di malattie cardiovascolari, il 13% di cancro, il 7% di malattie respiratorie croniche e il 2% di diabete. Se non si inizia subito a fare qualcosa, viene sottolineato sulla rivista, si rischia di perdere il guadagno ottenuto dagli interventi sulle malattie infettive, perché queste patoFONTI Fuster V., Chronic diseoses ore not in the agenda, in Loncet2005; 366: 1512-4. Horton R., The negleded epidemie of chronic diseoses, in Loncet2005; 366: 1514. Strong K., Preventing chronic diseoses:how mony lives con we sove?, in Loncet 2005; 366: 1578-82. Epping-Jordan J.E., Preventing chronic diseoses: toking stepwise odion, in Loncet2005; 366: 1667-71. Ready K.S., Responding to the threot of chronic diseoses in Indio, in Loncet 2005; 366: 1744-9. Wang_ L., P~eventing chronic diseoses in Chino, in Loncet 2005, 366. 1821-4. 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