1 MISSIONI CONSOLATA ti : fare e avere esperienza del mondo degli esclusi ed emarginati; riflettere sul mondo e capirlo dalla prospettiva di tale esperienza; lavorare assieme ai poveri ed emarginati in programmi di azione diretti alla trasformazione del mondo. ESPERIENZAEDESPOSIZIONE Le tre dimensioni sono collegate, ma distinte, con propri metodi e traguardi. La prima (con l'accento sull'esperienza) usa il metodo di esporsi al mondo dei poveri ed emarginati e mira all 'empatia con le vittime dell'ingiustizia e a vedere il mondo dal loro punto di vista. Sperimentare il mondo degli esclusi deve essere il punto di partenza e di riferimento costante per tutti gli impegni di «giustizia, pace e integrità del creato» (Gpic).Tutto ciò è in linea con la «opzione preferenziale per i poveri»,adottata più di 30 anni fa come criterio principale dell'impegno apostolico di molte congregazioni religiose e missionarie. Oggi non se ne sente parlare mol - to, eppure è essenziale.Tale opzione A destra, i negoziati sugli Accordi economici di partenariato (Economie Partnership Agreements, Epas) con i paesi dell'Africa, Caraibi ePacifico (Acp) sono uno dei campi in cui l'Aefjn esercita la sua azione di advocacy e lobbying. Sotto a sinistra, collaborazione tra Aefjn e il Gruppo di ricerca per una strategia economica alternativa (Gresea) con sede a Bruxelles. Sotto a destra, membri dell'Aefjn dibattono le relazioni tra Africa ed Europa sulla produzione ecommercio dello zucchero. ■ ■■ ■ ■■■ scaturisce e prende forza dalla via scelta da Dio per coinvolgersi con amore nella vita dei suoi figli; ci fa vivere concretamente le beatitudini di Cristo e imitare i suoi metodi missionari. È dal punto di vista dei poveri e degli esclusi che incominciamo a percepire le vie di Dio e ad allinearci al suo progetto per l'umanità. Nel passato la formazione religiosa e missionaria in genere aweniva in centri sicuri e confortevoli, lontano dalle inquietudini e lotte per la vita della maggior parte della gente, specie dei poveri. Ma non credo che ci siamo allontanati da questo tipo di formazione in modo significativo. Non è facile. Persino i recenti centri di formazione in Africa e Asia non hanno scelto di rompere con tale tipo tradizionale di strutture; anzi, sono più confortevoli che nel passato. Per esporsi al mondo dei poveri bisogna entrare nei luoghi dove vi - vono, identificarsi con le loro paure, frustrazioni, lotte, gioie e speranze, come fece Gesù. Solo così si può imparare a sentire e simpatizzare con quelli che vivono ai margini della società economica e politica e vedere il mondo dal loro punto di vista. RIFLETTERE ECAPIRE La seconda dimensione usa l'investigazione, riflessione, ricerca metodica, con lo scopo di capire il mondo dal punto di vista delle vittime dell'ingiustizia. Come ogni esperienza, anche quella fatta con i poveri ed emarginati deve essere interpretata. Non basta l'empatia,il mettersi nei panni dei poveri. È d'importanza vitale leggere e capire il mondo dalla loro prospettiva.Tale lettura deve essere fatta, prima, alla luce del vangelo e della tradizione cristiana; poi alla luce del carisma specifico di ciascuna congregazione o istituto. La formazione intellettuale, specie all'inizio,dovrebbe mirare a fornire ai candidati non solo fatti e risposte prefabbricate ai problemi sperimenMC MAGGIO 2006 ■ 11
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