Missioni Consolata - Aprile 2006

MAUA (MOZAMBICO) 1 FRATELLO i TRA FRATELLI l } l l s ono fratel Secondino. Da ! quattro anni lavoro nella parI racchia di Maua, una zona '! rurale del Niassa nel nord del Mozambico. : la nostra équipe è formata da quatl tro persone: due padri, Giuseppe : Frizzi e Valentim Carnale, che si ! occupano della pastorale, e due fra- ! telli: Daniel Ndigu, incaricato delle 1 costruzioni, e il sottoscritto, che si l occupa dei giovani. ! Siamo responsabili di quattro par- I racchie: Maua, Maiaca, Marrupa e 1 Macula, in un'area estesa quasi ! come il Piemonte. 1 Come responsabile dei gruppi gioI vanili delle quattro parrocchie, le ! mie attività sono molteplici e mirano i alla loro formazione integrale, cioè, l dal punto di vista intellettuale, 1 morale e fisico. Parte del mio tempo l è impegnato nella visita ai villaggi, l per infondere nei giovani coraggio e : aiutarli a crescere nella vita cristia1 na. Inoltre, ho incontri settimanali ! nella sede centrale di Maua e men- ' silmente nelle altre tre parrocchie. ! Seguo anche gli alunni delle scuole 1 elementari, presenti solo nei grandi l centri, e i ragazzi dell'unica scuola , secondaria della zona, che si trova a ~ Maua. Per dare a tutti la possibilità l di studiare e avere un futuro miglio- i re, sono state organizzate tre casefamiglia (lares in portoghese), in cui alloggiare gli alunni provenienti dai villaggi più lontani, alc.uni dei quali distano più di 100 chilometri. l lares non sono semplici dormitori, ma ambienti in cui i ragazzi possono crescere con serenità. Oltre ad aiutarli nello studio, procuriamo loro attività formative (educazione catechetica, morale e biblica) e ricreative (educazione fisica e attività manuali). la dieta base degli alunni dei lares è polenta e fagioli. Per diversificare l'alimentazione e garantire ai ragazzi una dieta più equilibrata, ho cominciato ad allevare conigli, capre, galline, maiali e, ultimamente, abbiamo introdotto anche qualche mucca. Ma per questi giovani è importante che, finita la scuola secondaria, trovino un lavoro dignitoso. Per questo abbiamo avviato una scuola di arte e mestieri, inaugurata ufficialmente il dicembre scorso, con l'inizio del nuovo anno scolastico. Per ora vengono insegnati i mestieri di muratura e falegnameria; presto si aggiungeranno quelli di agricoltura e allevamento. l corsi dureranno due anni; gli studenti saranno 40. A llego una lettera scritta dai miei ragazzi e da me tradotta. «Carissimi amici, siamo i ragazzi di Maua. Noi viviamo in una realtà molto diversa dalla vostra e in una condizione difficilmente comprensibile da chi non è mai stato in Africa. Da un po' di tempo a questa parte, però, abbiamo avuto la fortuna di incontrare sulla nostra strada l ·~~~--~~~~~~- ' l l l l ' l l ' l l l l l ' l l l l i l l ' ' l J2 • MC APRILE 2006 persone che hanno deciso di spendere il loro tempo e la loro vita per riportarci al passo coi tempi o, per lo meno, per consentirci di raggiungere le aspettative e migliorare le nostre condizioni di vita. Siamo una quarantina di ragazzi che stanno cercando di apprendere un mestiere. la nostra scuola ne prevede diversi, ma in particolare dobbiamo allestire una scuola di falegnameria, in quanto qui la materia prima non manca. Alcuni nostri amici in Italia si stanno adoperando per darci una mano a migliorare la nostra scuola, cercando macchinari e utensilerie di cui abbiamo tanto bisogno. Alcuni stanno cercando di reperire fondi per l'acquisto di tali strumenti a basso prezzo; altri cercano macchinari usati, ma ancora funzionanti, per poi inviarceli nei container. Anche se in Italia tali macchine sono fuori moda, qui diventano un bene prezioso. Atutti grazie per questo e altri aiuti, che ci consentono di far fronte alle difficoltà della nostra vita quotidiana, di crescere nella nostra formazione e di ridare a noi e alle nostre famiglie la stessa dignità di cui godono le vostre. Un abbraccio a tutti voi. l ragazzi di Maua». Un abbraccio anche da parte mia e dagli altri missionari che lavorano in questa missione per costruire una comunità sempre più fraterna e solidale. Gerardo Secondino

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