Missioni Consolata - Aprile 2006

Il PERÙ Come fu l'incontro con lui? «Un incontro istituzionale.Si sarebbe potuto credere più impressionante, ma lui è un filosofo. Certo un filosofo di secondo piano, ha elaborato una concezione molto chiusa, ermetica. In questo senso, non discute con l'altro: racconta, ma non si mette in discussione, non si lascia interrogare, come sarebbe proprio del filosofo che vive l'angustia delle domande. Guzman ritiene invece di avere i suoi concetti ben chiari, di tenere il pensiero saldamente nelle sue mani». Quanti anniha ora? «Una settantina. Non è molto vecchio ma è malandato di salute, perché ha sulle spalle tanti anni di carcere duro. Inizialmente aveva il diritto di uscire dalla cella solo mezz'ora al giorno e c'erano anche dei giorni in cui non poteva uscire. t stato condannato ad un anno di isolamento totale che poi sono diventati quattro anni. C'è da meravigliarsi che non sia ancora più provato da questo regime carcerario molto duro. Non è un uomo denutrito, è ben vestito, è lucido, segue bene la conversazione. L'ho trovato realista, è consapevole che morirà in carcere. Non si fa illusioni». Prova compassione nei confronti di quest'uomo su cui gravano responsabilità tanto pesanti? «Certo, si prova pena, perché è un essere umano, ma è una pena relativa se si pensa alle cose che ha fatto». Il governo di Toledo ha ostacolato il vostro lavoro? «All'inizio c'è stata molta gente che era contro la Commissione per la verità; ci trattavano come tendenziosi, ci fu gente che espresse giudizi gratuiti, alcuni addirittura ci insultarono.Da parte del governo non siamo stati sottoposti ad alcun tipo di pressione. Altri invece sì, ci hanno tenuti sotto pressione, anche indagando sul passato di uno o di un altro membro della Commissione,cercando di metterei in cattiva luce». Il partito aprista (Apra,"Alleanza 62 • MC APRILE 2006 1111 1111 11111111 popolare rivoluzionaria americana") era al governo neglianni duri della guerra. Come ha guardato al vostro lavoro? «L'Apra ci ha seguito molto.Temeva che attaccassimo la sua dirigenza, ma noi non avevamo nulla contro il partito, anche se è certo che abbia agito molto male in varie circostanze. Contro l'Apra avevamo argomenti etici, politici, sociali, ma nulla di penale». Dopo due anni di lavoro nella Commissione, cosa sente dentro di sé? «Molte cose. Non siamo gli stessi di quando abbiamo iniziato:quello che abbiamo visto e sentito; le lacrime e la pena di vedere questo paese dissanguarsi. Tutti noi siamo stati colpiti. lo sono diventato diabetico». • Uno degli imperativi della Commissione dice:"Un pais que olvida su historia estd condenado a repetirla': un paese che dimentica la propria storia è condannato a ripeter/a. Bello, ma la verità è stata raggiunta? «Sì». Solo la verità?Ela giustizia? «In un qualche modo anche la giustizia. La maggior parte dei senderisti è stata imprigionata equesta è già giustizia. Ci sono state detenzioni di militari ma all'appello ne mancano.Manca infine tutto quello che riguarda le riparazioni, tanto collettive quanto individuali». Le riparazioni alle vittime non si sono viste. Ma anche le richieste di "cambi istituzionali"in vari ambiti (politici, giudiziari, educativi) sono rimaste letteramorta. Che ne pensa, padre? «lo credo sia un errore grandissimo, un grandissimo errore politico. La Commissione chiedeva cambiamenti strutturali, riforme dello stato, un nuovo ordinamento.Invece i politici stanno insistendo con lo stesso sistema del passato. Per questo sono daritenersi responsabili della povertà, del sottosviluppo, della schiavitù di molti peruviani.Spiace parlare così, perché uno ama il proprio paese e la propria gente, ma questo è ciò che sta accadendo». ~preoccupato? «C'è timore. lo personalmente ho molta paura che una cosa simile a quella sofferta per 20 anni torni afare la propria apparizione.Non dico che sarà domani, non dico che sarà per i motivi politici del passato, ma potrebbe succedere. Le tensioni potrebbero provenire dal settore minerario o contadino o anche da settori commerciali.C'è un'esigenza di libertà e di giustizia che sale dai settori poveri, ma è un'esigenza che non ha trovato ascolto nello stato». Un paese con 15 milioni di poveri l settoripoveridella società peruviana lei li conosce bene in qualità , di presidente della '7avola di concertazione per la lotta contro la povertà':In primis, la Tavola è un'organizzazione governativa? «Non proprio: è un ibrido tra lo stato e la società civile. Qui lo stato èabituato a comandare, ma Ayacucho, 1984: una donna mostra la foto di un familiare scomparso (foto Vera Lentz).

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