Missioni Consolata - Aprile 2006

CLERO, DIGIUNO, MATRIMONIO La chiesa etiopica ha mantenuto alcune tradizioni giudaiche, come il tabòt o arca dell'alleanza, la distinzione di carne pura e impura, la circoncisione maschile a 8 giorni dalla nascita, le danze dei debterà con i tamburi, la forma delle chiese con il sancta sanctorum al centro, la bietelehèm, il sabbath, ecc. Alcune di queste, come la circoncisione, sono semplici usanze e non prescrizioni religiose. Un elemento diventato fondamentale nella cultura del paese è il digiuno, il più lungo e austero di tutto il mondo cristiano: 56 giorni prima di pasqua, 40 giorni per la festa degli apostoli, 16 per l'assunzione, 40 giorni prima di natale, tutti i mercoledì e venerdì della settimana, per un totale di circa 250 giorni all'anno, dei quali solo 180 strettamente obbligatori. Il digiuno consiste nell'astenersi da cibo e bevande da mezzanotte fino al primo pomeriggio o sera, in cui è permesso un pasto; in ogni caso è richiesta l'astinenza da carni, grassi, uova, pesce e latticini. Preti e diaconi si possono sposare, ma ciò deve awenire prima di essere ordinati. Vescovi e arcivescovi, ai quali è affidata l'amministrazione della chiesa nelle varie province, non possono essere sposati. Il patriarca è necessariamente un monaco. Il monachesimo ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita della chiesa fin dall'arrivo in Etiopia dei «Nove Santi» e degli tsaddecàn, i quali, da eremiti solitari sono diventati fondatori di comunità, ispirandosi a san Pacomio e alle sue le regole monastiche. Sono sorti così i grandi monasteri, alcuni dei quali sono arrivati a ospitare fino a 5 mila monaci: Debra Libanos, Debra Bizen, Debra Damo, Gunda Gundè, Zuquala e centinaia di altri minori, tutti arroccati in luoghi impervi e di difficile accesso. l monaci fanno tre professioni di fede, con le quali ricevono la cintura, il cappuccio e la tunica. l monaci non si sposano e devono condurre una vita ascetica e austera, con frequenli mortificazioni corporali. La tradizione di Debra Libanos racconta che il suo fondatore rimase in una grotta per 7 anni in piedi su un piede solo, finché gli si staccò una gamba. Il priore del monastero di Debra Libanos è l'ecceghiè, il capo dei monaci. • • MISSIONI PACE INCERTA E FAME ALLE PORIE Due anni di guarTa tra Eritrea ed Etiopia (1998-2000), per una incomprensibile questione di confina, ha provocato la morte di oltre 80 mie soldati, centinaia di migliaia di espulsioni e conseguenze IH:DI'Dmiche che hanno aggravato la pcMII'tè della popolazioni dei due paesi. Dopo il trattato di Algeri (maggio 2000) le anni tacciono, separata da una forza di intarmediazione Onu di 4.200 caschi blu, e la soluzione della contesa è stata affidata al Tribunale arbitrale delrAia, che nel2003 ha tracciato i nuovi confini tra i due paasi in maniera «definitiva e imwocabile: Balme, la localltè simbolo, è stata assegnata all'Eritrea; i confini devono eaaare reai certi e verificabili con pilastri in cemento. Ma l'Etiopia continue a non riconoscera tale decisione, ritenuta troppo &bilanciata a favore di .Aamara, e finora si è opposta alrerezione di piatre militari. L 'Eritrea ai rifiuta di rirnatt81'8 nuovamente in discussione la decisione e ha decieo di colpire con una aerle di restrizioni la missione Onu, incaricata di presidiare la zona cxa:iiB&tD che divide i due paesi. Mentre il capo missione Onu in Etiopia ed Eritrea (Unmee) e i paesi garanti dal trattato di Algeri continuano a lanciare appali ai gouarni di~ ra e Addis Abeba, affinché accettino senza rieerve la demarcezione, la tensione tra i due paesi continua a crescere: lo stato di allerta permanente e i movimenti di truppe da ambo le parti degli ultimi rneei riachi&- no di sfociare nella ripresa delle ostilità. La situazione di tensione e ambiguità, intanto, viene usata dai lesdei'S dei due paesi giustificare i loro comportamenti autoritari. In Eritrea, il presidente~ imprigiona semplici cittadini e giornalisti che oaano criticare il suo potare e l'arruolamento forzato di giovanissimi per p-. stare servizio militare neU'aaarcito, composto de 300 mila soldati. In Etiopia, il primo ministro Zenawi continua a govamare con le repressione. NeUe elezioni dal maggio 2005 gruppi di opposizione hanno ottenuto un succBSBD sorprendente, mettendo a repentaglio regemonia del partitodi Zenawi. Alle manifestazioni di p'Otasta per presunti brogli elettorali il govamo he risposto con violenza, laaciando sul terreno 36 morti, a,... re&tando migliaia di nnnnAit.nri, chiudendo giornali indipendenti, imprigionando editori e~~:~ esponenti delle esaociezioni per i diritti umani. De quando I'Onu ha mandato l contingenta di pace a dMdare i~ denti, la comunità intamezionale sembra si sia dimenticata del problame dai confini con l'Etiopia. In cinque anni nessuna autorità si è occupata di fare pressione su Add"IS Abeba perché dia piena esecuzione 119li accordi di Algeri. EppLI'B, a detta di van osaervatori politici, una soluzione ci sarebbe, poiché la questione dai confini è solo strumentale: l'Etiopia wole uno sbocco sul Mar Rosso. Tale aspirazione può essere COI1(;Nftizzata in maniera incruenta mediante la garanzia intamazionale, l'urica capace di riportare i due paesi in un clima di pace e collaborazione. l ntanto sull'Etiopia (e su tutto il Corno d'Africa) si abbatte un'altra piaga ciclice: siccità, carestie e fama. Nane regioni meridionali del paese, ei confini con il Kanye, fiumi e pozzi sono quasi secchi e i paecoli stanno sparendo: si vadano carcasse di animali sul bordo delle strada. Gii in situazioni di «nonnalità• nella Someli Region recqua costituiace un problema cronico. Ora si è aggravato enonnemanta, perché la stagione delle piogge tra ottobre e novarnbre è stata perticolarrnenta scarse. A soffl'irne maggionnenta sono i bambini, che vangano portati ai centri sanitari in stato di estrema debolezza a causa della malnutrizione e disidratazione. u govemo di Addis Abeba he ordinato di fare dai soprall hi per verificare il livello di gravità dalla situazione ed eventualmente~ lo «stato di emergenza»: in questo caso dovrebbero aiTivare aiuti dal govemo centrale. Ma non è chiaro quando saranno prese tali misure cl soe> corso e in che cosa consisteranno. Tali aiuti dipendono, soprattutto, della solidarietè intemazionale, che non sempre aiTiva con quella tampastività e ganeroail:è richiesta della gravitè delle situazione. 8. 8. ·- --------------------------------------------------------------------- MC APRILE 2006 • 39

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