Missioni Consolata - Aprile 2006

32 • MC APRILE 2006 DELLA VITA N ell'ala destra del presbiterio dell'abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis a Sesto al Reghena, vicino a Portogruaro, vi è un grande affresco del XIV secolo, probabile opera di artisti formatisi durante l'attività padovana di Giotto. L'opera rappresenta Cristo crocifisso su un grande alberodi melagrana. Il melagrana è !'«albero della vita>>, sul quale è stato crocifisso il Figlio di Dio, contrapposto all'<<albero della morte» di Adamo. Cristo è il nuovo Adamo, il Figlio di Dio fatto uomo, che ha donato la vita per il riscatto dell'umanità e per farci ritrovare la via del paradiso e la vita eterna, che la colpa di Adamo ci aveva tolto. L: immagine dell'<<albero della vita» richiama alla mente gli elaborati disegni delle croci etiopiche, sulle quali viene rappresentato in maniera simbolica il mistero della salvezza dell'umanità. Su tutte le croci manuali etiopiche, all'estremità del braccio inferiore, vi è obbligatoriamente una tavoletta che rappresenta il sepolcro di Adamo, il che ci riporta alla leggendaria tomba di Adamo sotto la croce di Cristo sul Golgota. Il braccio inferiore della croce, il fusto nelle croci processionali, è Adamo, che stende le braccia verso l'albero del paradiso, rappresentato dai motivi floreali. Il simbolismo di Adamo sulle croci etiopiche è duplice: vi è l'Adamo che, col suo peccato, ci ha fatto perdere il paradiso, e vi è Cristo, il nuovo Adamo, che distende le braccia per abbracciare tutti coloro che credono in Jui. Nello stesso gesto Cristo stende le

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