Il ITALIA 11 1111 11 1111 1111 IDENTITÀ IN RECUPERO L esder storico della cultura ladina, Hilda Pizzinini è stata per anni presidente dell' Union Genere/a di Lsdins dies Do/omites, il movimento che difenda il patrimonio politico e tradizionale dalla cinque val- ' li ladine. L'abbiamo incontrata nella sua casa in Val Badia. Quanto è unita la comunità ladina oggi e come viene applicsts la legge de/1999 sulla tutela delle minoranze? Siamo divisi in 2 regioni e 3 province con gradi di tutela molto d~ renti. La provincia di Bolzano, pur con tutti i suoi difetti, ha funzionato da traino per la difesa culturale della ladinità. Invece, nel bellunese, il BO&tagno offerto al gruppo ladino è pressoché inesistente. Penss sia troppo tardi per recuperare l'identità di questa 5 valli? Si può recuperare parecchio, specie nelle valli di Uvinallongo, dove il ladino si parla, si scrive, si legge. Ma è fond&- mentale insegnarlo nelle scuole. Purtroppo le 3 province hanno statuti educativi differenti. Da noi, in provincia di Bolzano, l'insegnamento è regolare, anche se ridotto a 2 ore settimanali. Dobbiamo tenere conto della wlontà della ger.. te: spesso affanna che con illadino non si valor.. teno. Che futuro ha quindi ls lingua lsdins, se gli star si ladini non esprimono la volontà di continuare a studiar/a? Per fortuna a salvare illadino c'è la coscienza di appartenere a una precisa cultura. Oggi tutti, qui, si sentono ladini e sono fieri di esserlo. Prima forse non si era cosi profondamente convinti e fieri. Cosa ha fatt:D cambiare questa mentalità? Il benessere. La nostre valli erano abitate da gente povera, che parlava una lingua incomprensibile oltre i monti circostanti, inc&- paca di esprimersi in una lingua maggioritaria: la tendenza naturale ara di nascondere la propria origine ladina. Se dovesse dare una data alla tripsrtizione della Lsdinia, quale prenderebbe: Prima guerramondiale, divisione fascists, Opzionide/1939? La tripartizione fascista. Da n sono cominciate anche le protesta. Purtroppo anche I'UnionGenere/a, ancora oggi, non è ben vista, specie nella provincia di Bolzano, che più di tutta si è opposta alla sua presenza: un sintomatico sull'atteggiamento preso nei nostri confronti. La Generels potrebbe assumere un'influenza notewla sulle singole ammin~ sb"&Zioni. Se non lo accetta Bolzano, neppure Belluno lo accatterà. Speravamo tanto nel riconoscimento perché, in basa alla nuova legge sulle minoranze, un organismo sovraprovinciale riconosciuto può accedere ai fondi. Oggi sembra che si wglia istituire un organismo EDvraprovinciale, ma dai sindaci. E questo sarebbe pericolosissimo. Perché? Perché sono soggetti alle regole della SudTII'Oier Vo/kspsrtsi (Svp), specialmente gli 8 comuni dalla Val Gardena e Val Badia. Ho visto bandiere lsdine in Val Badia, ma nessuna in Val Gsrdena... La espongono anche in Val di Fassa e nel Bellunese. In Val Gardena non ci sono perché dipende dalle singole persona; sa uno si umilia al gruppo tedesco dicendo che noi dipendiamo da loro e facciamo parte di loro, allora non c'è nulla da fare. Ms perché i lsdini fanno paura? Perché i politici hanno sempre quel timore, infondato, dalla provincia ledina, di un'unità più o meno forte che ormai abbiamo anche noi abbandonato. In alto, Ortisei: stemma deii'Union Genere/a Ladins. Adestra, vecchio giornale in lingua locale, nel Museo della storia ladina a San Martino in Badia. 1-··--·----------------------------------------------- 20 • MC APRILE 2006 na e, anzi, suggellò definitivamente lo status quo fascista:tripartizione e istituzione della regioneTrentina Alto Adige. Secondo De Gasperi il movimento politico ladino,Zent fodina, fondato nel1946 al passo Gardena con l'obiettivo di riunificare le cinque vallate ladine,era un'accozzaglia di «austricanti».l mezzi per sconfiggere questa «marmaglia» anti italiana furono subdoli e infidi: le Olimpiadi invernali del1956 aCortina servirono da pretesto aRoma per ridurre del 40% la presenza ladina sul territorio, favorendo l'immigrazione di italiani. E se i sudtirolesi di lingua tedesca reagirono alla colonizzazione italiana,dando vita a un movimento separatista, i ladini scelsero la strada della politica, con la fondazione deii'Union Genere/a di Ladins dies Dolomites e del Movimento politico ladino. La risposta italiana non si fece attendere. Sul fronte religioso, nel dicembre 1964,Livinallongo, Colle Santa Lucia eAmpezzo vennero staccate dalle diocesi di Bressanone; su quello politico, per non aprire un terzo fronte in Sud Tirolo, Roma lasciò che a giocare la questione ladina fosse la SudTiroler Volkspartei. SENZAVOCE IN CAPITOLO La mossa fu azzeccata, tanto è vero che il gruppo tedesco ancora oggi soggioga quello ladino,escludendolo da ogni decisione politica. «Se voi avete Berlusconi,noi abbiamo la Svp - diceGiovanni Mischi, presidente del Movimento Ladins -.Subiamo forti repressioni derivanti dagli accordi tra la vecchia Dc e la Svp eche vengono mantenuti ancora oggi. Non abbiamo potere decisionale». «Il Movimento politico ladino in Val Gardena eVal Badia ha retto per
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