Missioni Consolata - Marzo 2006

Andrea Fedeli - Roma don GiancarloVergano - Breme (PV) In tutte le cose c'è uno sviluppo. Per es. oggi non possiamo dire che le nostre chiese sono «simboliche», costruite cioè con criteri che riflettano la simbologia biblica,cristologlca o ecclesiologica come aweniva fin dal IV secolo e per tutto H Medio EvoQuando il cristianesimo era più vicino alla fonte, nulla era fatto acaso;e se il battistero aveva 8 lati questi avevano un senso cristologicomessianico. Alcuni battisteri a immersione hanno tre o quattro scalini chesimboleggiano l'anabasi (la discesa,la morte) e tre, quattroo più gradini chesimboleggiano la lcatabasl (larisalita, la rlsurtezione). Ora,11 n.6 è il numero dell'umanità,percui il battistero esagonale potrebbe avere Il senso della doppia~ ne(3+3);H3èespressionedellaTrinità,perculiseilaticf1cono la «pienezza» della figliolanza.li n.6 dice semplicemente che nel battistero c'è l'umanità (ruomo è creato nel 6" giorno) ritrovata con il lavacro: Adam riprendequello che ha perduto. Ma Il battistero a 6 lati potrebbe anche non dire nulfa: fòrseJ'architetto l'ha pensato cosl perestetica o altri moamici di Pierre e della Con· solata. Siamo stati aKinshasa nell'estate del 2002 e2004, ospiti della parrocchia San Mukasa. Abbiamo trascorso dei giorni indimenticabili con i bambini della «colonie de vacances» econ la gente della parrocchia e lunghe serate altrettanto indimenticabili con padre Nestor adiscutere di Congo econgolesi, di politica, di sviluppo edi pace. Dandoci la buona notte, e ridendo, ci dicevamo: «Anche stasera abbiamo risolto i problemi del Congo», ben consapevoli che la nuova giornata avrebbe sconvolto ancora una volta le nostre idee. Abbiamo più volte incontrato padre Stefano, che amava dire: «Qui vi servono solo tre cose:pazienza, pazienza, pazienza». !.'.estate scorsa siamo stati ospiti di padre Matthieu aGibuti; assieme abbiamo visitato le comunità di Ad· dis Abeba, Asella, Modjo. Nel lontano 1993 abbiamo conosciuto aKampala padre Antonio Rovelli. Siamo stati noi adare il dossier aPierre (ne abbiamo distribuiti un po' dappertutto). La salutiamo e ringraziamo Nino eTeresa De Riz Sospirolo (BL) Grazie, signori De Riz, per l'amicizia verso i missionari della Consolata e tivi. Bisogna anche vedere l'autore, il tempo e Il conte- --~-- sto (artistico, liturgico e ambientale) in cui è statò costruito. Paolo Farinella, prete 8 ■ MC MARZO 2006 per la diffusione del la nostra rivista. Siamo felici che Pierre Yambuya voglia usare il nostro numero speciale sul Congo, per farlo conoscere ai suoi concittadini, ai quali vogliamo assicurare tutta la nostra solidarietà. A proposito di soia Mi congratulo per il bel servizio su Roraima (M.C. 12/2005). Un complimento particolare a Silvia Zaccaria. Poche ore dopo aver letto l'articolo, ho visto eascoltato Silvia su Rai3, nella rubrica Geo & Geo (21 dicembre 2005). Silvia e la conduttrice hanno ricordato le figure di Chico Mendes, di cui ricorreva il 17° anniversario della morte, edi suor Dorothy Stang, la missionaria statunitense trucidata il 23/1/05 dai sicari legati al giro dei grandi latifondisti e allevatori di bestiame, che non tolleravano il suo impegno per lo sviluppo sostenibile.Alla fine della trasmissione hanno parlato del ruolo che le piantagioni di soia giocano nella scomparsa della foresta amazzonica. È appunto sulla soia che volevo rivolgervi alcune domande. 1- Ci si può definire «innamorati del Brasile», «soli-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=