Missioni Consolata - Marzo 2006

! I L'UOMO PROTEGGA IL PIANETA sile) , dove gli incendi hanno imperversato per settimane nell 'autunno del 2005 . 11 20% della popolazione del Nord del mondo consuma 1' 86% delle risorse mondiali. Questo squilibri o non è una novità: non è la prima volta che viene sottolineato. Ma il legame fra uomo e ambiente, fra sfruttamento del - le risorse e degrado degli ecosistemi naturali è oggetto di uno degli obiettivi del millennio, che getta un ponte fra la consapevolezza della situazione e l'assoluta necessità di passare all 'azione. I paesi ricchi hanno una bella responsabilità sulle spalle. Ai numeri appena ' citati si può aggiungere che il Nord del mondo è responsabile della produzione del 95% dei rifiuti tossici, nonché del 65% dei gas che contribuiscono all'effetto serra e all'aumento della temperatura della terra: un italiano, per fare un esempio, produce in media 455 chi - li di rifiuti ogni anno. Cambiare il corso delle cose, prima di tutto, richiede all 'umanità intera la conoscenza del danno che sta arrecando all'ambiente, e quindi al suo stesso presente e futuro. REGNO VEGETALE EANIMALE Una prima meta è quindi far sì che ogni paese integri nella propria politica programmi di tutela dell'ambiente e di sfruttamento equilibrato delle risorse naturali che il pianeta offre. Basti pensare che, nel campo della pesca, il 70% delle riserve è sfruttato completamente o ipersfruttato, o ancora che il degrado del suolo coinvolge quasi 2 miliardi di ettari di terra, con ripercussioni sulla vita di un miliardo di persone. Ancora, la superficie terrestre ricoperta da foreste sta riducendosi sempre più, nonostante gli alberi contribuiscano al sostentamento di 1,2 miliardi di soggetti che vivono in miseria e al 90% della biodiversità terrestre. Se la perdita di parte del patrimonio È tempo che ci si renda conto dell'importanza di tutelare l'ambiente e garantire a tutti condizioni di vita accettabili. di Valeria Confalonieri medico e giornalista PeaceReporter (www.peacereporter.net) in foreste appare inevitabile per lo sviluppo economico, vi è spesso una loro distruzione ingiustificata dal punto di vista sia economico sia ambientale. Ne è un esempio la denuncia di novembre 2005 di Global Witness, organizzazione ambientalista, su quanto accade in Myanmar: nello stato birmano del Kachin, al confine con la Cina, migliaia di operai stanno distruggendo una delle foreste più rigogliose e ad alta biodiversità al mondo; ogni 7 minuti 15 tonnellate di legname attraversano illegalmente il confine tra Myanmar e Cina, quantità cui si aggiunge quella che passa la frontiera legalmente. In altri casi, accanto al taglio indiscriminato degli alberi, si aggiunge la capacità distruttiva del fuoco, come nello stato amazzonico dell'Acre (Bra- . Benché le foreste rappresentino una delle maggiori ricchezze dell'ecosistema, sono bastati 10 anni (fra il 1990 e il 2000) , perché la superficie da loro ricoperta venisse ridotta di 940 mila chilometri quadrati, un'area grande quanto il Venezuela. li motivo? La conversione del territorio boschivo in terreno agricolo o destinato ad altri usi. Vi sono tuttavia alcuni segnali positivi: oltre il 13% del suolo terrestre, pari a 19 milioni di kmq, è area protetta, con un aumento di superficie del 15% dal 1994; minore fortuna ha invece il patrimonio marino, di cui al momento risulta protetto soltanto l'l %. La responsabilità dell'uomo è grave anche sulla perdita della biodiversità, frutto di milioni di anni di evoluzione, accelerata di 50-100 volte rispetto a quanto accadrebbe in assenza del genere umano. A dicembre 2005 un gruppo di ricercatori della Alliance for Zero Extinction ha lanciato un allarme in proposito, segnalando ben 794 specie animali e vegetali a rischio di estinzione, se non verranno protette. CALORE EGAS Un altro punto cruciale nel rapporto fra uomo e ambiente è l'aumento della temperatura terrestre, cui le attività umane hanno contribuito. E a patire METE DA RAGGIUNGERE 1 . POVERTÀ E FAME: dimezzare rispetto al 1990 la povertà estrema e la fame. 2 . ISTRUZIONl!: garantire a tutti un livello di istruzione primaria. 3 . PARITÀ DEI SESSI: promuovere l'uguaglianza tra maschi e femmine; dare maggiore autonomia e poteri alle donne. 4 . BAMBINI: ridurre di due terzi rispetto al 1990 la mortalità infantile. 5 . MAMME: migliorare la salute materna, inclusa la riduzione di tre quarti rispetto al 1990 della mortalità in gravidanza e da parto. 6 . MALATTIE: prevenire la diffusione di HIV/ AIDS, malaria e altre malattie. 7 . AMBIENTE: assicurare uno sviluppo sostenibile. 8. ScntNZA, TECNOLOGIA, PROGRESSO: sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo. I ,,-___,.. ______••••••••••••-•-••••••-• --------.--_._,_._....,._ _...,..._,_.,......._....,.._....,_____ --! 52 ■ MC MARZO 2006

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