Missioni Consolata - Marzo 2006

L'Albania fece parte dell'Impero ottomano fino al 1912, quando a Valona i patrioti albanesi innalzarono la bandiera e dichiararono il paese indipendente. Oltre alla religione, la lunga presenza turca ha influenzato la lingua, il modo di vestire, la cucina, il modo di costruire le case, l'organizzazione dei mercati, l'architettura dei ponti. Un certo numero di famiglie albanesi entrarono a far parte della nobiltà ottomana ed ebbero proprie residenze anche ad Istanbul. Nel 1919 l'indipendenza dell'Albania è definitivamente sancita dalla Conferenza di Parigi, dopo la prima guerra mondiale. Nonostante la proclamazione dell'indipendenza del 1912, infatti, Grecia e Serbia avevano deciso di dividersi il paese, con il beneplacito dell'Italia che avrebbe mantenuto Valona, per il controllo del Canale d'Otranto. Grecia, Serbia ed Italia uscirono vincitrici dal conflitto mondiale ed il rischio che l'Albania, appena nata, fosse cancellata dalla carta geografica era effettivo. Furono soprattutto gli sforzi della diplomazia vaticana, (come spiegato a pag.35), che ebbero successo, anche se ri - masero loro, per non scontentare del tutto Serbia e Grecia, una parte dei territori abitati da albanesi. Scherzando su questo fatto, gli albanesi diranno poi che l'Albania è un paese che confina con ... l'Albania. IL RE E L'INVASIONE DELL'ITALIA FASCISTA Garantita definitivamente l'indipendenza, il paese entra in un periodo di instabilità. Spicca in questi anni la figura di Fan Noli, un vescovo ortodosso americano, di origine albanese, che torna in patria ed entra in politica, fino a diventare per breve tempo primo ministro. Prevalgono alla fine le famiglie feudali, Ahmet Zogu è eletto primo ministro e dopo poco si proclama re d'Albania. Ha bi - sogno di consolidare sia il suo potere che lo stato e trova un interessato sostegno nell'Italia di Mussolini. Tra i suoi obiettivi anche il matrimonio con una donna di sangue blu, per dare un definitivo suggello al suo titolo. Ma gli alleati italiani non lo prendono in seria considerazione su questo e la diplomazia albanese porterà al trono Geraldina, di una nobile famiglia ungherese. L'Albania rinnova ed intensifica nel l 933 la collaborazione con l'Italia, ed awia un piano di interventi sulle infrastrutture (strade), sull'industria (petrolio) e sulla formazione della pubblica amministrazione e degli apparati dello stato, che gli anziani ancor oggi ricordano con meraviglia. Nell'aprile del 1939 l'Albania è invasa dall'Italia. Mussolini ritiene che la guerra che Hitler ha appena scatenato sarà breve. Per non sedersi al tavolo dei vincitori in condizioni di inferiorità, decide in pochi giorni di invadere l'Albania. Da paese amico, diventa nemico invaso ed occupato. L'anno successivo dall'Albania l'Italia porta la guerra alla Grecia. Sorgono le formazioni partigiane albanesi, cu i concorrono sia i comunisti, sia i nazionalisti. L'8 settembre 1943 i soldati italiani presenti sul suolo albanese sono migliaia. L'esercito tedesco ha l'ordine di invadere in fretta l'Albania per non perdere le posizioni e si accanisce in particolare contro i militari italiani. Alcuni cercano di tornare. Tante famiglie albanesi, soprattutto nelle campagne, li nascondono nelle loro case. Altri si uniscono ai partigiani albanesi. Finita la guerra ci sarà anche chi rimarrà in Albania. DALLA DITTATURA AD OGGI Il 29 novembre 1944 i gruppi partigiani guidati da Enver Hoxha entravano a Tirana. Per l'Albania era la fine della guerra, cominciata con l'occupazione del paese da parte dell'Italia di Mussolini, nell'aprile del 1939. Alla fine della guerra, il paese ha poco più di un milione di abitanti. L'analfabetismo raggiunge il 90%. Enver Hoxha, capo del partito comunista, non si fa molti scrupoli ad eliminare gli awersari politici interni. A livello internazionale si allea subito con Tito. 1948. Per evitare i l rischio che l'Albania diventi l'ottava provincia della Jugoslavia, Hoxha abbandona Tito e si allea con la Russia di Stalin. Dieci anni dopo, Krusciov avvia la «destalinizzazione» e manda in pensione tutti i vecchi dirigenti del partito comunista dei paesi satelliti. 1960. Hoxha abbandona anche la Russia, accusandola di revi - sionismo e si allea l'anno dopo con la Cina, che poli bel volto di un pas1ore. Foto piccola: un carretto trainato da un cavallo nel traffico automobilistico di Tirana. MC MARZO 2006 ■ f1

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