Missioni Consolata - Marzo 2006

MISSIONI CONSOLATA ■ ■■ ■■■ ■ «MORALES? UN'OPPORTUNITÀ UNICA, MA... » Speranze e timori del professor Francesco Zaratti Sacchetti, già assessore del presidente Carlos Mesa. O ancesco Zaratti Sacchetti in- r dossa un cappello ad ampie falde. «Per proteggermi dai raggi del sole» spiega. A 3.600 metri sopra il livello del ma.re le radiazioni ultraviolette possono essere molto pericolose per la salute e nessuno può saperlo me· glio di lui: Francesco Zaratti dirige il laboratorio di fisica dell 'atmosfera dell'Università di San Andrés, a La Paz. Ma Zaratti non è noto soltanto per le sue attività universitarie e pubblicistiche (collabora. ad esempio, con La Prensa). Durante la presidenza di Carlos Mesa è stato assessore presidenziale, occupandosi in particolare della delicatissima questione degli idrocarburi. FOGLIE DI COCA E GAS. Dati i suoi trascorsi, una persona si immagina che non sia particolarmente entusiasta della vittoria di t:vo Morales, invece il professore è contento. Dice: «E stata una festa democratica, pacifica e ordinata. Inoltre, l'elezione al primo turno, la maggioranza al Congresso e la forte presenza del Mas in tutti i dipartimenti possono assicurare un periodo di governabilità alla Bolivia». Nel contempo, però, vede alcune minacce per il governo di Evo Morales: .,ç • è l'inesperienza della nuova classe dirigente, la possibile opposizione di alcune regioni economicamente rilevanti (Santa Cruz, Tarija, Cochabamba) e le richieste provenienti da certe frange dei movimenti sociali». Anche sul terreno della politica estera, secondo il professor Zaratti, non mancheranno i problemi. ..Sul piano internazionale - spiega -, è prevedibile che il tema più caldo sarà quello della coltivazione della foglia di coca. Nonostante sia aumentata la tolleranza della comunità internazionale nei confronti delle piantagioni (da tempo, la pratica dello sradicamento totale cade nel vuoto), una politica di coltivazione libera della materia prima di una droga (che produce sconquassi non soltanto negli Stati Uniti, ma anche in Brasile, Argentina ed Europa) potrebbe diventare un tallone d 'Achille per il nuovo governo. Tanto più se consideriamo l'importanza e la sensibilità che ha verso questo tema il presidente elettOJt. Dalle coltivazioni di coca ai notevoli giacimenti di gas che si nascondono nel sottosuolo boliviano. Per l'ex assessore di Mesa, la risposta del Mas alla questione della proprietà delle risorse è ambigua, poiché non si capisce se, come e quando verrà proposta una vera e propria nazionalizzazione. «Pare - osserva Zaratti - che il nuovo governo sia intenzionato a rinegoziare i contratti con le transnazionali. Ma ciò non è esattamente quello che chiedono i settori più radicali». I E CONSEGUENZE DEL RAZZISMO «e.AMBA». Altri proLblemi potranno venire dall 'Oriente della Bolivia, dove operano gruppi secessioni· ,, sti. Si raccolgono attorno al «Movimiento Nacion Camba de Liberacion». Il termine «cambai. indica una minoranza di bianchi e meticci di elevata estrazione sociale (latifondisti ed imprenditori) e si contrappone a t«:olla» che sono gli abitanti ayrnara e quechua degli altopiani e delle valli. ~1 secessionisti di Santa Cruz - spiega il professor Zaratti - cercano di rivendicare l'identità culturale camba in contrapposizione a quella colla (fonte, se· condo loro, di tutti i.mali) e sfocia nel razzismo. E un movimento con forti interessi economici, prima che politici e culturali». Sui separatisti potrà in· fluire anche la politica governativa in tema di terra. È infatti nelle terre basse dell'Oriente boliviano che sopravvivono enormi latifondi. Morales ha promesso di redistribuire le terre non utilizzate in maniera produttiva. Ma contro i latifondisti le battaglie non sono mai facili, come dimostra l'esperienza di Lula in Brasile e dello stesso Chavez in Venezuela. IL VENTO È CAMBIATO. Dal punto di vista delle rela· zioni internazionali, la vittoria di Evo Morales non dovrebbe avere conseguenze negative, considerando l'attuale contesto latinoamericano. In questi ultimi anni molti paesi dell'America Latina hanno infatti cambiato connotazione politica, soprattutto a causa della crescente (e giustificata) impopolarità dei governi neoliberisti. «Sul piano regionale - spiega Zaratti -, la linea ideologica del Mas si iscrive nell'at· tuale risorgimento del "nazionalismo di sinistra", secondo me più nazionalista che di sinistra. La vittoria di Evo Morales significa un avvicinamento della Bolivia alle democrazie dell 'Atlantico (Venezuela. Brasile, Argentina e Uruguay) rispetto a quelle del Pacifico, più vicine agli Stati Uniti. Inoltre, tra i due percorsi intrapresi dalla sinistra latinoamericana, uno impersonato da Hugo Chavez e l'altro da lnaclo Lula da Silva, mi pare che Morales sia più indirizzato verso il presidente venezuelanOJt. Quanto alla posizione della chiesa cattolica boliviana, monsignor Jesus Juarez Parraga. vescovo di El Alto, è l'unico esponente della gerarchia che ha espresso entusiasmo per il cambio. ..1 vescovi - spiega Zaratti - sperano in un periodo di pacificazione e stabilità. Pochi sono apertamente dalla parte di Evo Morales, alcuni sono diffidenti, la maggioranza è moderatamente ottimista». E lei, professore? ..Questa è un'opportunità unica per il paese. Il nuovo governo avrà però bisogno dell'appoggio (critico) di tutti i boliviani». PAOLO MOIOI.A MC MARZO 2006 ■ t1

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